32:.....ma uguali

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#Ambar
Simón:ehi Ambar-dice un po' nervoso.
Io:ehi.-dico timida.
Fa un respiro profondo e mi da una rosa bianca. Che bella,io le adoro!
Io:grazie. É bellissima!-dico sorridendogli.
Simón:andiamo?
Annuisco e comincia ad uscire dal giardino della villa, per poi arrivare davanti alla sua macchina.
Mi apre la portiera e io gli sorrido per ringraziarlo ed entro. Entra anche lui e mette in moto.
Io:dove andremo?
Simon:sorpresina!-dice e io rido, contagiandolo.
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Per il resto del viaggio parliamo del più e del meno, finché non arriviamo davanti ad un ristorante molto carino.
Simon:vieni.-dice e mi prende la mano. Io arrossisco però la stringo forte.
Arriviamo al nostro tavolo e lui mi fa sedere per poi sedersi anche lui.
Simon:ti piace qui?
Io:si è davvero un bel posto. Non è né troppo elegante e ne troppo stile "fast food"-dico e ridacchio un po' e così fa anche lui.
Simon:sai sei cambiata molto.
Io:tutto merito del tuo funghetto!
Simon:ah si....il mio funghetto-dice pensando a Luna divertido.
Io:le vuoi molto bene vero?
Simon:si tanto. È una delle due persone più importanti per me.
Io:e quale sarebbe l'altra?
Simon:beh.....-viene interrotto dal cameriere.
Cameriere:salve cosa prendete?-dice in tono molto allegro.
Cominciamo ad ordinare ed il cameriere va via.
Io:allora? Chi è l'altra persona?
Simon:beh è......uff ok.......sei...tu.......-dice ed abbassa la sguardo. Io sbarro gli occhi e arrossisco peggio di una palla di Natale rossa.
Io:a-ah e p-perché io?
Simon:perché..........tu.......ti ho già detto che sei cambiata molto no?
Io:si.
Simon:ecco quando sei cambiata, non lo so mi hai come dire.....attratto. Non so se mi spiego. Ambar è solo che.....tu....mi piaci....
Io arrossisco di nuovo e a salvarmi dalla risposta è il cameriere che arriva con le ordinazioni. Cominciamo a mangiare e stiamo in silenzio tutto il tempo.
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Appena finito di mangiare vedo il cameriere tornare a prendere i piatti e portarli via. Io e Simon abbiamo entrambi gli sguardi abbassati e non proferiamo parola. Però decido di rompere il silenzio.
Ambar:vuoi parlare di quello che mi hai detto...?
Simon:ok. Ma non qui.
Ambar:e dove?
Simon:vieni.
Mi prende per mano e mi fa salire in macchina.
Sale anche lui in macchina e mette in moto.
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Ad un certo punto si ferma e guardando dal finestrino vedo che siamo arrivati al
Parco abbastanza vicino a casa mia.
Sono le 9.10 e ormai il parco è quasi deserto.
M riprende la mano e mi fa sedere su una panchina lì vicino.
Simon:mi dispiace per quello che ho detto prima. Sul serio se tu non provi gli stessi sentimenti dimmelo e così chiudiamo qui questa storia. Dimenticati di quello che ho detto e....-
Ambar:ehi ehi fermo! Lasciami almeno parlare-dico divertita.
Annuisce;prendo un respiro profondo e comincio a parlare.
Ambar:in realtà.....anche tu.....mi piaci....
Alza gli occhi su di me e io abbasso lo sguardo arrossita.
Simon:davvero!?
Io annuisco tenendo ancora lo sguardo basso.
Lo rialzo e Simon mi abbraccia. All'inizio rimango immobile però poi ricambio.
Ci stacchiamo piano piano e cominciamo a guardarci negli occhi.
Piano piano si avvicina e io faccio lo stesso, finché non ci baciamo.
Appena avuto il contatto con le sue labbra ho sentito un esplosione di sentimenti dentro di me.
Mi mette un suo braccio attorno alla mia vita e mi avvicina mentre io metto una sua mano sui capelli. Li accarezzo un po' e lui sorride. Cominciamo a dare più intensità al bacio facendo toccare le nostre lingue.
