Capitolo 9

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La prima volta che la vide rimase abbagliata dai suoi capelli così particolari, dal suo viso così limpido e gentile, dai suoi occhi color del mare che lasciavano intuire che avesse un bel caratterino; il suo corpo con tutte le curva al posto giusto e le sue gambe...

Nonostante indossasse la divisa, era riuscita a stuzzicare il suo interesse.

La prima volta che si erano fermate a parlare aveva capito che non era solo bella, che sapeva essere anche spiritosa, divertente, sarcastica e intelligente.

La prima volta che si era fermata a guardarla, era stata attratta dalle sue labbra, sempre al naturale che sembravano sempre cosi morbide.

La prima volta che le aveva sorriso aveva sentito il suo cuore iniziare una corsa incontrollata, si era sentita improvvisamente a disagio sotto lo sguardo insistente di quegli occhi azzurro mare.

La prima volta che l'aveva sognata si era svegliata con una strana sensazione, che l'aveva accompagnata per tutta la giornata. Una sensazione che l'aveva portata a sognarla tutte le notti.

La prima volta che l'aveva desiderata, quei sogni si erano trasformati, facendola svegliare di soprassalto con un desiderio quasi doloroso.

La prima volta che si era toccata pensando a lei, il piacere raggiunto era stato fantastico, anche se subito dopo si era sentita una persona orribile, tanto da non riuscire a guardarla negli occhi il giorno dopo.

La prima volta che l'aveva vista con lui era stata sconvolta da un'insensata gelosia, tanto da indurla a mentire perché incapace di gestire la situazione.

La prima volta che l'aveva baciata si era spaventata al tal punto da partire per sei mesi...

La prima volta che l'aveva toccata era stato indimenticabile, aveva sentito le gambe tremare...

La prima volta che aveva sentito i suoi gemiti le si era fermato il cuore dall'emozione di sapere di essere lei a procurarle quei suoni.

La prima volta che era entrata in lei aveva capito che nessuna delle sue fantasie erano riuscite a eguagliare la sensazione che stava provando in quel momento e di certo mai e poi mai, nelle sue fantasie si era ritrovata a litigare al risveglio con lei nuda, tra le lenzuola che odoravano ancora del loro amplesso.

-Lo faresti, Haruka? -

Rimase a fissarla sconvolta, non riuscendo a decifrare il suo sguardo troppo arrabbiata e delusa dalle sue parole. Non avrebbe mai immaginato che Michiru le avesse chiesto di...

-Stai scherzando? - si voltò completamente verso di lei, appoggiando le ginocchia sul letto -Ma a che gioco stai giocando? -

Il silenzio di Michiru non fece altro che far aumentare la sua rabbia -Non ti credevo capace di una cosa del genere- affermò, scendendo dal letto -e dimmi come dovrebbe funzionare? - chiese con tono gelido, mentre afferrava i pantaloni dal pavimento -Una notte con lui e una con me? - continuò, infilando prima una gamba e poi l'altra -oppure aspetti che lui se ne vada per infilarti nel mio letto? -

-Haruka...-

-Haruka un corno... cazzo Michiru, ma ti rendi conto di quello che dici? Dividerti con lui? Non posso...-

Era praticamente impensabile accettare quella proposta, piuttosto avrebbe rinunciato definitivamente a lei.

E anche se sapeva che sarebbe stato difficilissimo, specialmente dopo averla avuta, sapeva benissimo che sarebbe stato ancora più difficile immaginarla con lui quando non stavano insieme.

Ci era già passata e ora che i suoi sentimenti erano diventati così profondi non avrebbe mai potuto sopportarlo.

Decisa a rinunciare alla proposta, si abbottonò i pantaloni per uscire da quella stanza e rinunciare a lei quando un sospiro dell'altra, un sospiro di sollievo, le fece alzare lo sguardo con ancora più confusione, di quella che aveva prima.

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