Una nuova casa

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I piccolo arrossì, era da un po' (ma che per lui sembrava un'eternità) che non riceveva un abbraccio, e quell'abbraccio lo fece sentire al sicuro.

Ad un certo punto il clown gli soffiò in faccia delicatamente, facendogli respirare una polvere di un odore di rose, che lo fece sprofondare in un sonno profondo.

Si svegliò. Era in una casa... abbastanza familiare. Era notte fonda, ma la luce della luna riusciva ad illuminare, per quanto poco, il pavimento di legno marcio.

"La casa di Neibolt Street" pensò, con un pizzico di paura. Anche se sapeva benissimo di che casa si trattasse, Georgie non aveva poi così paura.

Sapeva che lì ci abitava Penny, o il signor Penny.

Ormai non sapeva più come chiamarlo.
Si trovava su di alcuni cuscini sporchi, e riusciva ad appoggiarcisi senza sprofondare, come qualsiasi altra anima avrebbe fatto.

Era in una stanza ad una finestra, semicoperta da travi di legno anch'esso marcio.

Si avvicinò lentamente alla porta (anche se sapeva che non poteva fare rumore) e l'attraversò (per la prima volta ha attraversato qualcosa, e si sentiva assai strano).

Iniziò poi a prenderci gusto, e attraversava i muri e le porte senza sosta, ma mai uscendo dalla casa, perché i suoi genitori gli avevano detto di non farlo mai a notte fonda e senza il loro consenso.

Già, ma d'altronde ormai non aveva più nessuno a cui chiedere il permesso.

Decise quindi di varcare la soglia della porta d'ingresso, e in poco tempo si ritrovò in quel cortile semi-distrutto, quando una voce lo rimproverò:

<Cosa ci fai qui?> si girò e vide Pennywise sulla soglia a braccia conserte, appoggiato alla porta, e sguardo serio.

<Sai che non dovresti stare qui?>

<Mm...ecco... volevo solo vedere il giardino...>
si giustificò.

<Mhmh... su, ora entra.> la sua voce divenne più dolce e comprensiva.

Spalancò la porta.

<Non c'è n'è bisogno> si vantò Georgie, con sguardo fiero <io so attraversare le porte e i muri!> disse con sguardo felice è un sorriso a trentadue denti.

<Mhmh, me ne sono accorto.. ti ho sentito mentre correvi su e giù per la casa...> sorrise il clown <ma ora entra..>

Il bambino entrò saltellando. Quando arrivò sulla soglia, Penny si abbassò alla sua altezza, gli scompigliò i capelli biondi e gli disse:<Ti piace vivere qui?>

<Si!> rispose entusiasta il bambino.

<Bene, perché se vuoi questa potrebbe essere la tua nuova casa.> gli disse sorridendo.

Georgie abbracciò il pagliaccio, e questo lo portò in spalla fino alla camera da letto.

<Buonanotte, sogni d'oro.>

<Notte...> sbadigliò.
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Ehiiiii❣️
Come vi sembra? Oggi ne ho pubblicati due, spero vi piacciano😚
Vi piace la piega che ha preso questa storia? O preferite che riprenda il vecchio tema?(senza cose sdolcinate o altro?)
Un bacionesssss!

L'altra faccia del pagliaccio assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora