Ottobre arriva, troppo, troppo presto.Porta con se freddo e pioggia, le giornate sono cupe, buie. E il mio umore si rispecchia perfettamente nel trm4po: ormai vivo nella paura di quel 30 ottobre, quando finirà tutto, quando arriveremo alla fine di questi 100 giorni.
Angelo è sempre uguale, alterna momenti di allegria a momenti di chiusura verso di me. La notte, ci cerchiamo nel letto, ci abbracciamo stretti, quasi a voler diventare 1 sola anima.
L Amore è diventato bisogno, nel vortice della passione ci consumiamo fino a sfinirci, come se fosse sempre l ultima volta. Viviamo cosi, giorno dopo giorno, prendendo quello che viene.
30 ottobre. È il giorno. È la fine o l inizio.
Angelo si alza molto presto questa mattina, va via senza neanche un saluto o il solito bacio...niente. Faccio finta di dormire, non voglio che mi legga negli occhi. La mia notte è stata tormentata da sogni scuri e pesanti, lasciandomi la mattina con un gigantesco cerchio alla testa.
Appena sento la porta chiudersi mi alzo, vado verso lo specchio e mi guardo: occhiaie che solcano i miei occhi e capelli spettinati incorniciano un viso pallido e forse un po magro. Sono un disastro.
Arriva un messaggio:
"Stasera ti porto a cena, dobbiamo parlare".
Sono pronta per affrontarlo, mi preparo già da un mese per questo momento. Sono fisicamente e psicologicamente pronta. Sospiro...sono pronta ad affrontare questa giornata? Si sono pronta. Io sono forte!Guardo l ora...oh mio dio è tardissimoooooo.
Arrivo in tempo al lavoro. Qui trascorre tutto tranquillo, lui non c è, è in riunione non so dove. Aggiorno Arianna sulle ultime novità, anche se sa che giorno è. ...è triste per me. Mi promette che nel pomeriggio si dedicherà completamente a me : mi aspetta una sessione di shopping sfrenato , trucco e parrucco. Stasera devo essere meravigliosa, dice, mi deve mangiarr con gli occhi. Accetto la sua proposta. Mi serve un amica, mi serve una distrazione.
Sono le 14:30 è ora di staccare , Ari mi aspetta nella sua macchina, pronta a partire. Di Angelo nessuna traccia. Va be...
Al centro commerciale giriamo come trottole, da negozio a negozio.
Alla fine in un negozio molto carino trovo un tubino nero a maniche lunghe, corto al ginocchio e con uno scollo sulla schiena di pizzo. È bellissimo!Decido che è perfetto per questa sera.E poi...e poi nulla...non voglio farmi film in testa.
Torniamo a casa che sono le 19:00,Angelo non mi ha proprio cercato, quindi non so neanche a che ora andremo a cena. Non mi importa, me la prendo comoda. Doccia, trucco e capelli e per le 20:30 sono pronta: l abito mi calza a pennello, ho un brllissimo smokey eyes e capelli sciolti morbidi sulle spalle. Tutto grazie ad Ari, che si allontana e mi ammira soddisfatta il suo lavoro. Guarda l ora e dice che deve andare. Ora che è quasi una moglie ha le sue responsabilità. Mi lascia con la promessa di chiamarla a qualsiasi ora e per qualunque ora, e non mi lascia finché non glielo prometto! Va via, mi lascia sola con con i miei pensieri, cammino avanti e indietro, sistemando tutyo quello che secondo me è in disordine.
L attesa mi sta divorando, e quasi balzo quando suona il mio telefono. Corro a prenderlo, è lui.
" Sono qui sotto, scendi". Attacca.Se continua cosi lo uccido stasera!
Faccio un bel respiro, indosso il cappotto e scendo.
Ha iniziato a piovere, quindi salgo veloce in macchina.
Si volta verso di me, anche stasera è stupendo, porta jeans, camicia e giacca sotto il trench blu scuro. Mi sta osservando.
"Ciao sei bellissima".
"Ciao, sei distante". Rimane colpito dalle mie parole. Continuo.
"Allora di cosa vuoi parlarmi?".
"Sei troppo impaziente Rebecca, stiamo andando a cena apposta per parlare".
Silenzio. Non riesco neanche a rispondergli, sono furiosa e irritata.
Il tragitto che ci separa dal ristorante è breve, infatti dopo 15 minuti arriviamo allo "Chalet della montagna" ,un ristorantino rustico ma elegante. Non ci sono mai stata. Ferma la macchina, scende e poi aiuta me a scendere, ci tocchiamo per la prima volta nella giornata, ho i brividi, ma ci penso.
Dentro il ristorante è tutto di legno e luci soffuse, non è molto pieno, è molto intimo. Ci fanno accomodare in un tavolo in disparte. Angelo ordina 2 bicchieri di prosecco. Ora basta, non sopporto più il suo comportamento. Mi faccio coraggio e sbotto tutto insieme.
"Forza Angelo, non ci prendiamo in giro, so già cosa vuoi dirmi...100 gironi sono passati e tu vuoi lasciarmi, quindi spiegami che bisogno c è di fare questa sottospecie di ultima cena".
Sono senza fiato, lo sto guardando negli occhi....quegli occhi....sembrano rassegnati, tristi. Apre la bocca e dice soltanto.
"Io ti amo".