Capitolo 1 (IN REVISIONE)

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Melody pietrificata si perse nei suoi occhi profondi, dove un intenso blu mare splendeva come una miriade di stelle; occhi del genere erano impossibili da non notare.
Purtroppo quel suo bel sguardo era puntato e ben fisso su Melody. Quest'ultima ebbe un fremito e distolse imbarazzata il suo sguardo dal nuovo arrivato alla finestra, ma fu bloccata dal suo intento quando il professore indicò il posto dietro di lei.

"Sono certo che l'aiuterai a inserirsi tra noi, Melody" disse lui fiducioso rivolgendosi alla ragazza. Lei annuì riluttante e desiderò improvvisamente con tutte le sue forze che la campanella suonasse all'istante.
Il professore, intanto, aveva ripreso per sfortuna dei disgraziati studenti il ripasso ma Melody era tutt'altro che concentrata. Non riuscì a stare attenta alla lezione perché, ne era sicura, George la stava guardando. Non poteva vederlo, ovvio, ma percepiva il peso del suo sguardo, sentiva i suoi occhi blu dietro di lei; e ciò la rendeva nervosa. Anche quando ci fu la ricreazione, notò George fissarla, come se fosse diventata la sua preda su cui scagliarsi. Quando poi rientrarono, Melody pregò fino all'ultimo minuto che quella situazione smettesse. Magari però era solo lei la paranoica, magari aveva frainteso tutto. Doveva essere così, si ostinò a ripetere ma rimaneva comunque l'inquietudine che l'avvertiva un cattivo presagio.
Passarono i minuti e le ore in un modo infinitamente lungo, Melody aveva quasi creduto che fossero passati giorni. Il tempo fu interrotto quando la tanto attesa campanella suonò, decretando la fine delle lezioni. Fece immediatamente la cartella e ignorò il tentativo di George di parlare con lei, uscendo frettolosamente dall'edificio verso casa. Camminava meccanicamente, spedita e incurante del vento pungente che si abbatteva nella piccola città. Poco dopo, le si affiancò una ragazza affannata.

"Grazie per avermi dimenticata!" disse Clara con il fiato corto mentre le dava un'occhiata di rimprovero. Melody si sentì davvero pessima e cercò di scusarsi.

"Come mai, hai un impegno urgente a casa?" continuò l'amica. Le due ragazza aveva rallentato e stavano passeggiando davanti all'imponente Duomo, freddo e candido.

"No, è che semplicemente avevo... fretta"
"Fretta. Per cosa?"
"Per niente. Così"
Clara non replicò e preferì non indagare sul comportamento strano dell'amica.

"Va bene ma la prossima volta ricordati, capito Mel?"

"Certo, e mi farò perdonare con una fetta di pizza" disse e risero insieme. Come avrebbe fatto senza di lei, si chiese Melody. Erano amiche fin dall'elementari e da allora erano diventate inseparabli. Clara era una ragazza parecchio alta, con una chioma rossa molto ribelle, e di un fisico asciutto. Faceva atletica leggera ma aveva una passione instancabile per le macchine e quindi era considerata un po' strana e poco femminile. Invece, Melody era considerata una secchiona ed era sempre la prima della classe. Ma loro due, anche se diverse, andavano d'accordo e si divertivano molto.

Melody e Clara si raccontarono le loro vacanze e le loro impressioni della giornata e quando si dovettero separare, si abbracciarono e si salutarono affettuosamente.
Treviso era piccola ma era formata da una serie di piccole vie, alcune quasi introvabili. Le strade erano pavimentate da pietre lucenti e irregolari, di un'epoca indefinita, e venivano percorsi da molta gente che si concedeva una passeggiata rilassante oppure semplicemente erano lì per una commissione. Lungo le strade c'erano antiche abitazioni, alte e strette, ed erano divise in pianoterra i negozi e sopra gli appartamenti. Ogni abitazione era diversa tra loro ed ognuna era graziosa a modo suo, ma la città le piaceva sopratutto al sabato e alla domenica, quando c'erano le bancarelle per strada; amava sentire gli odori e vedere oggetti, sopratutto quelli mai visti.

Melody con gli occhi incantati si imbucò in una stretta stradina e arrivò davanti la porta del suo condominio. Prese le sue chiavi e, dopo aver salito le scale, aprì la porta di casa sua. Si stava rilassando dopo aver passato quella particolare giornata ma quando entrò, impallidì.

Il potere della musica (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora