Capitolo 18

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Eveline

Ero ancora immersa nei miei pensieri quando Halem entrò dalla porta.

"Vestiti che tra trenta minuti inizia la cena" disse con fare rude, iniziando a vestirsi velocemente.

Alzai gli occhi al cielo e, con tutta la calma del mondo, mi alzai dal letto, mi svestii e cominciai a infilarmi quel meraviglioso vestito che, per tutto quel tempo, era stato appoggiato al letto.

"Potresti chiedermelo in modo più gentile?" Gli domandai, mentre lui mi guardava divertito.

«Ma che ha da ridere?» pensai arrabbiandomi parecchio e alzando gli occhi al cielo.

"Tesoro, non sono il principe azzurro che è descritto nelle favole" affermò, mentre un sorriso furbo prendeva possesso delle sue labbra.

"Non l'avevo capito" dissi ironicamente, mentre lui scuoteva la testa, muovendo i suoi capelli bianchi.

«Che cavolo di compagno mi è capitato?» pensai, ammirandomi allo specchio. Il vestito mi stava davvero bene, risaltava i miei occhi e le mie forme.

In poche parole, non stavo malissimo.
"Cavolo, mi toccherà uccidere seriamente qualcuno stasera" irruppe la voce del mio compagno, ammirandomi ad occhi sgranati.

Arossii, dopodiché si mise dietro di me e affondò la testa nei miei capelli. Dopo pochi secondi mi circondò la vita con le sue braccia muscolose.

Lo sentii sorridere. Sorrisi a mia volta. "Hai un profumo delizioso, sai?" Disse, mentre iniziava a lasciarmi dei baci umidi lungo il collo, arrivando fino al marchio.

"Il tuo invece fa schifo" dissi, rovinando quel momento e facendolo staccare di scatto da me.

Cominciai a a ridere per l'espressione che il suo viso aveva in quel momento. Lui mi guardò arrabbiato.

"Oh andiamo, ridi" dissi, però non lui non cambiò espressione.m"Ti sei offeso?" Chiesi, mentre lui mi guardava ancora più male.

"Stavo scherzando" continuai, mentre scoppiavo nuovamente a ridere.

"Rudi pure, vedrai cosa ti aspetta stasera" disse questo con un sorriso non molto rassicurante.

Alzai gli occhi al cielo, avviandomi, insieme a quell'energumeno, alla porta.

Uscimmo e camminammo lungo i corridoi.
"Halem, andiamo, stavo scherzando" affermai, maledicendomi mentalmente.

Pensavo di farlo ridere, invece avevo solo peggiorato la situazione, era davvero difficile essere la sua compagna.

Lo vidi sorridere sadico. "Era una battuta" continuai, mentre lui allargava ancora di più il sorriso.

Sbuffai e continuiamo a camminare. Ad un certo punto si fermò.

"Sai, hai un gran senso dell'umorismo" disse guardandomi sorridente. Quel sorriso però non era normale, ma inquietante.

Sbuffai pesantemente. Continuai a camminare dietro di lui, silenziosamente.

Senza che me ne rendessi conto, arrivammo davanti ad un grande porta.

The Alpha King: The PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora