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*un'ora dopo*

Sono le due e mezza ed io tra tipo 30 minuti dovrei essere a lavoro, ma oggi non mi sento particolarmente bene. sarà ''l'ansia'' di rivedere Luca dopo quel giorno che l'ho abbandonato distrutto dentro il suo appartamento. Non so, ma ho una continua sensazione di nausea. 

«Piccole andiamo? Nonna Spè ci aspetta.» loro escono dalla stanza di Ian e si mettono subito il giubbotto. Amano andare da mia suocera perché gli fa fare tutto quello che vogliono fare. «Salutate la zia.» gli ''ordino'' ed io nel frattempo vado a salutare Ian e la piccolina. «Beh, ci sentiamo quando esco da lavoro. Okay?» le dico ad Arya. Lei annuisce mi lascia una bacio sulla guancia. Noi usciamo e lei chiude la porta. «Andiamo con l'ascensore?» domando per sbrigarmi, visto che Arya abita al quinto piano e le bambine per scendere una rampa di scale ci mettono ancora un sacco. Grace annuisce Thea vuole essere presa in braccio subito. «Che succede Thea?» le domando. «Ho paura mamma, andiamo con le scale.» non voglio forzare le bambine a fare una cosa che bon vogliono soprattutto se hanno paura.  Quindi con fatica scendo le rampe delle scale con due bambine di quattro anni e mezzo in braccio. «Adesso che andate da nonna Spè fate un pochino di ninna okay?» ogni volta che dobbiamo andare da spencer mi tocca ''fargli la scuola'' perché sono abbastanza libere lì. In men che non si dica siamo arrivati la villa Pirozzi. Suono con il clacson perché sono tremendamente in ritardo ed esce Spencer. «Fate le brave.» Spencer gira dal mio finestrino. «Non entri?» mi dice . «No, tra 10 minuti dovrei essere a lavoro. Magari se non le prende Luca, quando vengo a prenderle vengo a salutarvi.» lei annuisce mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va. Ed io mi incammino verso lavoro. 

*9 di sera*

Ho appena finito il turno ed ho già sentito Arya che mi ha detto che stasera vengono a cena da noi e Luca che mi ha detto che ha preso le bambine da casa di sua madre e le sta portando a casa. Oggi è venerdì sera quindi ci tocca la pizza, invece il sabato di solito, quando ci vediamo, cuciniamo. Mi ero appena messa in macchina quando mi arriva un messaggio di Luca. ''come la vuoi la pizza? Margherita per le bambine va bene?'' Così prima di mettermi alla guida rispondo al messaggio ''Per me e le bambine prendi due würstel.'' dopo metto la musica e guido fino casa mia. 

Dopo 10 minuti contati arrivo, parcheggio la macchina nel garage visto che Luca ha lasciato la sua  sul parcheggio. Comunque dopo aver entrato la macchina esco, chiudo il garage e vado su. Ovviamente non busso visto che è casa mia. Mi preparo psicologicamente e subito dopo entro. Innanzitutto trovo le valige proprio allentata e questa cosa mi urta tantissimo, poi la corrozzina, con le ruote sporche, in mezzo al soggiorno. Non ci siamo. «Luca.» lo richiamo urlando. E subito dopo entra con Mateo in braccio. «Allora, non ci siamo. numero uno, quando mai mi hai visto entrare il passeggino sporco da quando le bambine gattonano?» sono veramente arrabbiata. Sembra che ogni piccolo particolare se lo sia scordato, e questa cosa mi urta e mi fa allontanare sempre di più da lui. «poi, stanotte vi ho preparato la stanza. Non potevi  mettere le Valigie li dentro?» domando. Lui continua a scusarsi allora con un solo braccio si avvicina all'ingesso per prendere le valigie ma contemporaneamente gli stava per cadere Mateo dalle braccia. E anche se non è mio figlio sono in ansia, perciò «Lascia stare. Faccio io!» mi sarei potuta prendere Mateo ma non voglio. «Grace e Thea?» domando. «Oddio.» dice correndo nel bagno. «Io ti ammazzo!» urlo lasciando le valigie e correndo anche io nel bagno pensando al peggio. E invece no. Sia Grace che Thea sono fuori dalla vasca con il loro accappatoio. Certo hanno fatto un lago atterra ma per lo meno sono responsabili. «Scusa.» e tutta la serata che dice solo scusa. «Sta zitto per favore.» come ho già detto prima non mi sento molto bene, quindi solo la sua presenza mi sta urtando. «Allora, lascia un secondo Mateo sul tuo letto. Prendi l'ovetto e portalo nella camera dei giochi.» lui ascolta i miei ''ordini'' e fa quello che gli dico. «Fatto, adesso?»  io esco dal bagno ed entro in camera di Grace, subito dopo entro in quella di Thea. «Adesso vai nella camera dei giochi, posa tuo figlio nell'ovetto e metti i pigiami a Thea e Grace. E poi giocate lì fino a che non vi chiamo io » lui annuisce e porta tutti e tre i bambini nella camera dei giochi. Guardo la casa ed è un disastro. Decido di farmi la doccia anche io così mi immergo nell'acqua e in dieci minuti mi lavo. Poi aggiusto il bagno raccogliendo l'acqua. Poi mi avvicino all'entrata e prendo quelle benedette valigie e le porto il camera di Luca. Poi chiudo la base del passeggino e lo porto fuori. Lavo a terra e in men che non si dica si sono fatte le nove e mezza. «Potete uscire» chiamo Luca and company. «Mamma mamma, ho fame.» si lamenta Grace. «Amore, stanno arrivando le pizze, aspetta un pochino. Guardiamo qualche cartone della Disney?» una cosa che hanno ereditato le mie figlie da me è la passione per i film disney. Loro subito urlano e sorridono. Ci sediamo sul divano e Grace, che è la più coccolona, si mette in braccio a me.  Thea tra me e Luca che ha Mateo in braccio. Vedendoci da fuori sembriamo una di quelle famiglie tutta rose e fiori, ma appena entri dalla porta si vede tutto il marcio che c'è tra la nostra relazione. E se sto sopportando tutto è per Grace e Thea. 



Un amore così grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora