Capitolo 22

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Mi sveglio in una stanza bianca e con uno strani odore, non la riconosco.

Mi sento stanca e affaticata. Chiudo gli occhi, voglio dormire. Una mano mi sfiora il viso. Apro gliocchi e Angelo è accanto a me, mi sorride,  ma si vede che è preoccupato.

"Ciao piccola come ti senti?". Mi ha chiamato piccola. ..potrei moriredi gioia!

"Ciao, dove sono?Cosa è successo?".

"Beh, che dire, hai attirato la mia attenzione in modo teatrale: sei svenuta nel mio ufficio. Sei in ospedale.  Sembra che tu nin abbia mangiato quasi per un mese intero, non sei anoressica, ma quasi!". Mi alza un braccio e afferra la mia mano portandosela alla bocca e baciandola.

"Perché Rebecca, perché?".

"È logico,  no?".

"Ancora con questa canzone,  signorina Ollo?".

"Non posso farne a meno, mi è entrata nella pelle, nel cuore e nella mente".

"Anche a me".Poi sussurra "Sto con un altra donna, adesso."

Faccio una smorfia e lui capisce che lo so. Poi era ovvio no.

"Cosa devo fare per dimenticarti Rebecca? Occupi la mia mente tutto il giorno. Ho cercato di ignorarti, ma poi tu...tu finisci all ospedale...e io...non so cosa fare! So solo che non posso darti più dei 100 giorni".

"Cosa ci fai allora ancora qui?". Riesco a chiedergli. 

"Sono qui per te."

"Si Angelo, ma tu stai con un altra! Credimi,  sto molto meglio, vai Angelo, vai, cercherò di cancellarti dalla mia vita e tu farai lo stesso".Tengo a fatica le lacrime. Lui sembra che mi ignori, e infatti dice:

"Il medico ha detto che stasera ti dimettono. Ti verrò a prendere e ti porterò a casa .Ora vado, sarai stanca e vorrai riposare . Ciao. "

Va via, lasciandomi sola e le lacrime cominciano a sgorgare senza freni. Come faccio a dimenticarti Angelo?

Arriva la sera, stanno per dimettermi. Ho dormino quasi tutta la giornata. Ho un aspetto orribile, ma sono troppo affaticata per pensarci. Ho veramente esagerato , tutte le buone intenzioni che mi ero ripromessa di rispettare sono andate a farsi fottere.Credo che prima di ritornare al lavoro , mi prenderò alcuni giorni per stare a casa .Ho bisogno di sentirmi amata, ma se nin mi ami io per prima, non starò mai bene.

Sono sola in questa stanza verde, asettica, aspetto Angelo.  Entra in tutto il suo splendore nella sala e sorridendomi mi prende fra  le sua braccia. So che quel sorriso non potra mai essere mio.

"Sei leggerissima". Mi sussurra. Appoggio la testa sul suo petto. Lasciatemi qui, è qui che voglio stare.

Siamo a casa, davanti la porta. Angelo sta anadando via.

"Grazie di tutto!".Gli dico.

"Prego, piccola, ora vai a riposarti. E comunque prenditi tutti i giorni che vuoi".

"Si, va bene, grazie ancora...Ciao Angelo."

"Ciao piccola".Mi pende fra le braccia e mi da un bacio sulle labra, poi mi lascia e va via.

Perché Angelo?

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