Jimin non riusciva neppure a realizzare quello che era succeso.
Aveva passato mezz'ora della sua vita a leggere le lettere di un ragazzo che lo amava, di cui non sapeva nemmeno l'esistenza ed il quale era probabilmente già morto.
Ed il suo cuore batteva forte, ed un senso di angoscia lo avvolgeva del tutto.Prese il telefono per chiamre Taehyung, il suo migliore amico.
Con le mani tremanti digitò il numero.«Pronto?» rispose lui.
«Tae, sono Jimin. Ti prego, dimmi che sai chi è Min Yoongi»Ci fu un momento di silenzio, ma poi rispose di si.
«E allora dimmi dove abita!» esclamò il più piccolo.
«Ma secondo te lo so?» chiese Taehyung.
«Lo sai?» sussurrò Jimin.
«Si»E fu così che Jimin si ritrovò tutto sudato, reduce da una bella corsa, alla porta della casa Min.
Bussò.