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Per me, essere così vicina a Levi, era davvero l'ultima cosa che mi potevo aspettare. Sarò onesta, ma io non penso alle mie possibili relazioni d'amore. Al massimo potevo pensare che l'avrei fatto con Eren un giorno all'altro. Ma no. L'ho fatto col ragazzo che detestavo. I miei pensieri erano sparsi ovunque nella mia testa. Come avevo potuto dare la mia verginità a Levi?

Stavo pensando a quante altre ragazze avesse portato in uno splendido lago dopo una romantica cena. Lui non era il mio tipo. I nostri caratteri erano due linee parallele. Mi maledii da sola, pensando che avessi fatto meglio a tornare subito a casa. Mia madre mi aveva lasciato un paio di messaggi quella mattina e le risposi con un'unica replica.

Tranquilla mamma. Alla nuova scuola ci sono persone molto simpatiche. Puoi anche fermarti dal signor poliziotto ancora per molto, ci sono dei dormitori liberi a scuola, però io vado sempre a dormire da un'amica, si chiama Mikasa :))

La assicurai. Per fortuna mi credette, ma dovetti rispondere alla sua chiamata, pretendendo che Mikasa fosse in bagno per prepararsi a scuola. Mancava un'ora al suono del campanello. Non sapevo neppure se i professori avessero segnalato le mie giornate di assenza -a meno che non avessero lavorato-.

Cercai tra gli armadi di Levi una felpa di lana. Ce ne aveva una stupenda. Era rossa, uno dei miei colori preferiti. Origliai alla porta, assicurandosi che stesse ancora dormendo. Uscii di soppiatto dalla casa, disgustandomi al pensiero che avevo fatto sesso con un puttaniere come lui. Il primo giorno mi aveva colta alla sprovvista, facendosi Mikasa.

Mi sembrava maleducato andarmene via in questo modo. Presi i miei vestiti, che puzzavano da morire. Sapevo che forse non mi conveniva indossare la sua felpa. Ma non avevo nient'altro di decente da mettermi. Da quello che vedevo, si vestiva sempre di nero, quindi sono sicura che nessuno potesse sospettare che indossassi un indumento maschile. Uscii da quella gigantesca casa -che potrei definire villa- lasciando tutte le mie tracce.

Fortunatamente non mi truccavo e nel mio zaino controllai che ci fossero tutti i libri che avevo il giorno dell'incidente. Era tutto al completo. Speravo che Levi non ingaggiasse nessun detective per confermare che io fossi stata con lui quella serata. Spero vivamente che io non possa spingermi a tanto, pur di nascondere questa settimana segreta che avrei raccontato solo ad Eren.

Entrai in classe giusto in tempo per la prima ora, che consisteva in fisica. Ovviamente il prof doveva mancare e ringraziai il cielo che lui non ci fosse.

《 (T/N) ! 》

Mi chiamò qualcuno ancora prima che io posassi la mia roba sul mio banco.

《 Mi sei mancata tanto! 》

Eren mi abbracciò davvero forte, ma non capivo il senso di quell'abbraccio. È vero, trascorrevamo tutti gli intervalli insieme, ma non mi aspettavo tanto affetto da parte sua -specialmente perché è un maschio-. Quell'abbraccio durò davvero tanto, così decisi di ricambiare. Quando finimmo, Eren mi miss le sue enormi mani sulle mie spalle.

《 Ti è successo qualcosa? Sei mancata alla settimana "pigra" 》

Ero la solita distratta. Ma ebbi fortuna. Armin mi spiegò cosa fosse la settimana pigra.

《 È una settimana dove la scuola è esclusivamente degli studenti. Possono fare quello che vogliono, apparte rompere gli oggetti della scuola -ovvio-. È nata tre anni fa'. La si fa quasi ogni due o tre mesi, dipende dai prof. È stata organizzata incosapevolmente: molti studenti avevano analizzato i continui rifiuti dei professori che non si degnavano a venire. Erano dei giorni intorno il 14 e il 19. Il primo segno per capire che sarà una settimana pigra è che la scuola chiude avvertendo gli studenti tramite il sito internet che avrebbero ripreso le lezioni P il giorno seguente. P sta per "pigra". Quindi è palese che gli insegnanti non vengano.  》

Toxic ー Levi X Reader (Modern)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora