13.
The rueful fate of Natasha Romanoff.
«Spoilers»
— River Song
Tony Stark alzò gli occhi al cielo quando sentì le porte dell’ascensore aprirsi.
Non gli servì nemmeno abbassare il giornale per vedere chi era l’intruso che aveva appena messo piede nel suo appartamento, e nemmeno all’ospite che al momento stava preparando del caffè nella sua cucina.
Il rumore della suola di gomma delle sneakers e la musica a volumi altissimi che usciva dagli auricolari neri preannunciavano una cosa sola: Nicole Pearce era appena arrivata.
Si avvicinò al tavolo su cui Stark stava leggendo e gettò la tracolla sulla superficie, senza la minima delicatezza.
«Ciao!» salutò, e si sedette di fronte a lui, togliendosi le cuffie.
Stark la guardò, scuotendo il capo e toccandosi la radice del naso con il pollice e l’indice.
«Nicole… cosa ti attrae così tanto della Stark Tower? Hai un bellissimo appartamento sulla Fifth gentilmente concesso dallo S.H.I.E.L.D. come indennizzo, potresti fare i compiti lì» borbottò.
Nicole fece finta di pensarci, mentre tirava fuori i quaderni di fisica.
Protese quel silenzio per altri cinque secondi, poi scosse la testa.
«E privarti della mia presenza? Mai!» replicò, indignata.
Aprì l’astuccio, cercando una penna funzionante in mezzo a tutti gli scarti che si dimenticava sempre di buttare.
Lo S.H.I.E.L.D. le aveva procurato un diploma dopo che aveva perso un anno a causa degli avvenimenti alla Stark Tower, e con quello avrebbe potuto fare qualsiasi cosa desiderasse.
Era ufficiale, era registrato, era, in concreto, più vero di un diploma autentico… ma non le andava a genio.
La data riportava che l’anno di uscita dal liceo era il 2012/2013, ma stava comunque recuperando tutti i corsi persi con i Vendicatori.
Lei, proprio!
Che a scuola andava per scaldare i banchi, per deludere puntualmente sua madre, per distrarsi dai problemi, e sostanzialmente perché era obbligata.
Tutti motivi che non spingevano una persona a continuare gli studi.
Eppure Nicole era lì, di fronte al povero miliardario (ah! Che ossimoro), pronta ad affrontare il suo carico di compiti pomeridiani.
Svuotò l’astuccio sul tavolo, facendo cadere tutte le penne, matite, temperini e altre cose inutili che c’erano dentro.
Tony si sentì un tuffo al cuore, che ormai era diventata routine per lui: vedeva quella scena ogni volta.
Se il legno pregiato del tavolo non si era ancora sbeccato, era a causa di un miracolo vero e proprio.
«Vieni ogni giorno a casa di uno degli uomini più sexy e ambiti d’America, il tuo fidanzato non sarà geloso?» la provocò.
Nicole alzò le sopracciglia, e fu anticipata nel rispondere.
«A me non da fastidio» replicò Steve, entrando con due tazze di caffè e una di the.
Baciò Nicole, porgendole il suo bicchiere, poi passò l’altro a Tony.
«Com’è andata oggi?» domandò l’uomo, sedendosi accanto a lei.
La ragazza sbuffò.
«Sai cosa? Una noia assurda. La fisica è senz’altro la materia più in…» fece per dire, ma Stark aveva alzato lo sguardo verso di lei e non pareva felice.
STAI LEGGENDO
Impressive Heroics (#1)
FanficMentre i Vendicatori sono alle prese con un capriccio di Fury, che renderà la loro esistenza un inferno (scelta azzardata e pericolosa, dato che il suo esperimento porterà i supereroi a fare da veri e propri babysitter ad un'agente che non ha nessun...