01. Meglio nel dolore, che nella paura.
«Se sorridiamo dopo tutta la merda che c’è capitata addosso,
questo fa di noi delle persone da ammirare»
— Sandara Halliwell
Secondo il file che aveva letto e riletto per ore, l’affare R.Y.E. si preannunciava una missione facile e pulita.
Un lavoretto che persino il più incapace degli stagisti avrebbe potuto fare, anche senza usare il linguaggio più adatto all’occasione.
Durante il lungo volo da New York a Los Angeles, Nick Fury aveva esaminato ogni singolo aspetto di quella ragazzina, di quella… mina vagante, come l’aveva definita l’agente Hill, per evitare di commettere errori.
Non sarebbe stato lui a gestire quella situazione complicata e delicata, per quello c’era il suo fiore all’occhiello, colei che avrebbe risolto qualsiasi complicazione sopraggiunta all’ultimo minuto.
Non avrebbe trattato con un’adulta, bensì con una principiante ancora adolescente.
Era un individuo di sesso femminile, ancora presa da se stessa, incapace di prendere decisioni importanti da sola.
Ecco chi si celava veramente dietro a quel nome, scritto a caratteri ordinati nel file che non aveva ancora smesso di sfogliare.
Nick Fury aveva bisogno di una sua simile per riuscire a convincerla, e la sua scelta era ricaduta sulla femme fatale dello S.H.I.E.L.D., la letale Natasha Romanoff.
Affari di donne… sicuramente sarà più facile così, pensò con convinzione.
Maria Hill controllò il navigatore una seconda volta, per assicurarsi della strada che stavano prendendo per raggiungere il soggetto, poi si rivolse direttamente agli altri due individui in quella macchina.
«Continuo a pensare che sia troppo prematuro arruolare persone così giovani» commentò decisa, sostenendo lo sguardo del suo superiore.
Fury si sfiorò il mento con il pollice e l’indice e abbozzò un sorriso stanco.
Quante buone idee aveva concepito nella sua vita, non l’avrebbe saputo mai.
Sapeva solo che le cose più rischiose portavano a qualcosa di straordinario.
Bastava vedere cosa era successo con i Vendicatori, dopo tutte le complicazioni e i litigi, gli screzi tra gli elementi stessi e i radicali cambiamenti, sembravano essere diventati uniti ed efficienti.
Era stato un rischio, ma anche una benedizione.
«Agente Hill, è necessario. Di persone con talenti straordinari ce ne sono poche al mondo, tanto vale reclutare quelle che troviamo. Non m’importa se hanno sedici anni o cinquantanove, abbiamo bisogno di loro» rispose.
Non era da lui giustificarsi per le sue azioni, ma in quel momento gli sembrava necessario.
Sapeva anche lui che sarebbe stato difficile, soprattutto i primi tempi, ma come aveva già detto, di persone con quella forza di volontà ce n’erano ben poche sulla faccia della terra.
Natasha, che non aveva pronunciato una parola dall’inizio del viaggio, si espresse per la prima volta.
«Quella ragazza è un esperimento, una cavia. Che cosa succederà se tutto quello per cui lavoreremo in questi quattro mesi fallirà?» domandò semplicemente.
Nick Fury guardò fuori dal finestrino, distrattamente.
Ci volevano sacrifici per costruire qualcosa di perfetto.
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Impressive Heroics (#1)
FanfictionMentre i Vendicatori sono alle prese con un capriccio di Fury, che renderà la loro esistenza un inferno (scelta azzardata e pericolosa, dato che il suo esperimento porterà i supereroi a fare da veri e propri babysitter ad un'agente che non ha nessun...