"Vero, speriamo non interroghi noi"
"Si Federica, lo spero anche io"
"Dai ragazze, è solo storia".
Era passata una settimana dall'inizio della scuola e già iniziavano a interrogare.
Io e Federica eravamo preoccupatissime, mentre Marco non lo era per nulla.
"Buongiorno ragazzi"
Ci alzammo tutti in piedi e rispondemmo al saluto: "Buongiorno Prof"
"Sedetevi pure".
Mentre si avviava verso la cattedra non ci fu il solito chiasso, anzi, al contrario c'era un gran silenzio. Succedeva sempre quando c'era un'interrogazione. In pratica eravamo tutti ansiosi di sapere se quel giorno qualcuno di noi sarebbe stato interrogato, e dato il silenzio, era chiaro a tutti che nessuno fosse preparato.
Dopo aver digitato qualcosa al registro elettronico il professore si rivolse alla classe e disse:
"Ragazzi oggi andiamo avanti con il programma, quindi non interrogo".
Tirammo tutti un sospiro di sollievo.
Passarono altre quattro ore e finalmente fui libera di uscire. Salutai i miei amici e mi diressi verso casa, no ok in realtà andai direttamente al parco, dovevo vedere se lui era lì.
Dopo qualche minuto mi ritrovai davanti al parco e indovinate un po'? Lui era lì. Questa volta mi feci subito coraggio e andai a sedermi vicino a lui.
Ora non guardava più il paesaggio ma iniziò a fissarmi fin da subito, forse perché mi sono seduta vicino a lui anche qualche giorno prima, probabile, metti che pensi io sia una stalker HAHAHAHAHA.
Mi girai verso di lui, stavolta ruotando completamente il capo nella sua direzione.
Notai che aveva gli occhi verdi, con qualche pagliuzza marroncina che partiva dalla pupilla.
Dopo qualche secondo da quando ricambiai il suo sguardo si avvicinò a me.
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Il parco e i suoi segreti
Novela JuvenilNel primo anno di superiori, passando davanti al solito parco Veronica iniziò a notare un ragazzo seduto sempre alla solita panchina.