Capitolo 3

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“Questo posto ha qualcosa di magico nell’aria…” disse Melody eccitata.

“Qui dapertutto c’è magia. Negli animali, le piante, le città, tutto!” gridò entusiasto George contento della reazione di Melody.

“George, adesso dove andiamo?”

“Ehm…persbaglio abbiamo sbagliato rotta, dovevamo trovarci davanti alla capitale ma siamo capitati davanti alle Cascate delle Muse…” fece un pausa.

“E quindi?”

“E quindi dovremo camminare per tre o quattro giorni per raggiungerla”

“Fantastico!” disse Melody esasperata. Osservò la cascata che era davanti a lei. L’acqua limpida che scorreva e andava giù. Sempre una cascata. Ma qualcosa la attraeva in quella cascata. Era così familiare…

“Bene Melody, secondo i punti cardinali dobbiamo andare a nord per tutto il tragitto. Andiamo!” gridò con enfasi George. Entrarono nel colorato bosco e passeggiarano allegramente. Il bosco era composto da alberi alti tre metri e, stranamente con le foglie colorati dai colori dell’arcobaleno. Intorno agli alberi c’erano cespugli fioriti e piante spettacolari con colori sgargianti. Melody ne era incantata in quel paradiso di colori che spiccavano in qualsiasi parte.

“George, ma perchè in questo bosco è tutto così colorato?”

“La leggenda racconta che le sette Muse crearono questo mondo, il Regno Musicale, e che abbiano creato tutto quello che è intorno a noi. Si dice anche che le Muse abbiano creato questo bosco e che i colori corrispondono a ognuna delle muse.” La ragazza si guardò attorno e non sentì nessun rumore, solo il calpestio dei loro passi. Non le piaceva.

“Ah, ma perchè qui non c’è neanche un animale?”

“Perchè sono molto timidi. Ci sono unicorni, sommicervi, fenici, draghi…”

“Cosa?!”

“Che c’è da sbarlordirsi? Siamo in un mondo magico, tutto può esistere qui!”

“E mi sa che mi ci dovrò abituare…”

Camminarono fino allo sfinimento e mangiarono bacche là in giro. Continuarono a camminare fino a tardo pomeriggio ed erano ancora nel bosco.

“Ti prego George, riposo!”

“Ma siamo ancora lontani…”

“Si ma non credo che abbiamo ancora altre forze per continuare”

“Be’ se lo dici tu resteremo qui la notte. Andiamo a prendere della legna e frutta a volontà.” e i due andarono a cercare rami caduti e frutta.

Melody vide un melo dalle foglie gialle pieno di mele rosse e andò là ad arrampicarsi. Ci mise un poì di tempo visto che il suo fisico non era molto abituato a questi sforzi fisici. Quando fu sopra l’albero, raccolse qualche mela ma il ramo cedette e cadde sopra a qualcuno.

“Ahi!” Melody si scansò subito dopo essere caduta sulla schiena del ragazzo.

“Oh scusami! Non ti avevo visto, scusa! Ero sopra l’albero e non sapevo che c’eri dall’altra parte dell’albero!”. Il nuovo ragazzo si alzò e si massaggiò la schiena. Era alto quasi George e aveva dei cappelli biondi riccioluti. Gli occhi erano di un verde prato in cui leggevano interessi per la cultura e la scienza e si vestiva con un completo di una tunica blu con le maniche e dei pantaloni di pelle. Alle spalle teneva uno zaino e una piccola pianola.

“Va bene, accetto le tue scuse. Basta che non mi cadi sopra!” e sorrise. Si vedeva che scherzava e scoppiarono tutti e due a ridere. Poi arrivò subito George.

Il potere della musica (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora