Capitolo 17

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Quando quella mattina si era svegliata una strana sensazione l'aveva avvolta, una certa irrequietezza che l'aveva portata ad alzarsi, anche se era ancora presto. Haruka dormiva ancora pesantemente e non voleva svegliarla: era sicurissima che anche per lei fosse stata una notte agitata, per colpa sua. Aveva fatto degli incubi che l'avevano portata ad agitarsi.

Gli ultimi giorni erano stati stupendi, trascorsi insieme lontano da tutti e da tutto. Sorrise, ripensando a tutte le volte che l'aveva stuzzicata, a tutte le volte che l'aveva baciata, portandola oltre il limite.

Uscì dalla camera e andò in cucina per prepararsi una tisana, si sentiva agitata e aveva bisogno di calmarsi, non le piaceva sentirsi in quel modo. Si avvicinò ai fornelli mentre cercava di pensare a come affrontare l'argomento.

La verità era che aveva una paura immensa e, anche se aveva cercato in tutti i modi di convincersi che non poteva andare così male, che al suo fianco avrebbe avuto sempre lei, non riusciva proprio a calmarsi.

Ogni volta che si fermava a chiedersi come avrebbe reagito, si ritrovava sempre a ripensare a tutte le volte che lui l'aveva consolata, a come l'aveva rispettata tutte le volte che lei lo aveva allontanato.

Lei amava Haruka più di qualunque altro e voleva stare con lei, ma questo non le impediva di sentirsi una persona crudele.

Riempì il pentolino di acqua, lo mise sul fornello e accese il fuoco, restando a fissare l'acqua che restava calma fino a quando il caldo non l'avrebbe fatta agitare.

Proprio come la sua vita stava per essere messa sottosopra da lì a poche ore.

Quando l'acqua iniziò a bollire, la tolse dal fuoco per versarla nella tazza, si spostò per prendere la tisana fermandosi a pensare a come avrebbe reagito Haruka se l'avesse vista in quel momento, non era amante delle sue tisane.

-Ehi? -

Si voltò trovandosela in piedi sullo stipite della porta, ancora mezza addormentata con la sua immancabile canottiera bianca, che lasciava intravedere i capezzoli e gli slip.

-Che fai? - le chiese, sbadigliando mentre con la mano si strofinava gli occhi.

-Ti ho svegliata io? - si voltò completamente verso la bionda, aspettando che le si avvicinasse.

-No, dovevo andare in bagno- disse avvicinandosi a lei -poi ho visto che non c'eri e...- continuò a parlare mentre i suoi occhi si spostavano dalla tazza piena d'acqua al barattolo di tisana ancora tra le sue mani -ancora queste schifezze? -

-Sei andata in bagno? - tentò quel banale tentativo per cambiare argomento, perché sapeva benissimo che lei avrebbe capito e infatti quando incrociò i suoi occhi il sonno era completamente svanito, ora i suoi occhi sembravano preoccupati.

-Sì- le rispose, afferrandole la tisana dalle mani e spostandosi verso la tazza per finire di preparargliela -Come ti senti? -

-Haruka sto bene, davvero. È solamente troppo presto per iniziare a bere caffè-

-Questa notte eri agitata- disse, dandole le spalle mentre mescolava il liquido bollente.

-Ti ho disturbata? Mi dispiace-

Afferrò la tazza e si voltò, fissandola negli occhi. Si avvicinò, le afferrò la mano e la trascinò con sé nel salotto, facendola sedere sul divano.

-Non è questo il problema e lo sai-

Parlava con calma, non voleva litigare, voleva solo farla parlare.

Afferrò la tazza che la bionda le stava porgendo, guardando attentamente quel liquido bollente che restava immobile, riflettendo la sua immagine.

Avvertì la bionda sedersi al suo fianco per poi sdraiarsi, allungando le gambe dietro al suo corpo, mentre appoggiava la testa sul bracciolo del divano.

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