Capitolo 12

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Halem

"Non osare" disse lei cominciando a ringhiare e tentando di scendere dalle mie gambe.

Le posai le braccia attorno ai fianchi ed esercitai pressione.

Non sarebbe scappata delle mie grinfie, mai, perché non l'avrei permesso.

Non doveva righiarmi contro, ma lasciai perdere, non volevo causarle altro dolore.

"Se fai così rendi tutto così stupidamente difficile, rilassati" dissi alzandomi dalla sedia e tenendola ben salda tra le mie braccia.

Lei non si fermò ma continuò ad agitarsi, cercando di colpirmi.

La guardai serio, mentre i miei occhi diventavano tra il rosso e il dorato.

Ero pur sempre un'Alpha e dovevo farmi rispettare e, nel peggiore dei casi, mi doveva temere.

Si fermò di colpo, deglutendo. «Bene» pensai, mentre un sorriso furbo prendeva possesso delle mie labbra.

"Smettila di agitarti" dissi, dopodiché mi avvicinai al letto e la stendevo. Mi misi sopra di lei.

"Non ti prego, non voglio essere tua per l'eternità" disse guardandomi sconvolta. Inarcai un sopracciglio.

"Ripeti, non ho sentito" dissi ringhiando in modo spaventoso, facendole sgranare gli occhi.

"N-non voglio essere tua" rispose, mentre chiudeva gli occhi per la paura. Li chiusi a mia volta e presi un bel respiro.

"D'accordo, se adesso ti muovi ti farà ancora più male" affermai avvicinandomi al suo viso, ignorando le parole pronunciate prima.

Lei riaprii gli occhi, facendomi entrate in diretto contatto con quei suoi due pozzi di azzurro ghiaccio.

"Non puoi farlo, non voglio" disse, guardandomi seria.

"Non mi interessa, sono io l'Alpha, quindi decido io" risposi, mentre lei abbandonava qualsiasi atto di ribellione e lasciava ricadere a peso morto le braccia sul materasso.

Sorrisi alla sua arrendevolezza, in effetti non aveva molta scelta, dopodiché unii le nostre labbra.

Il nostro primo bacio, pieno di possessione, così da farle capire che lei era solo e soltanto mia.

Lei non ricambiò, facendo accrescere la mia rabbia.

Mi staccai in modo rude da lei ma non dissi nulla, così passai a baciarle il collo molto lentamente e sensualmente.

Lei cercava di respingermi ma non ci riusciva.
Cominciò a gemere, mentre con la mano le accarezzavo la pelle liscia del suo viso.

Continuai a baciarla fino a quando non arrivai al punto esatto dove ci sarebbe stato il mio marchio.

"Pronta?" Chiesi guardando la sua espressione.
Mi guardò arrabbiata.

"Secondo te?" Domandò a sua volta, mentre i suoi occhi diventavano di un giallo scarlatto.

Risi, beffandomi di lei. "Perché non hai ricambiato il bacio?" Chiesi curioso della riposta.

The Alpha King: The PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora