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Sentiamo dei versi strani al piano di sopra, ed Eren non esita a correre. Arriva prima lui, e sembra paralizzato. Guardo anch'io e vedo una scena orribile, o così parve.

La corvina di prima ora è rimasta solo con l'intimo, stavano giocando. Sì, giocando alla Playstation. Mi aspettavo di peggio, ma una ragazza dai capelli color carota è a cavalcioni sul corpo di quel puttaniere.

Eren esitò ad entrare, ma vedendo Mikasa entrò nella stanza e la prese per il braccio
《 Che ci fai qui? 》 chiede la corvina, io mi avvicino
《 Non dovresti essere qui, mamma ti sgriderà 》 dice Eren. Mentre stavano parlando, Levi mette in pausa la partita.

Sposta la ragazza che era sopra di lui e avverte Eren
《 Moccioso, fuori dalla mia camera 》 allarma freddo ed arrabbiato il corvino. Io mi avvicino alla scena
《 Con piacere. Ma prima dobbiamo portarci via quello che è nostro 》 ammetto, e già me ne pento.

《 Nostro? 》 chiede freddo il ragazzo, facendo un passo in avanti verso di me
《 Ti sei portato via questa ragazza nel bel mezzo di una rissa tra voi due 》 ribatto
《 Abbiamo continuato la così detta "rissa", sotto le mie coperte 》 replica lui, non so davvero come rispondergli.

《 Fino ad un attimo fa' vi odiavate ed ora siete finiti sullo stesso letto, dove ci hai portato la puzza di patata di altre ragazze innocenti 》
Non chiedetemi perché gli ho risposto così, erano le prime parole che mi venirono in mente

《 (T/N) andiamo 》 mi chiama Eren. Rivolgo uno sguardo omicida verso Levi, per fortuna Mikasa non ha opposto così tanta resistenza. Da quello che ho capito Mikasa è la sorella di Eren, ma la loro somiglianza è pari a zero. Mikasa ha dei tratti molto differenti da quelli di Eren.

《 Levi, ti avevo detto di non farlo più 》 lo richiama Eren
《 È colpa di tua sorella 》 risponde Levi mettendosi dei jeans, e guardandomi male.

《 Le daresti qualcosa da indossare? 》 chiede Eren con molta tranquillità, me lo aspettavo più rumoroso, questo ragazzo. Senza fiatare, Levi lancia una felpa alla ragazza.

《 Grazie, ora vattene Mikasa》
Dice la ragazza capel carota.
Mikasa non le rispose nemmeno, la ignorò come se nulla fosse.

Usciamo dalla stanza senza nemmeno salutare, cosa dovremo dire? Eren doveva picchiarlo, ed io avrei potuto chiamare la polizia. Ma non è successo.

Riportiamo Mikasa a casa Jaeger. I genitori di Eren non c'erano, probabilmente erano a lavoro. Proprio come mia madre, lei sta solo, e sempre, a lavoro. Per fortuna la serata fu tranquilla.

Eren ordinò delle pizze, che mangiammo guardando una serie di film. Tornai a casa mia più sollevata. Conobbi meglio Mikasa. Non era così troia come pensavo.

Mi ha confessato che Levi un tempo non era così, era un tipo freddo, ma con le parole ci sapeva fare. (Anche a letto, ma questi sono dettagli)
Mikasa somigliava a Levi, molto. Sia caratterialmente, sia fisicamente.

La serata finì. Camminavo per la mia via, quando mi venne improvvisamente sete. Per fortuna c'era un bar vicino. Ma per mia disgrazia, era pieno di ubriachi. Feci un sospiro. Non volevo entrare, ma avevo troppo sete, mi sentivo la gola secchissima.

Entrai, e l'odore di alcool invase le mie narici. Il fetore del fumo veniva coperto da quello dell'alcool. Per fortuna arrivai dal barista
《 Posso avere dell'acqua? 》 chiedo. La mia voce era orrenda, ed ora che ci penso, non avevo bevuto a casa Jaeger. Anche quando avevamo mangiato le pizze

《 Come scusa? 》 ribatte il biondo a cui avevo chiesto della semplice acqua
《 Acqua..Per favore 》 insisto, vorrei urlargli in faccia ma la voce era andata a quel paese.

Una delle cameriere mi guardava male, la riconosco. Quella era la ragazza carota!

Oh ma è possibile che questa mi guarda sempre male?

Chiesi a me stessa. Finalmente il biondo mi diede dell'acqua. Ma solo al primo sorso capii che era vodka. Che schifo, l'ho sempre odiato
《 Ma è matto? Le avevo chiesto dell'acqua! 》 sbotto, e anche stridula. Mi è tornata la voce..Non ci credo.

Appena dissi quelle parole, la gente intorno a me si mise a ridere, posso capirli. Sono tutti nello stesso luogo a bere le stesse cose. Ma..Non volevo. Mi sentivo un microbo. Provo ad uscire da quella situazione di merda.

Quando sento, alle mie spalle un suono. Mi girai, per quanto mi attirò il rimbombo di quel suono. È Levi, lo riconosco benissimo.
《 Ma sei serio? Quella ragazzina ha sedici anni 》 esclama il corvino a mia difesa.

Non potevo dire niente, non potevo andarmene.
《 Se..sedic'anni..》ripete il biondo incredulo. La gente mi scambia per una maggiorenne..e questo lo capisco

《 Mi dispiace tanto..ehh 》 mi disse con un ghigno. Quel "ehh" mi sembrava dire qualcosa, appena seppi cosa dire gli risposi

《 (T/N) 》 ribatto
《 Arrivederci, e scusami ancora 》 mi dice, e me ne vado. Faccio qualche passo prima che qualcuno mi prenda per il braccio

《 Ragazzina 》 già ho capito chi è, e già mi stufo
《 Che vuoi? 》 sbotto
《 Non presentarti più in questo bar 》 splicita freddo e monotono
《 Ovvio, ma a te che importa? Posso andare ovunque io voglia 》 ribatto, ma chi si crede di essere?
《 A me importa eccome 》 risponde, ma non capisco il perché. Prima che lo potessi chiedere lui continuò il discorso

《 Le verginelle come te qui ne escono fuori incinte 》 mi risponde. Quasi mi metto a ridere
《 Tu sei uno di loro 》 replico cercando di non ridere
《 Tu non mi conosci 》
《 Stessa cosa vale per te 》
È vero. Noi non ci conosciamo, mai visti prima di oggi. Guardo in basso, cercando di evitare il contatto con quei suoi occhi grigi.

《 Ora posso andare? 》 gli chiedo, notando che non mi aveva ancora mollato il braccio. Finalmente riesco a tornare a casa senza essere stuprata da qualcuno














































Author's Note
Non ho tantissime idee per questa FF ma spero di averle presto. Spero vi sia piaciuto!
🌟💬

Toxic ー Levi X Reader (Modern)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora