capitolo 9

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Tara's pov

È un ora che mi sto allenando (gli allenamenti sono stati spostati al campo vero e proprio della città)  e sto palleggiando con Alyssa e Grace e oggi mi sento euforica. Dylan ha obbligato Alex a palleggiare accanto a noi.
Dylan è diventato più gentile e sembra anche simpatico,  continua a farmi ridere e...

E tu sei innamorata...

No non credo è solo un'amicizia.
Scaccio i miei pensieri e lancio la palla ad Alyssa ma lei non riesce a prenderla perché l' ho lanciata male. 
-Posso darti un consiglio? - mi giro e vedo Dylan a fianco a me.  Annuisco perché non riesco a proferire parola. Lui mi sorride e chiede ad Alyssa di passargli la pallina. Dopo averla presa,  Dylan, mi da la pallina e me la mette in mano. Mi prende il polso con delicatezza e una scia di pelle d'oca mi percorre la schiena.

Probabilmente è  perché  ha la pelle fredda...

Brutto cervello del cavolo piantala di rovinare i momenti romantici!!!

Il mio cervello e la mia  vocina  fanno una battaglia tra razionalita e irrazionalita. -Quando lanci frusta* con il polso e gira i fianchi- lo guardo con aria interrogativa. Mi appoggia le mani sui fianchi con delicatezza. Nel momento in cui mi sfiora i fianchi sento milioni di brividi lungo la schiena. Mi appoggia le mani sui fianchi e accompagna il movimento da fare. -Capito? - il tono dolce di Dylan mi fa pensare che un alieno lo abbia rapito e lo abbia rimpiazzato con un clone.

Annuisco incapace di parlare, lui mi sorride e torna a palleggiare.

****

Oggi mi sono svegliata più stanca del solito e non ho una grande voglia di andare alla partita ma... eccomi qua nella piazza davanti al super mercato.

Carter ci sta dicendo con chi affronteremo l'ennesimo viaggio verso l'ennesimo campo da baseball,  per l'ennesima partita e come al solito con me e mia mamma verranno anche Elisabeth e Dylan.

Dopo un viaggio tranquillo arriviamo ad un enorme parco.

-Secondo me abbiamo sbagliato strada- si lamenta Alyssa -Ma no il campo sarà all'interno del parco-replico.  Alyssa scuote la testa e io rido per la faccia teatralmente disperata della mia amica.

Sto sorridendo ancora per Alyssa quando sento prendermi il polso da dietro. Dylan. Smetto di ridere subito. -Ti devo parlare- lo guardo curiosa chiedendomi cosa mi voglia dire           -Parla... -lo incito a parlare ma lui scuote la testa -Non qui...vieni...- comicia a camminare indietro facendoci allontanare dal resto  dalla squadra. Io lo seguo senza fiatare. Si ferma davanti ad una quercia. -Cosa c'è? - chiedo appogiandomi all' albero.   Si avvicina a me lentamente, Dylan appoggia la mano destra sulla corteccia all'altezza della mia testa costringendomi ad aderire ancora di più all'albero. La mano sul mio fianco mi fa trasalire, mi sorride in modo malizioso facendo incastrare i miei occhi neri come il carbone con i suoi color nocciola. Inclina la testa verso sinstra e comincia ad avvicinarsi pericolosamente alternando lo sguardo tra i miei occhi e le mie labbra e facendomi sentire l'inebriante profumo della menta proveniente dalla sua bocca. Dopo poco comincia a sfiorarmi le labbra; ad ogni sfioro mi sentlo stomaco capovolto e le gambe identiche alla gelatina. Gli allaccio le braccia al  collo e nel momento in cui stiamo per unire le nostre labbra in un bacio...

--Tara, Dylan!!! -- le voci sono quelle di Alex e Alyssa. Ci stacchiamo  e sorridiamo.  Raggiungiamo gli altri e dritti verso la partita.

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