Leggete fino alla fine. Non saprete cosa vi aspetterà 😌
Gli dissi che mi piaceva sia il posto, che il cibo, anche se una parte di me mentiva continuando a ripetermi che io e mia madre facevamo delle lasagne migliori. Mi mantenni quest'opinione per me, perchè sapevo che non sarebbe piaciuta a nessuno, se non a mia madre.
Guardavo sempre alla mia destra, esattamente dove c'era il balcone, vedevo i colori diventare sempre più scuri, ma con questo cambio, anche più forti. L'arancione stava colorando quella sala da pranzo dove c'era solo un tavolo, quello dove stavamo beatamente mangiando io e Levi.
Se fossi stata a casa mia, mi sarei presa il piatto e avrei mangiato senza distogliere lo sguardo da quello spettacolo. Il buon sapore della lasagna, insieme a una vista mozza fiato che mi offriva la natura sarebbe stata l'unica esperienza bella che mi avrebbe ricordato Levi.
<< Ragazzina, se non ti piace la lasagna ti ordino qualcos'altro >>
Solo qualche secondo più tardi mi accorsi che Levi mi disse qualcosa, e con una faccia sciocca gli chiesi di ripetere.
Si rivolse a me un po' brusco. Apparte quello, non mi ero accorta neanche di aver tolto le mani dal tavolo, come se non volessi più toccare cibo. Solo in quell'istante mi resi conto che abbandonai la mia forchetta che sembrava godersi l'accoglienza della lasagna. Scivolava lentamente, il che' mi fece pensare di lasciare "soli" la forchetta ed il piatto di lasagna. Ma non potevo, dovevo assicurare a Levi che quella cena mi stava piacendo davvero.<< No, no! Tutto...è tutto molto buono, volevo solo..>>
Mossa sbagliata (T/N), non capisco perchè aggiunsi quel "volevo solo", non so' proprio come si faccia a stare zitti. Dico cosa vorrei, sapendo che quel che voglio è un peso per gli altri. Non voglio esserlo, ovviamente. Non riuscii a continuare la frase, rivolsi un'occhiata a Levi che alzò il sopracciglio sinistro. Io riuscivo solo ad alzare quello destro, ma in quel momento non potevo di certo farlo. Rivolsi i miei occhi alla forchetta ed alla lasagna, sucessivamente al tramonto. Levi seguì la direzione della mia testa, che s'inclinò verso sinistra per ammirare di nuovo il sole ponente.
Prima che aprissi di nuovo bocca, Levi prese il suo piatto e fece un leggero sospiro. Lo guardai camminare ed appoggiare quel piatto di ceramica sul balcone ben pulito. Io lo segui, . Prima ci appogiai le mani sul muretto del balcone, e mi venivano pensieri riguardo a quanti piccioni o volatili ci avessero fatto i bisogni, ma stranamente, il balcone era pulito. Mi rimisi a sedere, non volendolo disturbare.
<< Non volevi venire? >>
Gli sorrisi, e con l'allegria del mondo andai verso la sua direzione. Sembrava che avesse la mia stessa voglia di vedere il tramonto, per questo gli regalai un sorriso mentre il suo sguardo distratto non era puntato sul mio. Mangiammo in silenzio, lasciando che qualche uccello potesse cinguettare e spezzare quel silenzio, che avrei potuto spezzare io, ma non era un silenzio imbarazzante.
Non c'era un assoluto bisogno di riempirlo con delle parole, ma meglio ancora con dei pensieri.
Finii il mio piatto prima di lui, il vento soffiò e mi fece rabbrividire. Levi aveva mangiato quattro quinti del suo piatto, gli mancava poco per superarmi, ma data la mia velocità finii prima io.<< Grazie per la cena. Ora credo di sentirmi meglio, quindi..posso anche tornare a casa mia, sai dopo una notte credo sia sufficiente per me riprendermi. Se mia madre me lo chiederà, dirò che ho sbattuto la testa contro l'armadio di questa mia "amica" >>
Gesticolai mentre parlavo. Concluso il mio discorso, presi il piatto, ormai vuoto, di Levi e lo portai di sotto accompagnato dal mio. Credo che lui volesse dirmi qualcosa ma era letteralmente scappata, non volendo sapere cosa volesse aggiungere. Avrebbe sicuramente pensato "oh finalmente questa tizia esce dalla mia vita, sono stra felice" non ricordandosi neanche il mio nome. Assolta dai miei pensieri andai a sbattere contro il cameriere di prima.