VOL. 2 - CAP. 14

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Shu Nian sognò la sua infanzia.

Il vecchio e trasandato orfanotrofio, il libro delle favole con le pagine che si arrotolavano, ma che considerava un tesoro, anche se si trattava solo di figure. Un semplice e rozzo disegno sopra una frase. Il principe cavalcava un cavallo e brandiva una spada. Di fronte al principe, tutto sembrava umile e inferiore. Il ragazzino ricco e raffinato diceva, con arroganza: "Sarò buono, con te..."

Ma non era detto a lui. Lui non era un principessa.

Lui era solo un semplice servo.

Il principe faceva salire la principessa sul suo cavallo e cavalcava lontano da lui, alzando una nuvola di polvere che quasi lo strozzò, facendolo tossire.

Shu Nian si svegliò. Stava ancora tossendo e non riusciva a fermarsi: tossiva così forte che il suo petto pulsava dal dolore e le sue spalle irrigidite tremavano.

Piano piano si calmò, mentre anche fuori rischiarava. La sua stanza era più cupa del sogno. Non si sentiva spesso triste, ma in quel momento si sentì inspiegabilmente infelice. Avvicinò il viso alle lenzuola e, silenziosamente, fece un respiro. Sembrava che il sogno avesse voluto ricordargli qualcosa.

Era già vecchio, non avrebbe dovuto sopportare una cosa del genere.

Prima, quando era un po' più giovane, non si sentiva così senza speranza come adesso, e neanche così tanto ferito.

Era già vecchio, era facile che si stancasse.

Fece un sospiro e si alzò. Pensò di aver preso un raffreddore, visto che aveva aspettato troppo a lungo sotto la neve. Sembrava che avesse la febbre, ma non voleva farne una questione. Sentiva che sarebbe passata da sola, se l'avesse ignorata, ma alla fine la febbre c'era ancora e lui si sentiva stanco. Se avesse avuto del tempo, sarebbe andato fuori a prendere delle medicine. Il suo corpo non era forte, ma era sano. Anche se era un po' troppo magro, era soltanto la sua normale costituzione.

Indossò degli abiti e andò in bagno, si lavò il viso con l'acqua calda, poi guardò nello specchio... Guardò quel delicato uomo nello specchio... In effetti non sembrava così vecchio: la fronte, i capelli, le guance, il collo, tutto sembrava giovane e non c'era assolutamente nessuna differenza con un uomo di 23-24 anni. Solo i suoi occhi sembravano consumati, profondi; anche il loro colore era profondo, al punto che sembravano infossati.

Shu Nian guardò a lungo, senza espressione, la persona nello specchio. Pensava di non aver fatto abbastanza bene, di non capirsi così bene, quindi voleva guardare più attentamente.

Naturalmente, a parte i suoi lineamenti familiari e mediocri, non vedeva altro, quindi non avrebbe mai immaginato che le cose sarebbero andate così.

Naturalmente, avrebbe visto Xie Yan a tavola, durante la colazione. Negli ultimi giorni non avevano passato la notte insieme, perché Shu Nian aveva iniziato ad avere il sonno leggero: il più piccolo movimento lo svegliava completamente, fino all'alba. In passato entrambi riuscivano a dormire profondamente, una volta che Xie Yan lo avesse abbracciato, ma adesso era tutto inutile.

Era assolutamente meglio stare separati.

"Hai dormito bene, ieri?" Chiese Xie Yan. Shu Nian smise immediatamente di masticare, alzò la testa rispose "sì", dopodiché continuò con la sua colazione e non disse altro.

Shu Nian aveva piano piano smesso di parlare così spesso, per paura che la sua bocca sarebbe andata fuori controllo e avrebbe detto qualcosa di sbagliato. Non guardava neanche più molto Xie Yan, come se, evitando di guardarlo, sarebbe riuscito a dimenticarsi il suo viso.

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