Capitolo 6

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Eveline

La serata stava passando tranquilla e io non potevo che esserne felice.

"Allora, ti stai divertendo?" Domandò Jonatan, intento a ballare. Sembrava davvero felice e tranquillo.

"Diciamo di sì" dissi, cominciando a ballare con lui. Quelli erano i momenti che piacevano davvero tanto.

Dopo pochi minuti vidi mio padre avvicinarsi a me. Mi sorrise.

"Mia piccola lupetta, vorresti concedermi questo ballo?" Chiese, offrendomi la sua grande mano.

Gli sorrisi subito. "Ma certo, che domande" gli riposi, afferrandogliela con delicatezza. Dopodiché ci avviamo verso il centro della sala.

La musica cominciò a sentirsi nell'aria così come i nostri passi, leggeri ma decisi.

"Balli come tua madre" disse ad un certo punto, sorridendomi e ammirandomi.

"È una cosa positiva o negativa?" Domandai, aggrottando la fronte e scatenando la risata dell'uomo davanti a me.

"Positiva tesoro, credimi" sussurrò, baciandomi la fronte.

La musica finì portando via anche quel magico momento.

Mio padre mi baciò nuovamente la fronte e disse: "Vado a controllare che tua madre non abbia fatto i soliti casini".

Mi avviai nuovamente verso Jonatan che stava ammirando l'immensità delle persone presenti, mentre beveva dello champagne.

Appena mi vide mi sorrise. Sorrisi a mia volta mentre mi posizionavo di fianco a lui.

Ad un certo punto sentimmo un tonfo proveniente dalla porta principale. Girai di scatto la testa, cercando di capire chi avesse fatto quel rumore.

«Oh no» pensai, mentre Jonatan si metteva davanti a me. "Tranquilla, non ti succederà nulla" disse, con le zanne già sguainate.

Dopo minuti che sembravano interminabili, dalla porta entrò Halem.

Trattenni il fiato. Sentii Jonatan ringhiare forte. Il mio compagno cominciò a guardarsi in giro.

"Come fai ad essere vivo?" Gridò la voce di mio padre. Gli occhi dell'interessato si spostarono proprio su quest'ultimo.

"Oh beh, ho i miei trucchetti" disse, cominciando a ridere mentre i suoi occhi continuavano a vagare per la sala.

"Sei molto cambiato" continuò mio padre, guardandolo con gli occhi rossi. Lui sbuffò e si concentrò nuovamente sulla sua figura.

"Beh, mi sono allenato molto in questi anni e ho creato anche un mio branco" affermò, compiaciuto di se stesso.

"Comunque non sono qui per parlare della mia vita, ma per prendere ciò che è mio" disse questo mentre guardava oltre Jonatan.

Cominciò ad avvicinarsi. "Non l'avrai mai" ringhiò mio padre, trasformandosi nel suo lupo.

Tutti gli altri imitarono i suoi movimenti. Strinsi il braccio di Jonatan.

The Alpha King: The PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora