CAPITOLO 48.

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(CREDITI A @haroldstouch )

Mi aggrappai ad Harry, serrando le caviglie intorno ai suoi fianchi mentre mi trasportava senza sforzo su per le scale del suo appartamento. Strinsi i suoi capelli tra le dita, baciando la sua mascella mentre lui armeggiava con le chiavi nella serratura. Chiuse di colpo la porta con il piede, sbattendomi contro il muro mentre le sue dita annaspavano per chiudere la catena della porta. Strofinai il mio viso nella piega del suo collo, infilando le mani sotto la giacca che Harry indossava per stringerlo da sotto i vestiti. Mi sentivo al sicuro avvolta dal suo confortante calore, assorbendolo avidamente mentre respiravo il suo profumo che sembrava oscurare i miei sensi. Ma ben presto il conforto si trasformò in desiderio; i soffici baci si trasformarono in segni di passione mentre mi aggrappavo alla sua pelle, le mie labbra succhiavano avidamente la base del suo collo. Un grugnito rude seguì un profondo respiro quando Harry rispose stringendo forte il mio sedere.

“Ti voglio così tanto.”

“Mettimi giù.” risi, ansante.

I miei piedi toccarono il pavimento prima che indietreggiassi, mentre Harry veniva in avanti. C’era poca luce nel corridoio, ma non era difficile notare il seducente sorriso comparso sul suo volto. C’erano appena un paio di centimetri a distanziare i nostri corpi bramosi. Il cocente sguardo negli occhi di Harry rimase scherzoso su di me mentre si spogliava, prendendosi il suo tempo per rimuovere la giacca scura che indossava. Il tessuto cadde sul pavimento.

“Voglio essere sporco con te.”

Harry premette la fronte contro la mia, tirando su il mio vestito mentre una mano risaliva lussuriosamente l’interno della mia coscia. Fossette spuntarono sul suo volto quando bloccai dolcemente i suoi tentativi, chiudendo le gambe.

“Pazienza.”

Afferrando la sua maglietta, lo colsi di sorpresa, spingendolo contro il muro con tutta la mia forza. Labbra gonfie si dischiusero dal piacere, gli occhi si chiusero di scatto. Diminuii la distanza tra noi, tentando di sbottonare velocemente la maglietta di Harry. Il suo movimento improvviso mi mandò in confusione quando afferrò i lati della sua camicia e li tirò con forza per strapparsela di dosso. Sentii il suono dei bottoni spargersi sul pavimento. Non avevo mai visto nulla di più eccitante, le mie mani accarezzarono la sua pancia e il suo petto esposti. Sembrava un dio, abbronzato e muscoloso…e mio.

“Mi piace quando sei violenta con me.” Harry ammise.

Le ultime due parole avevano appena lasciato le sue labbra quando le mie unghie graffiarono tutta la lunghezza del suo torace, sicura di lasciare un paio di segni evidenti del mio rude gesto.

Lui imprecò a denti stretti.

“Ti prenderò nel letto.”

Il mio cuore accelerò alla sua promessa, premendo un bacio deciso lì dove il respiro caldo veniva emesso. Con riluttanza mi allontanai dalla tentazione delle sue labbra, girandomi e camminando lungo il corridoio. Mi tolsi le scarpe, ma mi fermai davanti alla porta della camera da letto quando non sentii i suoi passi dietro di me. Guardai dietro di me per scoprire che era rimasto ad osservare ogni mia mossa. Uno sguardo cocente bruciava sulla pelle che, ne ero sicura, lui aveva voglia di scoprire. Restammo fermi a guardarci l'uno di fronte all’altra, con una considerevole distanza a separarci mentre con noncuranza faceva scivolare l’indumento dalle sue spalle. Sapevo benissimo che il corpo di Harry si avvicinava alla perfezione, almeno ai miei occhi. Anche le molteplici cicatrici che si era procurato durante i combattimenti possedevano una bellezza intrigante e in qualche modo accattivante. Mi chiedevo se si sarebbe mai completamente aperto con me mettendomi al corrente dell’origine di quei segni permanenti. 

Alzai la mano di fronte a me, sfidando Harry ad avvicinarsi facendogli segno con l’indice.

“Vieni qui.”

Il suo sorriso si sollevò di più sulla sua guancia destra che sulla sinistra mentre si toglieva le scarpe, camminando verso di me. Presto ci ritrovammo nella confortevole stanza da letto di Harry. Una volta accesa la piccola lampada la mia attenzione si spostò di nuovo su di lui, adesso a piedi nudi nei jeans neri. Gli occhi di Harry erano pieni di malizia quando sollevai la mano per fermarlo dall’avvicinarsi a me. Notai che stava facendo del suo meglio per restare paziente mentre mi chinavo in avanti; le mie dita sollevarono il lembo del vestito,infilandosi ai bordi dei miei slip e tirandoli giù lungo le gambe. Feci un passo in avanti per liberarmi della loro presenza, gettando il materiale sul pavimento prima di sollevarmi ancora una volta. Mi rivolse uno sguardo bramoso, facendomi arrossire mentre praticamente mi spogliava con gli occhi. 

Harry emise un roco mormorio mentre io imitavo i suoi movimenti facendo un passo all’indietro. Sembrò divertito da questo gioco, deciso a vincere rapidamente la distanza tra di noi. Mi buttai all’indietro, quanto più aggraziatamente possibile, sul letto. Harry si unì presto a me.

“Dove stai andando, piccola?”

La profondità del suo tono mi fece venire la pelle d’oca, facendo accelerare i battiti del mio cuore. Mi ordinò di stendermi mentre le punte delle sue dita esploravano la soffice pelle delle mie cosce. Harry le separò, indugiando con lo sguardo sul punto in mezzo alle mie gambe. Le mie guance erano in fiamme mentre afferravo con la mano la parte posteriore del suo collo, premendo le punte delle dita nella nuca per incoraggiarlo.

“Voglio provare qualcosa di diverso.”

Mi sedetti velocemente, cercando di coprire la mia parte esposta col vestito. Harry rise. Credo che si rese conto della mia preoccupazione. 

“Non è niente di molto diverso.” Mi rassicurò. “Solo una nuova posizione.”

***

“Harry, non credo che…”

“Andiamo piccola.” Harry biascicò con voce roca, un piccolo sorrisetto curvò i suoi lineamenti.

Il suo corpo possente si distese sulla coperta, con la testa ad uno degli angoli del letto. Quando rimasi immobile la sua lingua scivolò scherzosamente fuori dalle sue labbra piene e rosee, spostandosi leggermente avanti e indietro prima di disegnare piccoli cerchi nell’aria. I muscoli del mio stomaco si contorsero incontrollabilmente: sapevo esattamente cosa stava facendo.

Vidi la sua bocca arricciarsi in un bacio beffardo prima che le sue labbra rosee venissero bagnate seducentemente dalla sua lingua.

“Alle mie labbra piacerebbe molto fare conoscenza con le tue.” Rise.

Potevo gestire i baci. Il mio corpo si rannicchiò su quello di Harry. Il nostro abbraccio fu caldo e forte, entrambi incapaci di allontanare le proprie mani dall’altro. Mi ritrassi con riluttanza in cerca di aria, i miei capelli si sparsero intorno a noi.

“E’ stato carino.” Harry mugolò in apprezzamento. “Ma intendevo le altre labbra.”

Tutto il mio corpo fu invaso da un’ondata di calore, capendo ciò che stava chiedendo quando il materiale del mio vestito scivolò più sopra sulla mia coscia. Harry mi spostò in avanti in pochi secondi per farmi sedere a cavalcioni sul suo petto, proprio sulle sue costole. Le sue braccia scolpite afferrarono la parte posteriore delle mie cosce ed io afferrai le sue spalle quando lui cercò di incoraggiarmi ad avvicinarmi.

“Va tutto bene.” Mi confortò a bassa voce.

Il sorriso che mi mostrò era magnifico, i suoi occhi brillarono verso i miei. Mani forti scivolarono su per le mie cosce, sollevando il mio vestito prima di scivolare sul mio fondo schiena. Nonostante mi trovassi nella posizione dominante sapevo che era Harry ad avere il controllo. Non avevo completamente realizzato quanto il mio corpo avesse reagito finché non sentii uno scherzoso grugnito di protesta. Le mie dita si aggrovigliarono tra i suoi capelli, tenendo ferma la sua testa sul letto quando Harry cercò di avvicinarmi alle sue labbra imbronciate. 

“Aspetta, aspetta.” Dissi in panico.

“Non è diverso da prima.” Harry spiegò debolmente.

“E’ abbastanza diverso, Harry.” La mia voce crebbe per la sorpresa per quanto la prendeva alla leggera.

La presa che avevo sui suoi capelli diminuì leggermente.

“Perché? Ho ancora la faccia tra le tue gambe.”

Certe volte Harry si comportava proprio come un tipico ragazzo. Ma ben presto si rese conto del mio disagio, strinsi leggermente le gambe intorno alla sua testa quando rise.

“Va bene, va bene.” Harry si arrese.

Le sue mani premettero sulle mie gambe, liberandosi dalla mia stretta.

“Se non ti senti a tuo agio possiamo non farlo.”

Mi sentii sollevata quando il mio corpo fu libero di scivolare via da Harry verso la parte superiore del letto. Ma la libertà non durò a lungo. Si mosse velocemente per afferrare la mia caviglia, attirandomi a sé mentre si stendeva su di me. Le parole di Harry furono silenziose, affinché solo le mie orecchie potessero sentirle.

“Sappi solo che l‘offerta di sederti sulla mia faccia è sempre valida.”

Fu piuttosto divertito dalla mia reazione quando colpii le sue spalle per spingerlo via.

“Sarà per un‘altra volta.” Continuò con aria di sufficienza.

Non ebbi il tempo di ricompormi prima di sentire un calore nell'interno della mia coscia. I baci di Harry risalirono insieme al materiale scuro del mio vestito mentre cominciava un'attività che aveva confessato apertamente gli piacesse almeno quanto piaceva a me.

Fu quando Harry incoraggiò la mia mano destra ad infilarsi tra i suoi capelli, facendomi stringere le dita tra i suoi ricci morbidi, che mi sentii quasi raggiungere il limite. Ma furono le sue parole successive che mi spinsero verso il culmine.

“Tienimi giù.” Gemette.

Stavo ancora vedendo le stelle quando Harry strisciò verso l'alto per trovarsi faccia a faccia con me. Il suo sorriso compiaciuto parlava da sè, i ricci erano un completo disastro. Ma lo precedetti prima che riuscisse a fare qualche battutina arrogante sul piccolo periodo di tempo che gli era servito per farmi raggiungere l'orgasmo.

“Possiamo metterci sotto le coperte?”

Le sue fossette sembrarono scavare ancora più profondamente le sue guance, gli occhi si illuminarono di una luce ora giocosa.

“Certo, ma prima voglio toglierti questo vestito di dosso.”

Rotolammo giù dal lato del letto per negoziare la rimozione dei vestiti rimanenti. Le mie mosse sembravano quasi aggraziate quando cominciai a liberarmi del vestito, tirando il materiale verso l'alto. Tuttavia ben presto si trasformarono in una frustrata agitazione. Sentivo Harry ridere, perdendomi il lancio poco cerimonioso dei suoi jeans a causa della mia visuale oscurata dal vestito contro cui stavo lottando.