Continuiamo così finché,entrambi senza aria, ci stacchiamo.
Lui sorride e io faccio lo stesso.
Simon:Ambar.....
Io:si?
Simon:vuoi diventare la mia ragazza?
Io sorrido piu che mai.
Ambar:si!-dico e gli salto addosso ridendo e così fa anche lui.
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#Luna
Appena ambar se ne é andata, i miei genitori sono stati chiamati dalla banca per un problema che era successo con i soldi che avevano li. Spero sia andato tutto bene....
Dato che non mi andava di cucinare ho ordinato una pizza, visto che loro non erano ancora tornati, e non lo sono neanche adesso.
Ora invece sono sul divano a guardare un po' di tv. Riguardo alla lite con Matteo, ci sto ancora male....spero tanto che riusciremmo a chiarire.....neanche io voglio perderlo di nuovo.
Mentre cerco un canale da guardare sento il mio cellulare squillare. Guardo lo schermo e leggo il nome:
My Sister❤️ (Ambar)
Sicuramente mi starà chiamando perché è in imbarazzo per l'appuntamento. Meglio rispondergli.
Io:pronto?
Ambar:Luna!
Io:ehi che c è?
Ambar:devi venire immediatamente al parco vicino casa nostra! Devi sapere per forza qual'è perché è l'unico vicino casa.
Io:si ma perché devo venire lì? È successo qualcosa? Mi devo preoccupare?
Ambar:stai tranquilla, io e Simon stiamo bene, ma devi venire ora!-dice scandendo bene la
Parola ''ora''.
Io:si ma dimmi perché!
Ambar:qui al parco c è......Matteo.....
Io:e....?
Ambar:non è sobrio. Sembra abbia bevuto.
Sbarro gli occhi e resto in silenzio. Come ha bevuto!?
Io:da cosa lo capisci che potrebbe aver bevuto?-dico nervosa.
Ambar:perché sta urlando il tuo nome ovunque e sta barcollando un po'. Si vede anche di vista che ha bevuto. Per favore vieni! Io avviso gli altri. Ho paura di quello che può fare e dobbiamo esserci tutti!
Io:si ora arrivo-attacco velocemente e metto in fretta le scarpe e la felpa della aliens rosa di oggi per poi prendere telefono,chiavi e uscire.
Corro verso il parco e appena arrivata mi guardo intorno.
Ad un certo punto vedo in lontananza due figure, una con i capelli biondi e una più alta con i capelli castani. Da qui sembrano Ambar e Simon. Meglio verificare.
Io:AMBAR!? SIMON!?
Le due figure si girano e riesco a vedere, con la luce dei lampioni attorno,che sono proprio loro due. Corro verso di loro e appena mi fermo davanti gli dico preoccupata:
Io:dove è Matteo!!?
Ambar:là-dice e indica una figura che sta urlando. Sento:Luna! Dove sei!? E continua a dirlo urlando.
Decido di andargli contro. Vedo che sono arrivati anche gli altri che ci guardano preoccupati,sopratutto Matteo. Non li saluto e vado diretta verso di lui.
Appena sono dietro di lui gli tocco la spalla e quando si gira verso di me,vedo i suoi occhi arrossati.
Io:matteo?-dico con voce flebile.
Matteo:CHE C È!?-dice urlandomi contro.
Io indietreggio spaventata.
Io:Matteo mi riconosci?
Matteo:CHI CAZZO SEI!-dice spingendomi con forza facendomi cadere a terra. Mi tocco il lato della gamba sinistra per il dolore, e comincio a sentire gli occhi gonfiarsi. Mi ha spinta. È arrivato a questo veramente.
Rialzo lo sguardo e sento le lacrime che stanno per scendere. Lo guardo e la sua espressione di rabbia svanisce appena mi vede piangere. Mi guarda preoccupato e colpevole. Si inginocchia davanti a me e io continuo a piangere.
Matteo:Ovvio che so chi sei. Sei la mia piccola.-dice con tono tranquillo e dolcemente.
Matteo:ti ho fatto male?-dice usando lo stesso tono.

•Te necesito• ~Lutteo~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora