Three

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Eloise

"Sei bellissima"

Urla in modo da sovrastare la musica, le persone , il mondo. Inconsapevole di averlo già fatto col suo sorriso , con i suoi occhi luminosi , con le sue mani posate su di me nonostante la sala gremita. Ma tanto, chi ci guarda?
Nessuno.
E vorrei dirglielo che anche lui lo è , invece rido, rido leggera ed è tutta colpa sua, del suo amore e del vino italiano che a cena ho assaggiato più volte. È colpa della casa sul mare che ha affittato con l'intenzione di comprare, solo per me. Perché sembra quella dei libri di nicholas sparks che non ha dimenticato. È colpa di tutta l'attenzione che ci mette in ogni cosa mi riguardi, è colpa delle sue dita che si richiudono sul mio stomaco , tracciando linee e futuri inmaginari.

"Credi che..un giorno..noi..?"

Parla normale al mio orecchio per poi portare i suoi occhi azzurri nei miei, come se dovesse controllare di non aver detto troppo , come se dovesse verificare che sia tutto apposto.

"Si"

È il luogo meno adatto per parlarne, ma forse l'alcol, forse l'euforia della luna di miele o l'amore fatto per ore con il rumore delle onde che si infrangono a pochi metri di distanza.

"Credevo fosse okay anche senza parlarne" aggiungo.
Sembra confuso finché non parlo ancora.
"Non siamo stati molto attenti oggi..nessuno dei due"

Sorrido imbarazzata e sorpresa che non lo avesse realizzato. Vedo come tutti i pezzi del puzzle si incastrano e prende coscienza di qualcosa a cui non aveva pensato.
Sembra turbarlo, nonostante finga vada tutto apposto. Quella nuvola è sempre presente sul suo capo. Anche quando torniamo a casa, quando si ferma sulla veranda e mi trascina sul dondolo. Poso la testa sulle sue gambe e lascio che la serata trascorra così, tra le sue carezze, il rumore delle onde e la brezza dell'oceano che soffia delicata sul viso. Devo chiederglielo però, perché forse non avevo capito, non è ciò che avevo supposto, ovvero che anche lui non avesse problemi nel diventare di nuovo padre un giorno.

"Non è questo, è che io oggi non ci ho proprio pensato e non ti ho chiesto cosa ne pensassi tu.."

"Ne avevamo già parlato tempo fa no?"

E mi sembrava che fosse lui quello più deciso, quello più felice quel giorno che il test si era rivelato negativo, quindi non credevo potesse esserne così scosso.

"Non avremmo neppure avuto scelta se fosse stato diverso, Eloise."

"Cosa vuol dire?"

Mi ritraggo come se mi avesse ferita perché non mi piace il suo modo di parlare, nonostante tutto, non mi piace.

"Non fraintendermi. Per me va bene, ma non so se per te è lo stesso e se l'altra volta non avresti avuto scelta se fosse stato positivo, stavolta puoi scegliere e volevo che ne parlassimo, perché non lo so, magari non era compreso nel tuo imminente futuro ed io ho fatto il coglione oggi."

Sembra quasi si senta in colpa e non esito a rassicurarlo.

"Per me va bene. È tutto apposto, quando e se accadrà. Non lo sto programmando, non voglio programmare niente, okay? Solo devo sapere che anche per te vada bene"

"Cosa hai risposto prima al locale, alla mia domanda?"

"Si"

Avvicina il viso al mio, cosicché possa anche solo sussurrare.

"Idem"

Sono io ad unire le nostre labbra, sono io a sorridere nel bacio e sempre io ad allontanarmi per specchiarmi nelle sue iridi cristalline.

It is what it isDove le storie prendono vita. Scoprilo ora