“Aiutami.” Lo supplicai.

Delle mani afferrarono il vestito, tirandolo verso l'alto.

“Come te lo sei infilato?” Chiese divertito.

“Con difficoltà.”

“Me ne sono accorto.”

Una volta tolto, raggiunse i jeans di Harry sul pavimento.

“Porca puttana.” Imprecò.

Ero completamente nuda se non per il reggiseno, e il mio imbarazzo divenne evidente quando un'evidente macchia rosea si disperse sulle mia guance. La sua bocca si curvò in un sorriso radioso mentre infilava i pollici nella benda dei boxer e li tirava rapidamente verso il basso. L'audacia di Harry era un qualcosa che mi lasciava sempre senza parole.

Lottai per cercare evitare che il suo sorrisetto stupido sfregasse contro di me. Ma stavo combattendo una battaglia persa, così guardai timidamente altrove mentre ridevo. Si spostò per ritrovarsi di fronte a me prima che il mio braccio si sollevasse per aggrapparsi intorno al suo collo. Le nostre bocche si incontrarono, la tenerezza di quel gesto mi portò a chiudere gli occhi mentre ci avvicinavamo al materasso. Harry si allungò alla cieca dietro di me per tirare giù le coperte, facendomi distendere delicatamente sulle lenzuola scure del suo grande letto.

Harry era inginocchiato sopra di me prima che io lo raggiungessi. Facendomi coraggio lo afferrai, pompando la sua lunghezza e sfregando il viso nella curva dove il collo incontra la spalla. Il respiro caldo di Harry venne fuori in una leggera risata prima che si allungasse verso destra, frugando nel cassetto del comodino mentre io mordevo giocosamente la sua pelle.

Bloccai i movimenti della mia mano, guardando attentamente mentre Harry faceva ciò che già gli avevo visto fare la volta precedente. La sua erezione era ferma tra le sue cosce prima che vi facesse scivolare giù il preservativo che aveva aperto con i denti. Dei baci giocosi furono rubati nel tentativo di distrarmi dall'altro oggetto che aveva recuperato dal mobile in legno accanto al grande letto. Le mie mani erano poggiate sulle ampie spalle di Harry, le nostre guance si sfioravano mentre guardavo in basso tra di noi. Il piccolo tappo della bottiglia venne aperto, del liquido chiaro schizzò sulle punte delle dita di Harry. La poggiò poi lateralmente, socchiudendo gli occhi mentre spalmava il liquido lungo tutta la lunghezza rigida e coperta di gomma. Il pollice di Harry sfiorò la sua punta, spargendo il liquido. 
Una volta finito, la sua attenzione tornò su di me. C'era ancora un po' di liquido che ricopriva le punte delle sue dita. Delle labbra piene premettero sulle mie prima che il suo sguardo si abbassasse lì dove il suo tocco mi fece tirare indietro.

“Voglio fare le cose per bene, questo aiuterà.” Disse Harry a bassa voce.

Un braccio scivolò dietro la mia schiena, tenendomi stretta mentre cercava di continuare con il lubrificante.

“E' freddo.” Ammisi in una risatina nervosa.

“Scusa, avrei dovuto riscaldarlo.”

Sorrise mentre sfregava le dita tra loro, toccando poi con delicatezza l'area tra le mie gambe.

“Va tutto bene?”

Annuii, abbassandomi di nuovo sul letto mentre Harry si posizionava su di me. Fu a quel punto che notai la leggera esitazione nei suoi movimenti sicuri, l'agitazione nei suoi occhi.

“Mi fido di te.” Dissi, spostando i suoi capelli via dalla sua fronte.

“Ma l'ultima volta..” Harry s'interruppe con aria preoccupata.

“Hai detto che non sarebbe più successo e io mi fido di te.”

Baciò la mia guancia, le sue labbra cosparsero di attenzioni la mia mascella fino al mio orecchio.

“Ok.”

Sentii le mie dita dei piedi arricciarsi; Harry tracciò la sagoma del mio fianco, le sue dita sfioravano appena la mia pelle. Era così delicato, baciando dolcemente le mie labbra mentre i suoi occhi rimanevano su di me. La mia gamba sinistra si sollevò per curvarsi intorno alla sua schiena, il tallone premette sulla parte inferiore della sua spina dorsale. La punta della sua lunghezza pronta e liscia mi sfiorò due volte prima di premere con cautela dentro di me. Harry strinse la coperta, tirandola senza problemi verso l'alto sul suo corpo nudo per tenerci al caldo. Sapevo che la temperatura si sarebbe innalzata nei prossimi minuti, ma in quel modo era perfetta. Mentre si faceva pian piano spazio dentro di me dei piccoli suoni lasciarono le mie labbra, catturati dal respiro che Harry inalava. Strinsi leggermente le coperte con le dita, non abituata alle sensazioni provocate da qualcosa di così intimo. Era ancora strano, ma niente a paragone con la prima volta che avevamo fatto sesso.

“Va tutto bene?”

La sua ansia era evidente mentre faceva leva sulla mia mano affinché allentassi la presa sulla biancheria del letto per stringere la sua.

“Si.”

“Posso andare più a fondo?” Quasi supplicò.

Il mio piccolo segno si assenso diede ad Harry il permesso di scendere più in profondità. Entrambi stavamo lottando per cercare di recuperare un po' d'aria necessaria mentre i nostri corpi si connettevano amorevolmente. Non mi ero mai sentita così vicina ad un'altra persona.

“Oh mio dio.”

Le mie unghie affondarono nella sua schiena quando provai a rilassarmi nel movimento delicato e persuasivo di Harry. Mantenne quella posizione per darmi del tempo, tempo necessario per assorbirlo del tutto.

