Capitolo 4

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Le lezioni passarono velocemente, era l'ora di pranzo e dovevo trovare assolutamente Will. Mi diressi verso il cortile ed iniziai a cercarlo, scrutai sotto l'ombra degli alberi, tra i tavoli da pranzo, in ogni angolo del cortile, ma lui non c'era. Decisi quindi di rientrare per cercarlo dentro, quando una melodia suonata al piano si impossessò del mio udito, la conoscevo bene, era una delle composizioni di Yiruma che preferivo.

Mi diressi decisa verso essa, attratta come una mosca dal miele, attraversai il lungo corridoio bianco della scuola fino a trovarmi di fronte all'aula di musica. Appoggiai la testa alla porta socchiudendo gli occhi e provando a percepire ciò che provava la persona che stava suonando il piano: dolore, tristezza, solitudine forse? Non ne ero così sicura, così mi presi di coraggio e aprii lentamente la porta.

Non ero mai stata ancora in quell'aula, così mi meravigliai per qualche secondo alla vista di tutti quegli strumenti ordinati perfettamente, ma ciò che mi stupì maggiormente, fu un grande e maestoso pianoforte al centro dell'aula ed un ragazzo seduto di fronte ad esso intento a dar vita a quell'armonia, lo esaminai per qualche secondo prima di rendermi conto che fosse Will.

Teneva gli occhi chiusi mentre le sue dita accarezzavano dolcemente i tasti del pianoforte, non sembrava lo stesso Will con cui avevo avuto una diatriba poche ore prima... sembrava amareggiato, come se stesse sfogando un qualcosa di impercettibile a chi non sapeva ascoltare. Attirata da quella dolce melodia entrai senza fare rumore, fino ad avvicinarmi completamente a lui. Era veramente bello, ma non di una bellezza soltanto esteriore, sembrava avere un qualcosa in più. In quel momento mi sembrava di percepire in lui la mia stessa solitudine, in quei pochi secondi mi sembrava di conoscerlo da sempre, anche se in realtà stavo solo fantasticando su di lui, visto che non lo conoscevo affatto.

"River Flows in You" pronunciò risvegliandomi da quella catalessi. Ero così presa da quella melodia e dai miei pensieri, da non essermi resa conto che aveva finito di suonare; ma soprattutto non mi ero accorta di trovarmi esattamente accanto a lui con gli occhi chiusi. Che figura di merda.

"Cosa?" bofonchiai in preda alla vergogna
"Il titolo del pezzo che stavo suonando, River Flows in You..." disse scrutandomi.

River Flows in You. Conoscevo abbastanza bene quel pezzo, ma feci finta di niente.
"Hai bisogno di qualcosa?" continuò dolcemente.
"No" mentii allontanandomi di scatto
"Scusa, non volevo interromperti. T-ti ho sentito suonare e sono entrata senza pensarci."dissi titubante allontanandomi ulteriormente.

Probabilmente ero rossa dalla vergona fino alla punta dei capelli. Stupida. Stupida. Stupida. Mi girai per andarmene quando mi bloccò prendendomi per un polso.

"Scusa" pronunciò il moro visibilmente sincero.
"Scusa?" chiesi interdetta.
"Per stamattina... non era mia intenzione colpirti"
"Non c'è bisogno che ti scusi, non mi hai colpita, come vedi ho i riflessi pronti, tranquillo" risposi impacciata allontanandomi dalla sua presa.

"Comunque grazie per avermi chiaramente detto che sono bellissimo, anche se già lo so"

"Non mi sembra di aver mai detto niente del genere" risposi confusa.

"Al lago. Quel giorno hai detto di non aver visto nessun cartello con la mia bella faccia" Rispose sogghignando.

Lo guardai incredula per poi alzare il mio amato dito medio e uscire velocemente dalla stanza sotto il suo sguardo soddisfatto. Stava diventando un'abitudine e non mi dispiaceva.

Mi diressi verso il cortile ricordandomi ciò che era appena successo e mi maledii mentalmente ripensando alla figura che avevo fatto, probabilmente Will avrà pensato che lo stessi spiando. "Stupida" continuavo a ripetere mentalmente. Quando stavo con lui non riuscivo più a capire niente. Quegli occhi erano calamite per i miei.
E menomale che dovevo scoprire cosa aveva contro di me. Beh, forse non ero così audace come credevo di essere. O forse era lui a far scomparire tutta la mia audacia. Basta, dovevo fantasticare di meno.


"Il numero massimo di elettroni che il secondo livello energetico può contenere..."
Bla bla bla. Odiavo la chimica. Non ci capivo niente: livelli energetici, ossidazioni, nomenclatura... non ce la potevo fare, la chimica era arabo per me; materia che invece sembrava essere una delle preferite di Ryan, che ironia della sorte era capitato come mio compagno di laboratorio.

"Capisci realmente qualcosa?" sussurrai al biondo che prendeva velocemente appunti.
"Beh, in realtà sorrido e annuisco solo per sport, sai com'è annuendo alleno il collo"
"Che simpatico" sbottai sarcastica.
"Ti svelo un segreto, dietro questo bellissimo viso, c'è anche un gran cervello" rispose facendomi un occhiolino.
"Se sei tanto bravo, prova a farla capire anche a me" continuai facendogli il verso.
"Oggi pomeriggio, dopo scuola, a casa tua." rispose senza esitare.
"Scherzavo ovviamente, non sia mai che scopri dove abito e poi inizi a perseguitarmi" gli feci un occhiolino.
"Ma guarda che so già dove abiti Miss Hill Street"

"Sei per caso una specie di psicopatico ossessionato da me, o cosa?" chiesi interdetta.
"Abito vicino a te e ieri abbiamo fatto lo stesso percorso per tornare a casa, solo che forse stai troppo con la testa tra le nuvole... sei proprio sveglia, sai?" disse sarcastico.
"Mmh non mi convinci, però farò finta di crederti"

Tra una risata e un'altra la lezione passò in fretta. Finalmente potevo tornare a casa. Mi affrettai ad uscire per non farmi vedere da Ryan. Il cielo era grigio, ma non faceva freddo, anzi si stava bene. Qualche raggio di sole penetrava dalle nuvole, le foglie degli alberi iniziavano ad ingiallirsi, l'autunno stava arrivando. Incalzai il passo, superai la schiera di villette giallo opaco, risalì la collina ed eccomi, ero arrivata. Bene, adesso capisco perché non avevo visto Ryan durante il tragitto, era arrivato prima di me e si dondolava sull'altalena abbandonata quasi di fronte casa mia.

Aveva ragione, stavo troppo con la testa tra nuvole, non mi ero nemmeno accorta di avere a 50metri di distanza da me una villetta simile alla mia, probabilmente casa sua.

Che fortuna lo stalker era il mio vicino di casa. Di bene in meglio.

Mancava solo Will all'appello e poi avremmo potuto dar vita ad un bel manicomio residenziale.

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Cosa ne pensate di Will?
E di Ryan?

Instagram: Noema_D

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