In poco tempo il piccolo si ritrovò nei boschi.
Aveva corso tanto ma non sentiva la stanchezza, come se potesse correre all'infinito, senza fermarsi mai.
Dopo un bel po' di tempo, però, il bambino non aveva più voglia di correre.
<....Voglio....tornare...a casa...> disse singhiozzando.
<Perché mi ha fatto....questo ?> d'un tratto le foglie iniziarono a muoversi vorticosamente, trasportate dal silenzioso vento.
Anche Georgie fu trasportato da quest'ultimo, proprio come una foglia.
Dopo poco tempo si ritrovò di fronte ad un lago, su cui le foglie si erano posate leggermente, mentre lui era rimasto a guardarle.
Avvertì una strana sensazione, quando dall'acqua fuoriuscì un clown.
Il piccolo lo aveva sin da subito riconosciuto, e aveva paura.
Non riusciva a muoversi. La paura lo stava pietrificando nonostante fosse leggero come l'aria.
<Ciao, piccolo...> disse il clown. Stavolta era serio, e la tristezza si leggeva nei suoi occhi blu profondi.
"Piccolo?" Pensò Georgie.
<Cosa ci fai qui?> chiese quindi ancora tremante, a braccia conserte e con lo sguardo disperso pur di non incrociare il suo.
<Mi dispiace... non volevo... sai che non volevo.. tu mi conosci, non è così?> chiese Pennywise, speranzoso che il bambino comprendesse l'accaduto, ma come puoi farlo capire ad un bambino?
Il suo sguardo si rivolse a terra, lacrimante. Così il pagliaccio continuò: <Non posso farti ritornare in vita, no... Ma forse posso aiutarti in qualche modo...> lo sguardo perplesso del bambino si poggiò nuovamente su quello di Penny <Ho visto la tua famiglia...> continua <e so che sarà crudele.... ma forse sarebbe meglio cancellarti dalla loro mente, per il loro bene... e anche per il tuo, così non dovrai più soffrire guardandoli...>.
Il bambino rimase pensieroso, la cui espressione faceva chiaramente trasparire la sua voglia di piangere.
Si teneva stretto tra i denti il labbro inferiore e il suo sguardo perso era colmo di lacrime a tal punto da sfocargli la vista.
Fece cenno di si con la testa, non sembrava convinto ma sapeva che lo faceva per il suo bene e per quello dei suoi.
Pennywise uscì dal lago, e lo abbracciò.
Gli prese il mento fra le dita in modo da fargli alzare lo sguardo.
I loro occhi si incrociarono.
Georgie vide che gli occhi del pagliaccio erano di un blu oceano... diverso.
Il bambino riuscì a vedere in questi la dolcezza, di un qualcosa che ha un cuore.
Avete capito bene, quel bambino riuscì a "vedere" il suo cuore.
Nessuno finora c'era mai riuscito.
Dopo un infinito tempo di lunghi sguardi, con dolcezza Penny spostò i capelli del bimbo di lato e gli diede un bacio sulla fronte.
<C-Come fai a...?>
<Riesco a sentire e toccare le anime.> disse con dolcezza e con un sorriso che mai prima di allora aveva fatto.
I due si strinsero forte, con il vento che li avvolgeva.
<Tranquillo, piccolo mio, andrà tutto bene.>
_______________________________
Ciao ragazzi!❤️
Cosa ne pensate del capitolo? Ve lo aspettavate? Non sono stata molto attiva ma spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo.😛
Dopodiché nulla.🤷🏽♀️ Come state?😂😅
STAI LEGGENDO
L'altra faccia del pagliaccio assassino
RandomE se uno dei personaggi più famosi di Stephen King mostrasse la sua faccia più nascosta e remota? (Per l'inizio della storia ho preso ispirazione da un canale americano "ShadowGlambert", se volete dateci un'occhiata, ne varrà la pena. Premetto che...