«Hem..no grazie!» dico un po' scocciata.
« sarà per un'altra volta,a domani Scott» dopodiché si rimette il caso e se ne va.
Rientro a casa ancora ripensando a quel ragazzo.
Trovo mamma con un sorriso stampato sulle labbra che mi accoglie a casa.
Qualcosa nel cosmo si è capovolto o è davvero un miracolo che mia madre sorrida?
«come mai questo sorriso?» chiedo.
«scusa per ieri sera,ero sull'orlo di una crisi di nervi..» inizia a giustificarsi.
«mamma,non aggiungere altro,dispiace anche a me di essermi comportata male» dico mentre mi abbraccia.
Vado in camera,mi metto un comodo pigiama e poi prendo un grande scatolone pieno di foto.
Le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Sempre nello scatolone trovo il numero di telefono di Bea,una delle poche amiche che avevo lì a Miami.
Provo a chiamarla più volte ma non ottengo nessuna risposta.
Mi vesto di nuovo e prendo il mio zainetto viola e vado verso il parchetto.
Arrivata,dallo zaino estraggo dallo zaino un paio di roller verdi e bianchi.
Infilo i roller e inizio a pattinare o dovrei dire,sfogarmi.
Riesco a sentirmi più libera quando pattino anche se mi fa ritornare in mente i vari campionati lì a Miami.
I miei pensieri vengono infranti dallo squillo di un telefono.
Vado a sbattere nuovamente contro un ragazzo e cadi a terra.
Il ragazzo si avvicina per aiutarmi,solo dopo capisco che quel ragazzo è Luke.
«Scusa tanto non ti avevo visto stavo rispondendo al cellulare..» cerco di giustificarmi facendo ovviamente vedere quanto sono in imbarazzo.
«Ah Helen ciao,tranquilla non ti preoccupare..» sfoggia il suo gran sorriso.
Dopo vari secondi di imbarazzante silenzio Luke mi propone di fare una passeggiata.
Pattino fino ad una panchina per togliermi i roller .
«no,che fai?non toglierli,magari mi fai vedere quanto sei scarsa» ride.
«beh è una sfida» rido anche io.
Continuo a pattinare mostrandomi a Luke.
«Ritiro ciò che ho detto,sei davvero brava..» mi guarda impressionato.
«A Miami ero la campionessa della mia zona» dico anche se con un po' di nostalgia.
«Wow dalla Florida fin qui in California» ride divertito,ma io non trovo opportuno ridere su questo argomento.
«beh si cosa c'è da ridere?» rispondo infatti con tono serio.
L'imbarazzo di Luke viene interrotto dallo squillo del mio telefono.
«merda me ne ero dimenticata!» guardo il telefono,era Bea.
«Pronto?»
«Helen da quanto tempo!Sono Bea!»
«Bea che piacere sentirti!come stai?»
«Bene,ho provato a chiamarti prima ma non avevi risposto.Tu più tosto come va con il trascloco?»
«Beh diciamo,è stato orribile lasciarvi e poi con la storia di papà...»
«Basta non voglio sentirti parlare di questi argomenti» mi interrompe.
«Va bene,ti chiamo stasera..»
« A dopo Helen»Riattacco.
«che è successo con tuo padre?»
chiede anche se si noterebbe il suo imbarazzo lontano un miglio.«niente che ti riguardi» rispondo acida.
«anche i miei sono separati..scusa se mi sono intromesso,anche a me darebbe fastidio.»
Scoppio a piangere.
«Scusami,è difficile da spiegare.Mio padre...»
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te lo bacio quel sorriso
Ficção Adolescente"Volevo andare,scordarmi di tutto, hai presente quando tutto va storto e vorresti staccare? Devi avere la forza di andare avanti anche quando ci rimmetti dei frammenti di cuore, di vita." Ansia,crisi di nervi, ecco come vivo le mie giornate, da quan...