Dei suoni spezzati lasciarono le labbra dischiuse di Harry, i suoi occhi si illuminarono quando i miei muscoli si contrassero intorno a lui. Lo guardai con attenzione mentre ripetevo quell'azione estranea, godendomi la reazione che stavo provocando. Un piccolo sorriso compiaciuto comparve sulle labbra rosee e gonfie di Harry. Ricevetti un quasi impercettibile cenno del capo come richiesta di sentire quella stretta piacevole ancora una volta. La risposta fu un basso ringhio che vibrò dalla sua gola.

“Ti prego, fammi muovere.” Disse Harry, affaticato.

L'intenzionale movimento dei suoi fianchi fu qualcosa di indescrivibile, si muoveva avanti e indietro ad un ritmo costante e tranquillo. Avevamo tutta la notte. I nostri petti premevano l'uno contro l'altro, le coppe del mio reggiseno toccavano il torace solido di Harry. Le mie braccia lo tenevano impossibilmente vicino, desiderando di sentire quel peso mascolino su di me.

“Non sono mai andato così lentamente prima d'ora.” Ammise. “Mi piace.” Harry sorrise pigramente.

La mia mano si poggiò sulla sua guancia mentre le nostre labbra si univano in un bacio tranquillo, le coperte scivolarono via dalla schiena di Harry fin quando non lo aiutai a tirarle di nuovo su.

“Eri davvero carina stasera con quel vestito.”

Sorrisi a quel suo complimento dolce, trovando divertente che stavamo avendo una conversazione mentre facevamo l'amore. Mi chiesi a quel punto se questo fosse il suo modo di distrarsi dal commettere lo stesso errore dell'ultima volta.

“Grazie. L'avevi già detto, comunque.” Piccoli ansimi separarono la mia frase ogni paio di parole.

I fianchi di Harry premettero giù contro i miei, rubando l'aria dai miei polmoni.

“Lo credo davvero.”

La mia testa rotolò lateralmente quando ricevetti una spinta particolarmente forte, gli occhi si chiusero mentre afferravo saldamente il suo fianco. Non mi aveva fatto del male, era solo stato strano, strano in senso piacevole.

“Scusa.” Harry sbottò.

“Va bene.” Risposi, dandogli un piccolo bacio per rassicurarlo. “Continua.”

Harry era ancora su di me, mantenendo il suo peso sui suoi avambracci. Il movimento dei suoi capelli mi solleticò il viso mentre lui baciava il mio collo.

“Hai un buon profumo.” Continuò. “Sto parlando troppo, non è vero?”

La sua voce ruppe i suoni soffocati di piacere, e quando si sollevò dal mio corpo il rossore sulle sue guance mi fece capire che era leggermente imbarazzato. Lo trovavo sempre estremamente carino, un contrasto enorme con il suo comportamento spesso indimenticabilmente rude.

“Si.” Dissi affannosamente in una piccola risata.

“Scusa, è che n-non ho mai potuto farlo prima.”

“Non mi interessa, fin quando continui a muoverti.” Strinsi scherzosamente il suo fianco.

La sua risata riecheggiò prima che si spostasse leggermente verso sinistra. La mia bocca si dischiuse quando cominciò a massaggiare una nuova area sensibile con la lunghezza sepolta dentro di me. Il suo nome lasciò le mie labbra in grida disperate, il calore di entrambi i nostri corpi cominciò ad aumentare. Stavamo ancora andando lentamente, ma mi stava penetrando più in profondità mentre teneva volutamente la posizione più a lungo.

“Ti prego.” Gemetti.

Un sorriso pigro abbellì i lineamenti di Harry, che stava ovviamente godendo delle mie suppliche disperate affinché si muovesse. Quando lo fece, ripeté di nuovo la stessa azione, rimanendo fermo dentro di me. Mi aggrappai a lui, chiudendo ora entrambe le gambe intorno al suo bacino. Le mie braccia si allungarono bruscamente ai lati del mio corpo quando Harry colpì un punto che inondò di piacere tutto il mio corpo. Le dita si chiusero in un pugno sulle coperte, le mie spalle lasciarono il materasso per permettermi di dargli un bacio deciso sulle labbra imbronciate.

“Qui?” Mormorò.

Gridai quando sollecitò più volte il punto che mi aveva fatta tremare. Unii le braccia vicine al mio corpo, Harry si abbassò quando gli accarezzai la mascella. Non c'era alcuna distanza tra noi mentre lui teneva le mie braccia piegate premute contro il mio petto, le nostre pelli calde erano a contatto. Il suo corpo sembrò formare una gabbia intorno a me mentre poggiava praticamente il suo peso sul mio corpo. Le mani di Harry afferrarono la parte di dietro delle mie spalle, tenendomi stretta a lui mentre affondava il viso nel mio collo. Non riuscii a fare nient'altro se non tenere le gambe strette intorno al suo bacino mentre i suoi fianchi si scontravano ripetutamente con i miei ad un ritmo via via più veloce. Per tutto il tempo Harry espresse con voce gutturale l'intensità della situazione con delle parolacce.

Riuscii a liberare le braccia, afferrando con le mani il viso di Harry e guidandolo verso il basso per baciarlo.

“Ti prego, lascia che stia dentro di te quando vieni.” Ansimò.

Non avevamo mai sperimentato il mio orgasmo mentre facevamo sesso, visto che l'avevamo fatto solo una volta. Quella volta era stato troppo per me, opprimente. Ma ora mi sentivo pronta. Annuii, incapace di esprimere la mia approvazione con delle parole coerenti.

“Dimmi quando ci sei quasi.”

Eravamo ancora avvolti l'uno nell'altra, Harry lasciava dei dolci baci sulla mia guancia mentre ci ruotava ancora un po' a sinistra. Lui proteggeva il mio corpo, le braccia mi tenevano stretta al sicuro in un abbraccio, i fianchi sfregavano contro i miei. La mia mano si spostò dal suo fianco a tra di noi.

“Ci sei?”

I nostri nasi si toccavano; gli occhi erano colmi di bisogno mentre sfioravo delicatamente l'area appena sopra dove eravamo connessi. Ma la mia mano fu subito spostata lateralmente. La mia schiena finì schiacciata sul materasso quando Harry si posizionò di nuovo su di me.

“Lasciami fare.”

Nell'istante in cui le dita di Harry entrarono a contatto con le mie sensibili terminazioni nervose afferrai la sua nuca. I miei muscoli brucianti si strinsero intorno alla sua pulsante intrusione, il calore cominciò a fremere nel mio stomaco. I suoi occhi si spalancarono, le labbra si dischiusero mentre guardava in basso verso di me. Il corpo nudo di Harry si abbassò ancora di più, sommergendomi e nascondendomi. Sapevo che stava trovando difficoltà a muoversi nonostante la combinazione tra il lubrificante sintetico e la mia stessa eccitazione.

“Ci sono io.” Mi rassicurò. “Puoi venire per me, sei al sicuro.”

Lasciai che Harry mi facesse sua.

Il mio orgasmo pulsò intorno alla sua lunghezza rigida, i muscoli che si stringevano lo portarono a dischiudere la bocca. Fu diverso, molto di più, attraversò tutto il mio corpo. Le mie dita si strinsero nei ricci umidi sulla nuca di Harry mentre lui mi guardava a bocca aperta cadere a pezzi sotto di sè. La sua osservazione attenta fu però di breve durata, preoccupandosi invece di sopprimere i suoi stessi gemiti profondi. Ma ero ancora troppo immersa nel mio stesso, schiacciante, orgasmo per potermi godere del tutto la trasformazione dei suoi lineamenti quando venne.

Fin troppo presto, Harry scivolò via da me prima di premere le sue labbra sulle mie. Non ero ancora del tutto cosciente, i nostri nasi si sfiorarono in un bacio eschimese. Harry rotolò alla mia sinistra, lasciando che la coperta scoprisse il mio petto coperto dal reggiseno mentre si sfilava il preservativo. Mi spostai per guardarlo, un sorriso abbelliva il suo volto meraviglioso.

“Chi l'avrebbe mai detto che sei una che urla.” Harry scherzò.

Mi ci vollero un paio di secondi per afferrare ciò che stava dicendo.

“Cosa?”

La mia mano colpì la sua come per chiedergli un chiarimento.

“Non ho mai incontrato il ragazzo dell'appartamento accanto, ma sicuramente lui ora sa il mio nome.” Harry rise, senza fiato.

Trovai improvvisamente la forza di rotolare e inchiodare i suoi polsi accanto alla sua testa sul cuscino. Mi sedetti a cavalcioni su di lui, abbassandomi.

“Sei uno stronzo.” Risposi debolmente.

Lui stava ancora ridendo, provando senza risultato a spingere la mia guancia con il naso mentre mi allontanavo. Harry si lasciò andare sul cuscino, guardando in alto verso di me mentre rimaneva mio prigioniero.

“Beh, a me piace abbastanza il tuo culo.”

Il suo tono mi fece capire chiaramente che era in vena di scherzi.

“Stai zitto.” Risposi.

“Fammi stare zitto.” Non perdeva mai la parola. La sua voce si abbassò considerevolmente in tono di sfida.

Gli rivolsi un piccolo sorriso, abbassando la testa per spargere piccoli baci sul panorama bruciante del petto di Harry. Si alzò e abbassò velocemente con quelle attenzioni, soprattutto quando succhiai il suo capezzolo sinistro. Mi sentii piuttosto soddisfatta quando lanciai uno sguardo verso l'alto attraverso le ciglia; gli occhi di Harry erano chiusi per il piacere. Colsi l'occasione del suo raro momento di immobilità per disegnare con la lingua una striscia su per il suo collo. Il suo grugnito fu tutto l'incoraggiamento di cui avevo bisogno prima che le mie labbra incontrassero il suo orecchio.

“Voglio farlo di nuovo.” Dissi silenziosamente.

Avevo il sospetto che Harry non fosse abituato a rimanere senza parole. Beh, non in questo tipo di situazioni, comunque. Sembrò leggermente sconcertato prima di riprendersi.

“Dai ad un uomo la possibilità di riprendersi.” Scherzò.

Rimasi distesa su di lui, poggiando la testa sul suo petto sudato mentre le sue dita sfioravano i miei capelli.

“Fammi sapere quando sei pronto.”

“Oh, ti posso assicurare che sarei la prima a saperlo.”

Non avevo realizzato quanto quell'affermazione fosse letterale fin quando non sentii Harry indurirsi contro la mia coscia poco tempo dopo. Mi sollevai dal suo corpo per incontrare il suo sguardo.

“Così?”

Non capii bene cosa mi stesse chiedendo. La confusione doveva essere chiara sul mio viso visto che lui sorrise. Il suo pollice tracciò la linea delle mie labbra.

“Sei così carina.” Harry mi baciò il naso.

La sua erezione divenne ovvia con il movimento dei suoi fianchi. Mandai giù la mia sorpresa. Solo dopo capii che Harry si riferiva alla posizione con me sopra di lui. Divenni silenziosa al pensiero, l'immagine di lui sotto di me mentre facevamo sesso mi oscurò la mente. Non l'avevamo mai fatto prima. Sarei stata io ad avere il controllo? Quell'idea mi intrigava. Ma i miei pensieri furono di breve durata visto che la risata di Harry risuonò.

“Bo, se mi vuoi cavalcare devi solo dirlo.” Sorrise.

Non credevo fosse possibile che riuscissi ad arrossire ancora di più. A quel punto Harry stava sorridendo come un idiota.

***

Sapeva che stavo facendo fatica, non sentendomi a mio agio in quella nuova posizione in cui ero seduta a cavalcioni sul suo bacino.

“Aiuterebbe se mi sedessi?”

Annuii, sorridendo quando il suo torace muscoloso si sollevò dal materasso. La durezza del petto di Harry creò un grande contrasto quando premette contro la morbidezza del mio, delle pelli appiccicose entrarono a contatto. Entrambi sorridevamo timidamente, il naso di Harry sfiorò la mia guancia.

“Prova di nuovo.” Harry mi incoraggiò.

Mi aiutò a sollevare i fianchi, la mia mano afferrò la sua lunghezza dura e la posizionò affinché riuscissi a scivolare giù. Trasalii, la mia mano sinistra trovò supporto sul suo bacino quando fallii nel tentativo di connetterci completamente. Socchiusi gli occhi per la concentrazione, mossa che Harry trovò piuttosto divertente. Delle parole di supporto furono pronunciate in tono silenzioso, labbra punteggiavano di baci la mia spalla.

Quando la mano di Harry si poggiò sulla mia tremante fui grata della sua guida paziente. Ci aggiustammo leggermente nella nostra posizione prima che la sua punta gonfia si spingesse delicatamente all'interno in piccola parte.

“Piano.” Harry sussurrò.

Mi abbassai seguendo le istruzioni di Harry, gemendo alla pienezza che provai quando mi riempii della sua lunghezza spessa. Il suo sorriso pigro apparve per la soddisfazione. Lasciò un bacio sulle mie labbra dischiuse quasi come segno della nostra imminente separazione prima di ristendersi nuovamente sul letto. Ma non glielo avrei lasciato fare, le mie braccia si strinsero intorno al suo collo per opporre resistenza.

“No, ti prego. Rimani con me.” Lo supplicai.

“Va tutto bene.”

La sua rassicurazione fu solidificata da un abbraccio protettivo quando rimase seduto insieme a me. Poggiai la testa sulla sua spalla destra, la lunghezza dei miei capelli gli solleticò il fianco. Quando cominciammo a muoverci con cautela non riuscii a trattenere i suoni ansanti che lasciarono le mie labbra. Harry stava facendo la maggior parte del lavoro, tenendo il mio peso da sotto le cosce e facendomi muovere contro di sé.

Questa volta Harry mi portò con sé quando si distese di nuovo sulle coperte. Baciai disperatamente il suo viso mentre lui confessava il suo amore in piccoli sospiri. Sbottonò il gancio del mio reggiseno, facendolo scivolare tra noi fin quando non trovai il coraggio di sedermi da sola. Tirai giù le bretelle dalle braccia, le punte delle dita bruciarono contro la mia pelle. Mi sentii persa, non sapendo come posizionarmi in modo comodo. Harry rimase quasi immobile mentre il mio corpo si alzava e abbassava con cautela, permettendomi di cavalcarlo. L'espressione soddisfatta che assunse era il risultato del piacere provocato dalla dominanza della donna su di lui. Avevo come la sensazione che non se ne importava nulla della mia mancanza di esperienza. Era solo felice di stare con qualcuno che ricambiava l'amore che lui dava.

“Bo, puoi stenderti su di me.”

Afferrò le mie mani per poggiarmi i palmi sul suo petto per farmi spostare più in avanti. Quella mossa mi fece da leva per far ruotare i fianchi mentre poggiavo il mio peso sul suo corpo. L'aurea felice di Harry era contagiosa, le sue dita si muovevano su e giù lungo i miei fianchi.

Quando Harry piegò le ginocchia mi spinse più in alto su di sé, verso le sue labbra gonfie e rosee.

“Ciao.” Sorrise senza fiato.

“Hey.”

“Tutto bene?”

“Mmm.” Mugolai.

Il nostro scambio di parole mi distrasse, facendo scivolare Harry fuori da me. La mia mano scese lungo la sua pancia tonica per stringerlo di nuovo. Ora mi sentivo più sicura di me e ci misi meno tempo a riunire i nostri corpi. Non risparmiai dei baci da cospargere sulla pelle accaldata del mio amante. Scoprii presto il punto debole di Harry alla base del suo collo prima che fossi costretta a rialzarmi alla ricerca di aria. I miei movimenti erano irregolari, mancavano di fluidità. Era tutto nuovo per me e la responsabilità di dover dettare il ritmo era un'idea estranea, visto che mi ero sempre affidata ad Harry.

“Smettila di pensarci.” Le mani di Harry si poggiarono sul mio bacino. “Trova il tuo ritmo, piccola.”

I suoi palmi scivolarono sui miei fianchi, afferrando sfacciatamente il mio sedere e la parte di sotto delle mie cosce. Gli permisi di guidarmi avanti e indietro, dettando un ritmo regolare come io non ero riuscita a fare prima. Le mie cosce accarezzavano la lunghezza di Harry mentre sentivo quasi come se ogni centimetro si muovesse insieme a me.

“Ti piace?” Mi chiese Harry.

Il suo sorriso era abbellito dal piacere mentre guardava la rotazione seducente del mio corpo, qualcosa di anormale per me. Non avevo mai pensato a me stessa come "sexy", era una caratteristica piuttosto lontana dai miei solitamente goffi atteggiamenti. Ma quando Harry sollevò i fianchi per incontrare i miei reagii all'istante inarcando la schiena all'indietro e alzando il mento verso il soffitto; quel movimento mi portò a spingere all'infuori il petto mentre mi appoggiavo all'indietro sulle sue cosce.

