Consequences

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Eloise

Non ho accettato appositamente il suo invito, non gli ho detto dove andassi.
Appositamente.
Ed invece eccolo qui mentre mi cerca con gli occhi fino a trovare il mio vestito nero, fino a specchiarsi nelle mie iridi scure per nulla sorprese di trovarlo qui.
Non mi raggiunge subito, ma si gode la mia vista, quella di Gregg che mi osserva consapevole e colpevole.

"Da quando avete un associazione a delinquere voi due, fratellino?"

"Da quando credo sia la cosa migliore per entrambi. E soprattutto per Bella"

Butto giù il triste drink che ho tenuto tra le mani per più di un'ora.

"Ciao"

"Ciao"

Non ho nient'altro da dirgli. La mia scusa di avere un appuntamento è sfumata da tempo, a quanto pare.

"Quindi..era Gregg? O stai aspettando qualcuno che non sono io?"

"Può darsi"

Il suo sguardo cambia immediatamente e riconosco la gelosia che anima quell'azzurro che adesso brucia ogni fibra del tessuto che mi copre.

"Lo conosco?"

"Non credo" mi volto velocemente verso Gregg senza prestare ulteriore attenzione a lui, "vado. Ci vediamo a casa"

Afferro il cappotto, la borsa e fuggo. Sono diventata brava ultimamente.
L'aria fresca della sera mi colpisce le gambe e il frastuono dell'interno del locale lascia spazio ai suoi passi frettolosi e pesanti.

"Eloise"

Non mi fermo e non mi volto, continuo a cercare l'auto ma non ricordo dove l'abbia posteggiata.

"Eloise"

Mi agguanta il braccio costringendomi a voltarmi.

"Dove stai andando?"

"Via in macchina. Lasciami andare Louis"

Si avvicina, un solo passo, ma abbastanza perché possa sentire il suo fiato sul viso.

"Da chi?"

Reprimo un sorriso, ma non rispondo e cerco di divincolarmi dalla presa che fa più male.

"D-a-c-h-i-?" scandisce ogni lettera facendomi capire che non si arrenderà.

"Da nessuno! Sto andando a casa da mia figlia e basta. Non c'è nessuno okay? Te l'ho detto solo per infastidirti!" esplodo senza contenermi, nonostante questo sia il parcheggio di uno stupido locale, "e sai che c'è ? Che ci hai creduto! Pensi davvero che possa passare ad un'altra persona così facilmente? Io non sono te, ricordatelo!"

Il petto sale e scende velocemente, mi manca il fiato e aspetto una sua reazione che non tarda ad arrivare.
Sento solo le sue mani stringermi, le sue labbra scontrarsi con le mie e il mio corpo rispondere al suo, come ha sempre fatto.
Non ho tempo di razionalizzare perché mi ritrovo in macchina ancora avvinghiata a lui che , a malincuore, si allontana per mettere in moto e partire verso il nostro appartamento.
Nessuno dei due parla, perché entrambi siamo consapevoli che se dovesse succedere la magia svanirebbe in un attimo e i problemi ritornerebbero prepotenti.
Prima che il vortice dei pensieri mi incupisca, parcheggia e attraversa a grandi falcate la ghiaia per raggiungermi di nuovo.
Stavolta per non lasciarmi più finché le mie spalle non toccano le lenzuola fredde del letto .

It is what it isDove le storie prendono vita. Scoprilo ora