CAPITOLO 42.

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(CREDITI A @haroldstouch )

Le dita di Harry scivolarono via dalle mie quando recuperò il cellulare dal tavolino basso. Ammirai il profilo del suo volto, le cui labbra erano leggermente corrugate mentre si concentrava sul messaggio che gli era appena arrivato. Un piccolo sorriso abbellì la sua bocca prima che si voltasse verso di me.

“Ti ricordi di Sean?” Mi chiese Harry.

“Si, il tuo amico pseudo-artista.”

Harry rise alla mia descrizione.

“Bene, è andato via per un po' e mi ha chiesto di controllare il suo studio per assicurarmi che tutto sia a posto. Vuoi venire con me?”

Annuii, sorridendogli.

“Ora?” Sollevai le sopracciglia.

“Si.”

“Fammi prendere le scarpe.”

Spostai le gambe da quelle di Harry e mi alzai dal divano. Quando tornai pronta per andare, lui aveva spento la TV e si era infilato le converse.

“Andiamo.”

***

La macchina si fermò sul marciapiede prima che Harry spegnesse il motore. Le fossette scavavano le sue guance mentre faceva usciva dall'auto, facendo il giro per raggiungere il mio lato. Scivolai giù, toccando il pavimento con i piedi. Ebbi il tempo di osservare lo spazio intorno a me mentre Harry si assicurava di aver chiuso la macchina. Non ero mai stata in quella parte della città prima di allora: anche al buio riusciva ad infondere un senso di creatività. Potevi star pur certo di trovare individui chini su taccuini mentre trasmettevano la loro immaginazione dalla mente alla carta, seduti a dei piccoli bar. C'era un misto di architettura moderna e tradizionale allineate sulla strada, con degli alberi che costeggiavano la passeggiata.

“Bo.”

Mi voltai per trovare Harry che teneva un braccio teso verso di me. Le mie dita strinsero le sue mentre mi incoraggiava a camminare al suo fianco.

“Dov'è lo studio di Sean?”

“E' qui sotto.”

Mi lasciai guidare lungo un piccolo sentiero di mattoni tra due edifici, sfiorando con la mano libera il muro sinistro su cui si potevano ammirare macchie di diversi colori. Ci fermammo davanti ad una porta di ferro ed Harry tirò fuori le chiavi dalla tasca posteriore. Aspettai pazientemente mentre apriva l'ingresso, rimanendo vicina ad Harry prima che riuscissimo a trovare l'interruttore della luce.

Quando lo spazio intorno a noi venne illuminato, rimasi leggermente sorpresa nel trovare solo una scala.

“Comincia a salire, ti raggiungo tra un secondo.”

Seguii le istruzioni di Harry e salii le scale, spalancando gli occhi quando arrivai su. Lo spazio era enorme, le pareti di un bianco comune, con delle ampie finestre che andavano dal soffitto alla facciata dell'edificio. I lavori artistici di Sean erano sparsi ai lati, divisi in differenti postazioni in base ai modelli, dipinti o disegni.

“Che ne pensi?”

Sentii il calore di Harry dietro di me prima che allungasse un braccio per stringere il mio bacino.

“E' meraviglioso.” Risposi, intontita.

Lui rise debolmente contro il mio collo, lasciando un bacio sulla mia guancia prima di allontanarsi e cominciare a girovagare. Mi ritrovai di fronte ad una suggestiva immagine di una donna, di cui il pennello aveva catturato i lineamenti del bel viso con colori scuri. Mi chiesi se si trattasse di un'amica di Sean o di un'immagine che lui aveva duplicato dalla sua memoria. I miei pensieri si spostarono su Harry. Non avevo mai avuto né l'abilità né la pazienza di dipingere nulla. Ma se l'avessi fatto, lui sarebbe stato il soggetto. Sono sicura che lo studio sarebbe stato abbastanza fornito, ma dubitavo seriamente che ci fosse un colore che riuscisse a riprodurre esattamente quello delle sue labbra a forma di cuore. Il rosa leggero che adornava la sua bocca era una delle mie sfumature preferite, quella e il meraviglioso verde dei suoi occhi.

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