Capitolo 4

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Arriviamo a Riccione che sono le 17 passate, per strada abbiamo trovato un incidente che ci ha costretto a fermarci per piu di un ora. L albergo è sul mare, è piccolo ma grazioso con fiori su tutte le finestre.  LA brezza marina arriva da noi, ispiro profondamente, questo è il paradiso penso felice. Arianna è dietro di me, mi chiama e mi fa notare che l arpia ha portato con se ben 3 valigie e nn ce la fa a portarle da sola, e allora lagna sperando di trovare qualcuno che l aiuti. Meno male che Ari si e dimenticata l episodio del bus, altrimenti sarei stata costretta all interrogatorio. Mi giro e rido, godendomi la scena dell Arpia che resta sola al pullman con uno sguardo infuocato di rabbia!Ti sta bene! Prendo Ari sotto braccio ed entriamo con gli altri, ci hanno assegnato la stanza 1881 al 4º e ultimo piano. Prima di salire Sorti ci ricorda di essere a cena per le 8 con un abbigliamento informale, ci saluta e ci lascia andare.

Arianna punta immediatamente il letto e dorme, come fa ad avere semore sonno io non lo so. Io prendo le infradito e corro in spiaggia, tanto c è tempo per la cena.

Ah il mare con il sole pomeridiano è la fine del mondo, mi siedo sulla sabbia e respiro profondamente, non stavo cosi bene e in pace con me stessa da mesi. Il sole cala lentamente sulla spiaggia gettando ombre morbide sulla sabbia, i miei piedi sono accarezzati dalle onde, l acqua fredda mi fa rabbrividere.

Chiudo gli occhi ,e rimango cosi non so per quanto tempo, sento solo il mio respiro, il mio cuore e le onde del mare.

Poi una voce interrompe il mio riposo, una voce fastidiosa, proviene dalla mia destra, apro gli occhi giro la testa e trovo davanti a me una scena che non saprei come definire: l Arpia cammina sul bagno asciuga con Sorti.Lei porta un vestito che chiamarlo corto è un complimento e lui jeans risvoltati e una semplice t-shirt .L Arpia lo sta inondando di parole e lui annuisce educato in silenzio.

Si stanno avvicinando, lui incrocia il mio sguardo e sorride. Appena prima di passarmi accanto sento che canticchia una melodia familiare...ma certo è "Logico"! Poi mi saluta "Salve Rebecca." e l Arpia al suo fianco mi fa una smorfia che sta per saluto. "Salve sig.r Sorti" -rispondo-. Con un po di coraggio e un po di malizia comincio a canticchiare ad alta voce:

" per ogni domanda componi un verso..non siamo soli in questo universo..".

Lo vedo fermarsi..Bingo..ho fatto centro...si gira verso di me, mi guarda e poi prosegue scuotendo la testa.

Si è fatto tardi, torno verso la camera e busso..,nessuna risposta... busso più forte e mi apre Ari con i capelli scompigliati e un sorriso ebete....per fortuna è vestita ma nel nostro letto c è Leonardo che dorme. Vorrei dirle qualcosa ma lei mi tappa la bocca e mi porta fuori dalla stanza:

"shhhh ti prego" mi dice.

La guardo e sospiro "Va bene..ma solo altri 30 minuti, poi devo prepararmi!". Mi bacia e mi abbraccia ripetendo 8 volte grazie grazie grazie. Rientra nella stanza e chiude la porta.

Sospiro...e ora? Giro per l hotel, sono le 18 e 30. Trovo i n un angolino, in fondo al corridoio, un comodo divano con vista sul mare. Perfetto, aspetterò qui, metto le cuffie e chiudo gli occhi.

Una mano mi scuote piano e leggera, apro piano un occhio e poi l altro...metto a fuoco e..., Oh Mio Dio,., Sarti è davanti a me e ride.Mi siedo velocemente composta.

"Tutto ok?" -chiede-

"Ehm...si grazie!Sa la mia compagna di stanza..."

"Vuole un caffè?" mi tende la sua mano e l afferro....è calda e forte...

"Magari...grazie!"

Scendiamo giù nella hall,  lui mi tiene ancora per mano e il mio cuore batte forte, superiamo il bar e usciamo su una porta a sinistra, fuori un giardino bellissimo e profumato ci accoglie...è cosi intimo...cosi....non faccio in tempo ad elaborare un pensiero che Sarti mi si piazza davanti e afferra la mia testa e la porta vicino alla sua. Siamo fronte contro fronte, occhi contro occhi. Dalla sua bocca escono parole come un fiu e in piena e io non capisco:

"I tuoi occhi...non mi guardare con questi occhi...sono una calamità per me.., e io non sono l uomo adatto per te".

Si sposta da me e va via ladciandomi cosi, spiazzata in mezzo al giardino.  Passano i minuti, ma io resto lì, immobile , mi chiedo se ho sognato o se sto ancora sognando.Il mio cuore riprendere a battere normale e piano piano mi tranquillizzo. Con le gambe ancora un po tremanti, ritorno in stanza. Ari nn c è.  Mi tolgo tutto e in u  attimo sono sotto il getto caldo dells doccia. Comincio a ridere da sola pensando a questa storia...ma che cavolo è successo?

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