23.Una giornata insolita

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Sono le 6.24 del mattino.
Ancora non riesco a chiudere occhio.
Sto male.Il mio cuore è indolenzito dalle pugnalate che ha ricevuto finora.
Inizio a rileggere le vecchie chat.Ho il cuore in gola.Sento la porta aprirsi,è mamma.
《Cosa ti succede tesoro?》mi domanda sbadigliando.
《Nulla,tranquilla,puoi tornare a letto.》le rispondo.
《Lo so che non stai bene,ma è una tua decisione dirmi cosa ti succede o no.Ricordati di non stare male per nessun motivo al mondo perché così come sei N E S S U N O ha il diritto di calpestarti.Ricordati anche che accanto a te c'è la tua roccia che ti protegge,come sempre d'altronde.》mi tranquillizza.
Finalmente,per una volta nella mi vita,mi sento orgogliosa di avere una mamma così.
La abbraccio.
《Grazie di tutto mamma.》
《Per te di tutto e di più amore》mi risponde.
Inizio ad avere un leggero languorino.
Mi reco in cucina per mangiare un'arancia quando mi accorgo che sono le 7.47.Cazzo.
Inizio a prepararmi quando sento il telefono squillare.È Bryan,non rispondo.
Prendo le chiavi di casa e saluto mamma per poi iniziare a incamminarmi verso scuola.
La mancanza di Anastasiah si sente molto.
Finalmente,pensando tra me e me sono arrivata e come immaginavo le lezioni sono già iniziate.
Mi reco sgattaiolando nell'aula di chimica ma nulla,il prof mi nota.Che palle.
《Curtney Gallas?Si rende conto di essere in ritardo?》mi domanda davanti a tutti.
《Prof la scusi.Purtroppo non sa ancora leggere l'ora》si intromette la befana di turno.Bryan scoppia in una risata silenziosa.
《Oh beh cara...io non saprò leggere l'ora ma magari so che la biblioteca ha delle telecamere per poter vedere ciò che fate ogni giorno durante la ricreazione te e ehm...il caro Bryan?E tu caro,che ridi sotto i baffi,ricordati che la persona che hai preso per il culo mettendole le corna con questa gallina,è la stessa che fino a quanto?Quattro o cinque giorni fa?Volevi scoparti,ma che ti ha dato il palo.》rispondo con la rabbia nel cuore.Mi sento libera.
La classe mi applaudisce.
《Signorina Gallen!Si ricordi che questa è ancora una scuola!E in quanto a voi due...in presidenza!》urla a squarciagola il prof.
Mi siedo vicino ad Adrian,il tipo studioso dagli occhi di un color buio pesto,con la classe che mi guarda sorpresa.
《Ben detto!Hai visto la loro faccia?Stavo morendo dalle risate,giuro!》si congratula lui.
《Ahahahah grazie.》gli rispondo sorridendo.
Iniziamo una lunga lezione di risate e chiacchiere.Mi sento come se ci fosse una persona al mondo capace di capirmi in quel momento.
Si sono fatte le 14 e dopo essere uscita e aver mangiato un pezzo di pizza,decido di andare a trovare Anastasiah.
Mi fanno male le gambe ma dopo la bellezza di un'ora e mezza riesco a giungere all'ospedale.
Chiedo di lei.Nessuna risposta.Inizio a cercarla da sola.
Camera A56,l'ultima rimasta.Eccola lì,ma con lei ci sono anche i suoi genitori.
Appena entro,sua madre scoppia in lacrime.La abbraccio.
《Manca anche a me,come l'aria.》cerco di tranquillizzarla.
《Ci parlava tanto di te,di come vi siete conosciute,delle vostre avventure,era così felice di aver trovato un'amica come te.》mi racconta singhiozzando.Si avvicina a me suo padre con un'aria arrabbiata.
《CE L'HAI PORTATA VIA DA NOI!TU NON MERITI UNA COME LEI!》mi urla contro spiaccicandomi con le spalle addosso al muro.
《Non dargli retta.》
La moglie lo strattona e lo porta via.Rimango sola.I sensi di colpa crescono insieme alle lacrime.Non meritava ciò.Sono una merda.Suo padre ha ragione.
Mi avvicino ad Anastasiah guardandola con gli occhi lucidi.
《Scusa,sono un errore e gli errori non meritano amicizie così.Mi faccio schifo da sola.Mi manchi un casino.Ogni giorno senza te al mio fianco è duro.Da quando non ci sei sto male e peggioro sempre di più.Sbrigati a svegliarti da questo incubo che ti sto aspettando.》cerco di comunicarle.
Me ne vado con la testa bassa,con la tristezza addosso,con mille pensieri per la testa.

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