Cap. 1- Un triste giorno di neve

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Era inverno lí a Yhtium.
Un gelido inverno.
La regione settentrionale di Tzalej era interamente ricoperta da un profondo strato di neve.

Ilean guardava lo spoglio giardino reale dalla finestra, sconsolata.
Le sue rose preferite avevano smesso di crescere e, come loro, anch'ella si sentiva tutt'altro che rigogliosa.
Odiava questa stagione.

La freddezza di un luogo, pensava lei, si riflette anche sugli animi dei suoi abitanti.

Tutte le sue sorelle avevano già trovato marito in luoghi lontani, lei invece non ne aveva la minima intenzione e i suoi genitori, il re e la regina, le facevano costante pressione.

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della sua stanza.
Ilean si voltó di scatto e seppe solo pronunciare "Avanti!".
La porta si aprì.
Era l'ennesimo figlio di papà che veniva a dichiararle il suo amore sotto costrizione per la pace fra i regni.
Egli fece un inchino e salutó rispettosamente con un sorriso tutt'altro che spontaneo.
Era allerta: sapeva bene, infatti, che la principessa Ilean era sí conosciuta per la sua raffinata bellezza, ma anche per il suo pessimo carattere.

"Oh, sparite!" Tuonó la principessa tirandogli una scarpa.
"Su, insomma, non fate così.." balbettó il principe, schivando a malapena.
"Lasciate almeno che mi presenti." Proseguí. "Sono il principe Sesar, proveniente da..."
"...Dal posto in cui vi rispediró immediatamente!" Lo interruppe bruscamente lei, scrioccando le mani con aria minacciosa.
"S-sono certo che possiamo discuterne civilmente..." continuó a balbettare lui, indietreggiando il più possibile verso una via di fuga.

Mentre diceva ciò, la principessa teneva già sollevata la sedia pronta a lanciare anche questa, e stavolta avrebbe centrato il bersaglio.
Il principe uscì di corsa dalla stanza e fece tutto il corridoio e le scale fino al piano di sotto urlando.
Il re e la regina erano inorriditi.
Questa situazione non poteva continuare.
Essi richiamarono la principessa, rimproverandola aspramente.

"Cosa credete che dovrei fare? Mandate qui a corteggiarmi degli sciocchi tali che non si cambiano neppure i mutandoni da soli per paura di spezzarsi un'unghia!" Rispondeva come sempre a tono Ilean.
"Se è questo il problema..." interruppe la discussione la dama di corte, una fatina della palude di nome Erilia.
"..Conosco un modo perché tu riesca a trovare il principe forte e coraggioso che desideri." Concluse.

"Sentiamo la genialata." Rispose la principessa con aria spazientita.
"Forse conoscerete la storia, ma non crederete nella sua esistenza..." Cominciò Erilia con voce pungente. "Sto parlando della gola oscura, in fondo alla palude congelata del regno del Nord: sto parlando.. del Rift."
Il re e la regina ascoltavano attenti e incuriositi. Anche loro conoscevano la leggenda che riguardava quel luogo.
"Dicono qui viva una strega la cui magia fa tremare i cieli e la strada per giungervi sia costernata di pericoli dalla portata inimmaginabile. Si pensava che questo posto custodisse tra i più criptici segreti dell'universo, un luogo a cui ben pochi mortali hanno osato addentrarsi."
Raccontava così la fatina, più seria che mai.

"Fantastico, embè?" Chiese dunque Ilean.
"Ebbene propongo di spedirti laggiù: il coraggioso principe che riuscirà a salvarti avrà diritto alla tua mano!"
Rispose.
"Cosa?! Ma non scherziamo, senti..."
La principessa non fece in tempo a finire che il re e la regina accolsero favorevolmente l'idea della fata.

La ragazza per poco non si strappò i capelli.

The Princess Of The RiftDove le storie prendono vita. Scoprilo ora