~Marco~

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Ciao, sono Marco, uno dei tanti personaggi di questa storia.
Sono un ragazzo semplice, gioco a basket , vado bene a scuola e ho dei buoni amici.
Fra tutti ne ho uno, o meglio una in particolare che preferisco: Michelle.
È una ragazza solare, che non si abbatte mai e che infonde agli altri coraggio e determinazione.
A differenza sua, sono un po' timido e faccio amicizia solo con chi mi "ispira" , non per questo sto alla larga da quella antipatica di Melissa, che mi sta sempre appiccicata.
Io la definirei una colla difficile da staccare , l'unico modo per schiodarla è non assecondarla e essere diretti.

Ciò che a volte non sono io.
L'unica ad avere queste qualità è la mia migliore amica.

Sono come un riccio, e mi apro a 360* solo con pochi, e tra questi c'è lei.
Sono sempre stato sincero con lei e le parlo di tutto quello che mi passa per la testa.

Sono un libro.

Ma questa volta mi sono chiuso.

Non sono importante, ne' tantomeno egocentrico , ma mi è successa una cosa e ve la voglio raccontare per poter capire meglio la situazione che noi viviamo.

Recentemente ho fatto uno strano sogno.
Ero in un posto strano, con delle piante parlanti, il pavimento a scacchi...
Non ricordo i dettagli, mi viene in mente solo il momento in cui un ranocchio di nome Sbrobbio mi ha dato un bracciale con un pendente a forma di chiave fatto di ossidiana.
Ora c'è lo ho al polso, ma non so come abbia fatto a passare da sogno a realtà .

Non lo ho raccontato a nessuno , nemmeno a Michelle.
Non voglio essere preso per matto, anche se lei non lo penserebbe mai.
Preferisco risolvere da solo.

Ammetto di essermi spaventato, mica capita tutti i giorni che accada una cosa simile.

Ho fatto così delle ricerche , ma quello che ho trovato sono stati stupidi siti con la classica scritta:
"Leggi i tarocchi"
Oppure
"Prevedi il futuro con le stelle"

Che non servono a nulla, solo a intasarti lo schermo di stupide pubblicità.
Mi sono rassegnato, anche perché con una caviglia rotta non puoi fare molto, sei dipendente dagli altri.
Per fare qualsiasi cosa devi farti aiutare, pure il fare una camminata mi sembra ormai una impresa.
Da un paio di giorni viene il pomeriggio un fisioterapista che mi aiuterà , nell'arco di due mesi, a recuperare la mia indipendenza.

A causa della mia condizione sono obbligato a stare sempre sdraiato, con un dolore lancinante alla caviglia e non posso andare in biblioteca per informarmi su questa insolita faccenda.

Ma forse so come fare ..

—•——•—

Io: Samu, mi passi il joistic della console?

S: un attimo, sto mettendo le scarpe!

Io: grazie!

S: sono ubbidiente solo perché stai così, ma fosse stato per me avresti più movimento.

Io: ma che cuore!

Dopo un paio di minuti arriva il mio fratellino con delle scarpe allacciate in una maniera anomala...

Io: Samu, sicuro di aver fatto un buon lavoro con quelle?
Dico indicando le piccole scarpe da ginnastica che indossa il biondino di fronte a me.

S: si si! Tieni il controller, io vado a fare colazione con la mamma!

E non appena comincia a camminare con passo svelto è deciso, il piccolo inciampa nei lacci e cade.

Io: dai , vieni qui .
Te li faccio io.

E armato di pazienza e resistenza, mi sporgo dal bordo del divano della sala e compio la mia "missione"...

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