“Fanculo, sei così eccitante.” Gemette.

Strinsi le sue gambe mentre mi mordevo il labbro in un fallito tentativo di sopprimere la serie di gemiti sensuali. Continuammo a muoverci l'uno contro l'altra fin quando non mi distesi su Harry ancora una volta. Il nostro fu un bacio caloroso, reso tale anche dal tiro del mio labbro inferiore. La mia risata uscì in piccoli sbuffi quando le sue dita premettero scherzosamente nei miei fianchi, solo però per essere sostituita da un grido qualche secondo dopo. Reagii alla spinta più profonda infilando le unghie nel petto scintillante di Harry mentre premevo i fianchi verso il basso.

“Basta, fermati Bo.” Harry supplicò.

Lo ignorai, concentrandomi solo sul costringerlo a raggiungere il suo culmine. Il nostro respiro era pesante per la perdita di fiato. La stretta che sentivo nel petto era probabilmente quella più forte che avrei mai provato. Le mani grandi di Harry afferrarono i miei fianchi cercando di prendere il controllo della situazione, ma era troppo tardi. Gemetti alla sensazione di Harry che veniva nel preservativo, premetti i palmi sul suo petto mentre i miei capelli scivolavano intorno a me. Era eccitante e veloce. I suoi occhi erano serrati, cercava disperatamente di evitare che i gemiti lasciassero la sua bocca. Il suo pieno labbro inferiore era stretto violentemente tra i suoi denti, e di sicuro sarebbe rimasto un segno che in un certo senso gli avrebbe ricordato quell'orgasmo opprimente. E il mio unico pensiero in quel momento era quanto avrei voluto baciarlo.

Harry era ancora sepolto in profondità dentro di me. Il verde gelido dei suoi meravigliosi occhi mi fu mostrato poco dopo, ma lui sembrava tutto meno che felice, stando alle sue sopracciglia aggrottate. Afferrò i miei polsi quando cercai di scivolare via da lui.

“Harry.”

“No.” Ruggì.

In un battito di ciglia mi ritrovai bloccata sotto di lui. Teneva entrambi i miei polsi premuti sulla mia testa con una sola mano. Le mie labbra avevano la forma del nome di Harry, ma non riuscii a parlare. Le sue spinte erano brusche, mi tolse l'aria dai polmoni quando cominciò a disegnare dei veloci cerchi sul clitoride con l'indice e il medio.

“Andiamo.” Biascicò in modo rude. “Andiamo, lasciati andare.”

Il nodo nel mio stomaco si stava stringendo sempre di più con il ritmo determinato e i movimenti intenzionali. Harry poco dopo vide qualcosa che solo i suoi occhi erano mai riusciti a vedere mentre gridavo il suo nome.

***

“Perché mi hai detto di fermarmi?” Gli chiesi.

Le mie dita continuarono a tracciare delle linee sulla sua pancia mentre rimanevamo distesi l'uno accanto all'altra.

“Sono un convinto sostenitore del "prima le donne".”

La sua voce enfatizzò la parola "convinto" mentre mi stringeva i fianchi. Ridacchiai, immergendomi ancora di più nel suo fianco mentre lui tirava le coperte sopra le nostre teste.

Il mio braccio rimase sul suo bacino.

“Beh, Mr Styles, la tua cavalleria ti precede.” Scherzai. “Ma mi piace vederti venire.” Dissi a bassa voce, evitando il suo sguardo giocoso.

“Oh si.”

“Chiudi gli occhi e ti mordi il labbro.” Gli dissi, sfiorando con il pollice il suo gonfio labbro inferiore.

“Beh, a me piace quando tu gridi il mio nome.”

Stavo per dirgli di stare zitto quando riconobbi il suono del cellulare di Harry. Mi strinsi forte le coperte intorno al corpo quando la mia fonte di calore lasciò il letto. Tirò velocemente su i suoi boxer lasciati sul pavimento prima di afferrare il suo cellulare dalla tasca posteriore dei jeans. Osservai curiosa la sua reazione quando vide chi lo stava chiamando, annullando la telefonata prima di voltarsi verso di me.

“Vado a controllare se la porta è chiusa.”

“Lo è.” Dissi subito. “Hai messo la catena quando siamo entrati.”

“Voglio solo esserne sicuro.”

“Non lasciarmi.”

Sapevo di risultare un po' lamentosa, ma non volevo essere lasciata da sola.

“Due minuti. Non andare da nessuna parte.”

“Cosa potrei fare, saltare giù dalla finestra?” Risi. “Va bene.”

Quando passarono cinque minuti decisi di alzarmi e lavarmi i denti prima preparandomi per andare a dormire. Strinsi le coperte come un asciugamano sotto le braccia, lasciando che la parte in eccesso scivolasse dietro di me verso il bagno adiacente. Quando alzai la bocca mi diedi un'occhiata allo specchio. Realizzai presto che non c'era molto che potessi fare con i capelli indisciplinati, limitandomi quindi a pettinarli con le dita e a portare delle ciocche dietro le orecchie. Le mie guance erano leggermente arrossate, ma non me ne importai del colore. Creava un bel contrasto con il blu dei miei occhi.

Lanciai uno sguardo verso il display dell'orologio. Erano passati ormai buoni dieci minuti, quindi mi ritrovai a vagare lungo il corridoio alla ricerca di Harry. Era in salotto, mi dava le spalle mentre teneva premuto il telefono all'orecchio. La lunghezza delle sue gambe era una caratteristica di cui ero abbastanza gelosa. Ma misi presto da parte l'osservazione del corpo di Harry.

