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Quanto di più egoista

[Marinette]





Parigi in fiamme: l'ultimo addio a Gabriel Agreste.

"Place du Châtelet si tinge di rosso, mentre la tragedia torna ad abitare Villa Agreste.

L'incendio, di carattere ancora sconosciuto, è divampato tra le sei e le sette del pomeriggio, finendo per protrarsi sin alle prime ore della sera.

All'arrivo delle autorità, l'edificio si trovava già immerso in una nube di fuoco, originato, secondo le indagini, dal piano più alto dell'abitazione.

Alcuni testimoni oculari attestano la presenza dei due supereroi, Ladybug e Chat Noir, sul posto, ma fonti più attendibili smentiscono tali constatazioni.

Tra le vittime accertate, il noto stilista Gabriel Agreste, creatore dell'omonimo marchio di fama internazionale. Secondo i dipendenti, l'uomo sarebbe stato sorpreso dal fumo durante il lavoro, prendendo coscienza del pericolo quando ormai era troppo tardi.

A coinvolgere la famiglia è il secondo lutto, preceduto da quello della giovane coniuge Agreste, scomparsa in circostanze misteriose un anno fa.

Modello di punta e pupillo della maison e figlio del designer, Adrien Agreste sembra tutt'ora scomparso".

Marinette serrò le palpebre tanto forte da farsi male agli occhi, mentre i titoli sulla linea di fondo del telegiornale si ammassavano gli uni sugli altri.

Villa Agreste in fiamme.

La polizia indaga: "possibile suicidio".

Rinvenuto il corpo senza vita di Gabriel Agreste.

Disperso il figlio di sedici anni, ormai orfano.

Adrien: il ragazzo nuovo che aveva sin da subito giudicato bello e impossibile, il compagno di classe che le aveva sorriso quel giorno di pioggia, l'amico che si era curato di regalarle un portafortuna così simile al suo. Adrien: non una semplice cotta, ma l'amore indiscusso della sua breve, intensa, vita adolescenziale.

Dove si trovava, ora? Come si sentiva? Perché lei non era lì, accanto a lui? Quanto poteva star soffrendo, esattamente, pur non conoscendo nel completo la realtà crudele a cui il destino aveva deciso di sottoporlo? 

Non lo sapeva.

Era impotente, Marinette, posta al di fuori di qualunque possibile informazione potesse farle comprendere il dolore dell'altro. Voleva sapere, doveva sapere, e il non poterlo fare la stava — come un tarlo, un viscido verme sotto pelle — divorando dall'interno.

Subdola, meschina, semplice ossessione.

Tanto occupata a struggersi, non si chiese nemmeno come potesse essere scaturito un qualcosa di così orrendo dal sentimento vero e puro che si annidava nel suo cuore. Ci volle qualche tempo prima che riuscisse a prendere nuovamente il controllo di sé.

Quanto di più sbagliato [Miraculous Ladybug]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora