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VI PREGO, leggete la nota autore. Buona lettura (è un capitolo abbastanza lungo)


Non stavo sognando. Sono stata appena baciata da un perfetto sconosciuto. Prima di mettere piede in questa scuola, non conoscevo nessuno. I miei veri amici erano rimasti nella mia casa natale. Solo ora mi accorgo dell'errore che ho commesso.

《 Dove mi stai portando? 》 Levi non sembra intenzionato a rispondere, infatti continua a camminare. Rimango in silenzio, non riesco ad oppormi a lui. Saliamo le scale, e arriviamo fino al tetto della scuola.

《 Perché mi hai portata qui? 》 chiedo decisa. Sospira, e si rimette a guardarmi.
《 Sai che non dovresti scoparti gente su un banco? 》
Mi fissa indifferente. Quella sua domanda mi fa imbestialire.
《 A si? E tu lo sai che non dovresti portarti le ragazze fuori dalla scuola per poi farci..cose! 》 Non riesco a dire quella parola.

Per me è volgare, ma riesco a vedere un'alzata di sopracciglia da parte sua. Probabilmente segno di vittoria. Che rottura. Mi dirigo verso la porta, dato che ci sta' mettendo troppo per rispondere.

《 Lo faccio apposta 》 che risposta banale.
《 Non si capiva 》 replico ironica, credo di aver vinto.
《 Lo faccio apposta, per non dovermele scopare nei bagni 》 aggiunge secco. Si avvicina a me, già lo temo.

《 Cerca di non farti sospendere. Tre sospensioni di troppo, e sei fuori 》 sospiro. Non lo avrei mai più fatto. Non voglio nè rivedere Levi, nè quel biondo. Mi pento di essermi baciata con lui. 《 Capito ragazzina? 》 domanda, mentre se ne va'.
《 Non chiamarmi ragazzina 》 replico, ma ottengo il risultato opposto di quello che mi aspettavo. Dato che mentre scendeva le scale ho sentito da parte sua ripetere quella dannatissima parola.

"Ragazzina"

《 Ma vai a cagare! 》 esclamo quasi in silenzio. Odiavo dire parole del genere, ma con uno come lui non se ne può più! Mi fa ammatire! Appena decido di andare giù anch'io, vengo fermata dal panorama al quale i miei occhi stanno assistendo.

La scuola non era grande, nemmeno bella. Ma da quassù, il paesaggio era perfetto. Sembrava essere un quadro. Il sole che illumina le nuvole ai suoi lati, i rami degli alberi che facevano una decorazione a curve, e i palazzi tinti in nero, a causa del freddo e del color arancione del sole. Era quasi ora di uscire, e non potevo crederci.

Questa giornata è volata, ma meglio così. All'uscita vedo Eren, nessun'altro. Mi saluta.
《 Dove sono gli altri? 》
《 Li ho lasciati andare. La vera domande è: dov'eri tu? 》 
Le sue pupille riflettono il mio viso ed i miei occhi (C/O). Dicono che siano di un colore unico, ma per me; gli occhi di Eren sono di un colore unico.

《 Beh.. 》 cerco di spiegargli cosa sia successo. È appena diventato mio amico, e non voglio che pensi male di me. È stato così gentile ad aspettarmi, non voglio deluderlo dicendo che mi sono limonata con il primo ragazzo che ho visto in corridoio.

《 (T/N)..se è successo qualcosa di grave, non ti giudico 》 appunto. Non voglio dirglielo ma alla fine finisco col farlo.
《 Ti prego..Non pensare male di me..Non sopporterei l'idea che il mio primissimo amico di quest..》 Mi taglia la frase e continua al posto mio.

《 Tranquilla, non sei l'unica, (T/N). A me è successo di peggio 》 ridiamo, ed iniziamo a fare una bella conversazione ricca di risate.
《 Chi era la ragazza dell'hamburger? 》 Eren ci pensa su, e capisce a chi mi riferivo.
《 Annie? Ah sì..》 abbassa lo sguardo, come se fosse imbarazzato.
《 Ieri le ho rubato il panino, e lei si è presa il mio oggi 》 ridacchiamo. Questa domanda pare inappropriata, ma replico solo l'azione che prima Eren fece.

Toxic ー Levi X Reader (Modern)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora