CAPITOLO 37.

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Harry chiuse la porta della mia camera da letto mentre io mi spostavo velocemente dall'altro lato della stanza buia. Tastai con le dita lo spazio alla ricerca dell'interruttore delle mie luci colorate; quando lo trovai, la stanza venne colorata da leggere sfumature di rosa. Mi voltai per vedere Harry che aveva tolto le chiavi, il cellulare e il portafogli dalla tasca posteriore dei suoi jeans. La profondità dei suoi occhi meravigliosi era incentrata su di me mentre giocherellavo con le mani, spostandomi avanti e indietro sui piedi.

Seppi che il mio nervosismo era chiaro quando ricevetti un piccolo sorriso da parte di Harry.

"Vieni qui."

Le sue lunghe dita si allungarono verso di me, i miei piedi si mossero verso di lui mentre accettavo il gesto. Mandai giù la mia ansia, mordendomi il labbro inferiore. Il braccio sinistro di Harry scivolò dietro la mia schiena, attirandomi gentilmente più vicina.

"Sei al sicuro. Ti terrò al sicuro." Sussurrò.

E io gli credevo. Sapevo che Harry non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di proteggermi. Era difficile raccontare a chiunque altro come la nostra relazione era iniziata, ma lo era ancora di più raccontare come si era sviluppata. Io mi fidavo di Harry praticamente per tutto. E' così che ci si sente quando si è innamorati? Essere così presi da qualcuno, volergli dare qualunque cosa.

Harry mi aveva già dato il suo cuore.

Un innocente bacio venne scambiato tra noi. Ci allontanammo, ma le nostre labbra continuarono a sfiorarsi continuamente. Le nostre fronti premettero l'una contro l'altra mentre io scendevo attentamente sulla sua pancia. Le mani mi tremavano mentre afferravo i lembi della sua maglietta; la tirai via dal torace lungo di Harry, aggrottando leggermente le sopracciglia quando le ferite provocate dal combattimento furono visibili. Ma nonostante le imperfezioni lui appariva ancora talmente bello da togliere il fiato. La sua pelle abbronzata era liscia mentre tracciavo le linee definite sul suo stomaco.

"Devi essere un angelo." Sussurrai, guardando in alto verso il suo volto.

I suoi lineamenti meravigliosi erano illuminati dal bagliore delle mie luci colorate. Ricci scuri, fossette, bellissimo sorriso, stupefacenti occhi verdi e piene, carnose, labbra. Non avevo mai visto nessun altro ragazzo come lui.

"Non sono un angelo, piccola." Le sue parole nascondevano una punta di dolore, le sue iridi si abbassarono sul punto in cui io stringevo la sua mano.

Sapevo che aveva preso parte ad alcune attività discutibili e ancora ora non ero sicura che si sarebbe mai liberato dell'oscurità che lo possedeva. Ma non volevo che lui cambiasse per me.

"Beh, io credo che tu lo sia."

Portai la sua mano alla mia bocca, lasciando dei delicati baci sulle nocche.

"Perché?" Chiese confuso.

"Come può una persona essere così mozzafiato come te e non essere un angelo?" Dissi a bassa voce. "E' l'unica spiegazione che riesco a trovare." Sorrisi.

Lui rise a bassa voce al mio commento prima di baciarmi sulla punta del naso. Le mie dita tracciarono le sue spalle forti e scesero giù lungo le sue braccia toniche, stringendo leggermente i suoi muscoli. Non riuscivo ancora a credere che avesse vinto il combattimento. Ero ancora meravigliata dalle abilità che aveva dimostrato sul ring da boxe. Ma il mio umore cambiò all'istante, la mia mente si concentrò sul motivo del suo ritorno alla violenza.

"Cosa ti ha detto?" La mia voce era morbida mentre guardavo in alto verso Harry.

Non avevo bisogno di dire il suo nome. Harry sapeva. La sua postura s'irrigidì, i suoi occhi m'inchiodarono nel punto in cui mi trovavo. Le mie dita cercarono le sue, cercando di dargli conforto. Il suo corpo sembrò rilassarsi leggermente al mio tocco.

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