Epilogo

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Il popolo acclamava la nuova sovrana. Viva la regina Melody, viva la regina Melody. Lei lo risentiva risuonare nella sua mente come un disco rotto. Era nella sala del trono. In piedi in un vestito lungo, aveva tenuto i capelli in una crocchia e scintillava sul suo capo una corona. Principessa Melody. Non riusciva proprio a metterselo in testa. Le sembrava estraneo. Camminò nella sala che sarebbe stato anche la sala da ballo. Era rettangolare e le pareti e i pavimenti erano lisci e luminosi. Era riccamente addobbato con fiori, tende, sedie e ornamenti.

Melody diede un'occhiata ai due troni. Uno era per il re e l'altro per la regina. Ma sapeva che solo uno sarebbe stato occupato. Sentì qualcuno bussare.

-Avanti- disse.

-Altezza, il signorino Blue, il signorino Jewel e la signorina Flower chiedono udienza- disse un servo. Era un ragazzo sui vent'anni, molto giovane, che molto probabilmente non era andato in guerra.

-Falli entrare, per favore- disse semplicemente Melody. Doveva iniziare a imparare a dare gli ordini, altrimenti non sarebbe mai stata capace a essere una vera regina.

George, Geremia e Liù entrarono e fecero un inchino.

-Tranquilli, se non c'è nessuno potete anche farne a meno- disse Melody. Non le piaceva quella rispettosità. Era pur sempre una ragazza.

-Ebbene. La mia cara Melody diventa principessa. Quanto sono felice per te- disse sarcastica Liù con tono di una madre orgogliosa della propria figlia.

-Eh già Liù. Principessa- farfugliò Melody ridendo. La abbraccio e fece lo stesso con Geremia.

-Guarda che non scampi agli studi- disse Geremia.

-Grazie, guastafeste- disse Melody sorridendo. Poi andò verso George. Geremia fece colpi di tosse.

-Ehm... credo che io e Liù dovremo andare. Dobbiamo fare compere al mercato. Non è vero, Liù?- Geremia fece uno sguardo d'intesa a Liù.

-Ah, sì! Ehm, andiamo. Ci vediamo- e detto questo i due uscirono. Quando Liù chiuse la porta Geremia le prese la mano e la trascinò verso l'uscita.

-Ma... che fai?!- gridò Liù arrossendo. Geremia la guardò divertito.

-Andiamo al mercato. Non hai detto che prima ci andavamo?-

-Sì ma io credevo che mentissi... -

Geremia la fermò di colpo, Liù perse l'equilibrio e lui la prese baciandola. Quando si staccarono, Liù era rossa come un pomodoro.

-M-ma... m-ma...-

-Andiamo al mercato- disse piccato Geremia e la portò verso l'uscita. Aveva un sorriso stampato in faccia. Pensò se Liù si sarebbe divertita se le avrebbe parlato della legge del galleggiamento e di un po' di biologia...

Melody fissò dritto negli occhi George. Quante volte aveva divorato quei occhi così belli?

-Parto- Melody sbarrò gli occhi.

-Cosa?-

-Parto. Andrò a viaggiare nel Mondo Musicale. Sai, lo Stregone è scappato e il suo castello è vuoto. Non posso lasciarlo così, capisci? Devo andare- spiegò George. Melody lo guardò con le lacrime trattenute.

-E Liù e Geremia?-

-Glielo ho già detto. E mi hanno capito- disse George. Melody voleva invece trattenerlo là.

-E quando ritornerai?- chiese in un soffio.

-Non lo so- non le piaceva le date imprecise.

-Mi mancherai- gli sussurrò e lo abrracciò. Lui la strinse forte e prese il suo viso posando la sua bocca sulle labbra di Melody.

Ci fu una scossa immediata, un vento che travolse Melody come un'onda impetuosa.

George finì il bacio e le carezzò il viso. Andò verso la porta e le sorrise.

-Ciao-

-Ciao- e lui sparì dietro la porta. Melody si sentì debole e persa senza di lui. Ma aveva detto che sarebbe ritornato. E gli credeva.

Lei si girò e andò verso il balcone. I cittadini la ammiravano e ci fu subito uno scroscio di applausi. Melody guardò uno a uno e sorrise. Avrebbe governato bene. Sarebbe stato un periodo di luce e pace e non di guerra e sofferenza. Quindi spalancò le braccia e disse:

-Lunga vita alla musica. Che resterà qui con noi e nei nostri cuori-

Il potere della musica (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora