capitolo 8

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Dylan's pov

La fermo sul ciglio del dugout e rimaniamo a guardarci per qualche secondo. -Scusa... Mi-mi disp- vengo fermato da lei che mettendomi una mano sul petto mi dice -Stai tranquillo... Non potevi prevederlo.-mi rassicura con tono dolce. Appoggio la mia mano sopra la sua,  ancora sopra al mio petto e la stringo. Mi sorride e toglie la mano delicatamente andandosi a sedere. -Che succede?- mi chiede Alx mettendomi una mano sulla spalla. -Niente è solo che... -mi blocco rendendomi conto di ciò che sto per dire.

Ma perché? Stavi solo per dire che ti dispiace per Tara.

Shh!! Stai zitta
Dopo aver cominciato quella frase mi blocco a guardare il vuoto. -Amico,  cosa ti succede,  sei... strano nell'ultimo periodo... - guardo verso Tara che si sta mettendo il ghiaccio sulla scapola e rispondo mentre Alyssa là riempe di domande- No niente è che ho bisogno di distrarmi- mi alzo e prendo il guanto e e una pallina - Elliot vieni,  prendi il guantone- dico -Perché? - chiede con tono dubbioso. -Perché mi devo scaldare il braccio. - usciamo dal dugout e comincio a lanciare come non ho mi fatto.  Lancio con tutta la rabbia e la farza che ho in quel momento.

Tara's pov

-Tara... Tara... Taraaaaa! -
Scuoto la testa e mi rendo conto Alissa mi sta chiamando.  -Cosa c'e? - chiedo "scombussolata" ancora un po' dalla pallinata. -Succede che ti stò parlando da un quarto d'ora e tu non rispondi... sei imbambolata a guardare non so cosa- dice la mia amica esasperata ma io non le presto molta attenzione. Mi sto scervellando per cercare di capire perché Dylan si è preoccupato così tanto per me. Alzo lo sguardo e lo vedo che a finco al dugout che si riscalda il braccio lanciando nel guantone e di Elliot.  Lancia in modo preciso e forte.  Tutto il suo corpo lavora in modo coordinato e perfetto...

E tu lo guardi con gli occhi innamorati

E perché dici ciò?

Se no non ti chiederesti il motivo delle sue premure.  No?

Squoto la testa per scacciare la stupida vocina dalla mia testa.- Cambio! Forza! Prendete i guantoni e andate in campo.- Tolgo il ghiaccio dalla schiena e prendo il guanto.  Sto per uscire dal dugout quando Carter mi ferma- Dove stai andando?- chiede- In campo- rispondo con tono ovvio. -No tu stai qui e non ti muovi- -Ma... - tento di convincerlo ma lui mi risponde di andare a sedermi tenendo il ghiaccio sulla schiena. Sconsolata,  mi vado a sedere. Poso il guanto  e comincio a guardare la partita. Dylan è sulla pedana di lancio ed è concentratissimo.  Guarda il guanto del ricevitore, carica e in fine lancia.  La pallina arriva in zona strike e appena l'arbitro urla Strike lui si gira verso dugout e mi sorride.

Sbaglio oh Dylan  Anderson ti ha appena dedicato un lancio a dir poco prefetto...

Bè... Ecco... si... ma lo ha fatto per gentilezza

Si si si si...

Ma piantala.

La partita continua tranquilla fino a quando Alex non si sposta dalla seconda base alla pedana del lanciatore chiedendo il tempo,  si avvicina all' orecchio di Dylan e gli dice qualcosa, ma... da qui e un po' impossibile sentire.

Quando Alex si allontana Dylan annuisce e fa due lanci poi richiede il tempo e l'arbitro glielo concede. Vedo che si avvicina al dugout ed entra.
Apre la sacca che ha messo accanto a me e tira fuori una bottiglia. -Mi spieghi una cosa?- -Dimmi- mi risponde Dylan bevendo l' acqua -Tu stavi lanciando. Hai chiesto il tempo quando ti mancava solo uno strike per chiudere l'inning.  Solo per venire a bere- dico stupita. Lui mi sorride e mi dice -Non sono venuto per bere... - alzo un sopracciglio e dico -Allora perché sei venuto qui? - mi guarda e risponde -Per vederti. - mi stupisco e contro batto dicendo - Non potevi aspettare la fine della partita?!!!!??? - -No- ripone la bottiglia d'acqua nello zaino e torna in campo. IMBECILLE.  

Si posiziona sulla pedana del lanciatore e segna uno strike perfetto.  Partita chiusa e vinta. 

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