“Se puoi farlo, deve essere stanotte. Staranno fuori fino a stamattina presto.”

La mia curiosità ebbe la meglio su di me prima che inciampassi goffamente nelle coperte. Allungai le mani sullo schienale del divano per evitare di cadere a faccia a terra. Harry si voltò all'istante, i suoi lineamenti si ammorbidirono quando mi vide.

“Aspetta.” Disse al telefono.

Coprì il microfono del cellulare.

“Stai bene?”

“Vieni a letto?”

Mi spostai sui miei piedi nudi quando la mia domanda rimase senza risposta; Harry osservava tutto il mio corpo mentre mi stringevo forte la coperta al petto. Raccolsi i capelli su una sola spalla.

“Harry?” Lo incitai.

“Sembri una dea.”

Non era proprio la risposta che stavo cercando, fui colta alla sprovvista dal suo complimento. Lo ringraziai a bassa voce mentre mi appoggiavo allo stipite della porta.

“Torno tra pochi minuti.”

“L'hai già detto dieci minuti fa.”

“Lo prometto.” Ammiccò, rivolgendomi un sorriso.

Mi voltai per lasciare la stanza, lanciando uno sguardo alle mie spalle.

“Beh, solo affinché tu lo sappia, fa freddo senza di te.”

“Ho preso nota. Vuol dire che sarò veloce.”

La presa in giro nel suo tono di voce era evidente, i suoi occhi brillavano maliziosamente. Risi quando lo sentii dire alla persona al telefono di fare silenzio in modo non proprio gentile. Era chiaro che avesse sentito la nostra conversazione nonostante i tentativi di Harry di mantenere un po' di privacy.

***

Sentii il letto sprofondare quando Harry ci si buttò. Gli avevo detto che lo avrei lasciato stendersi accanto a me solo se si fosse lavato i denti. Harry mi aveva tenuto il gioco, tornando dal bagno e sorridendomi per mostrarmi il bianco del suo magnifico sorriso.

“Tutto pulito.” Proclamò fiero.

Piccoli baci furono lasciati sulla mia guancia prima che le mie labbra premessero sull'angolo del suo occhio destro. Mi strofinai nel suo fianco, riprendendo la nostra posizione confortevole prima che Harry rispondesse alla misteriosa chiamata.

“Stenditi su di me.” Mi suggerì.

“No, sei scomodo dopo un po'.” Risposi onestamente.

“Cosa?”

“E' strano.” Spiegai. “Tu sei troppo duro e io sono... molliccia.”

“Molliccia?” Harry rise.

Toccai la sua pancia, i cui muscoli erano tesi e definiti, segno evidente delle ore di allenamento. Il mio indice risalì sul suo petto, premendo su uno dei capezzoli. Non riuscii a non ridacchiare, divincolandomi quando Harry ripeté le mie azioni toccando il mio petto.

“Già.”

Anche se avevo qualcuno che mi ripeteva quanto ero bella ogni giorno, le mie insicurezze rimanevano ben fisse dentro di me. Le stesse che continuamente erano messe in risalto nelle riviste al solo scopo di farti sentire male con te stessa. Non credo che avrei mai avuto lo spazio tra le gambe che tutti bramavano. Beh, forse se mi mettevo in una posa da supereroe. Ma semplicemente non ero così, ed ero arrivata alla conclusione che dovevo fare del mio meglio con ciò che avevo a disposizione.

Harry mi aveva aiutata, comunque. Era il modo in cui mi guardava. Non se ne importava del fatto che avessi un paio di smagliature o che avevo un po' di pelle in più sulle curve dei fianchi. Mi aveva fatta ridere quando mi aveva detto che così aveva solo qualcosa in più da stringere.

“Puoi mettere un cuscino su di me, se vuoi.”

Mi tirò su per farmi farmi distendere sul suo corpo. Mi sedetti mentre lui recuperava un cuscino dal caos di coperte e lo poggiava sul suo petto. Lo aggiustai secondo i miei bisogni prima di stendermi. Infilò una gamba tra le mie, il mio piede sfiorò più volte involontariamente i peli che coprivano il suo polpaccio.

“Smettila di agitarti.” Si lamentò Harry.

“Scusa.”

Mi posizionai in modo da poggiare il mento sul cuscino, guardando il ragazzo che era disteso comodamente sotto di me.

“Stai bene?”

“Si.”

Tirò su le coperte e le stese sulla mia schiena. Harry mugolò silenziosamente quando arricciai una ciocca dei suoi capelli intorno al mio indice. Era tutto silenzioso, una pace che presto interruppi.

“Sei davvero carino.”

Trovai in un certo senso frustrante il fatto che Harry non dovesse fare alcuno sforzo per risultare assolutamente stupendo.

“Grazie, anche tu.” Sorrise. “E, per il futuro, sappi che mi piacciono le tue parti mollicce.”

“Grazie.”

Non so per quanto tempo rimanemmo svegli a parlare. E per tutte quelle ore mi ero completamente dimenticata delle numerose volte in cui Harry era stato violento a causa del suo carattere. Era dolce, interessato a quel che dicevo e per niente timido quando si prendeva gioco di me. Riusciva a sopportare lo scherzo tanto almeno quanto sapeva scherzare con gli altri. Le conversazione passarono dalla musica alla cucina. Avevo promesso ad Harry di insegnargli a cucinare una torna se lui mi avesse portata a vedere una band suonare al parco locale. Dovevano essere le prime ore del mattino quando lo vidi addormentarsi. Non riuscii a resistere che per pochi minuti in più prima di seguirlo in uno stato di incoscienza riempito da un ragazzo tutto fossette e capelli ricci.

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