POV LUHAN
Raggiunsi gli altri insegnanti, nei pressi del lago, in tarda mattinata: noi professori dovevamo preparare tutto il necessario per il torneo, che ci sarebbe stato tra poche settimane e che si svolgeva sempre vicino al lago. Avevo da poco finito la lezione di flauto con la classe più giovane ed ero prontissimo a dare il mio contributo per la preparazione del torneo che, non per vantarmi, ma avevo vinto due volte quando anch'io partecipavo come studente.
Tutti gli alunni lo aspettavano con ansia, per potersi giocare la possibilità di passare la giornata in una cittadina che aveva ristoranti, cinema, vita moderna...
Appena mi vide arrivare, il direttore mi accolse con un enorme sorriso.
- Ciao Luhan, arrivi al momento giusto. Ho visto che Eunhyuk e Jonghyun hanno bisogno di aiuto con i bersagli.
Sorrisi: - Ci penso io. Dove sono?
Leeteuk mi indicò la strada da seguire per trovare i miei due colleghi che, come potei vedere, erano davvero in difficoltà con i bersagli che dovevano montare e poi sistemare.
- Se lo posizioni lì, il ragazzo che tirerà a quel bersaglio, avrà la vista bloccata da un albero - stava dicendo Jonghyun, l'insegnante di composizione musicale.
- Allora lo metto qui - disse Eunhyuk, spostando leggermente il bersaglio.
- No, lì non va bene. Perché è più vicino rispetto a quello degli altri.
Eunhyuk si voltò minaccioso verso il suo collega: - So io dove metterti questo bersaglio...
- Ragazzi! - richiamai la loro attenzione per evitare che si picchiassero con il bersaglio, o che lo facessero finire in posti dove non doveva.
- Luhan! - esclamarono loro, con esagerato entusiasmo e mi fecero ridere.
- Leeteuk mi ha mandato ad aiutarvi, ma ora sospetto l'abbia fatto per evitare che litigaste.
- Perché mai? Andiamo così d'accordo. - Jonghyun sorrise contento, mentre Eunhyuk gli lanciava un'occhiataccia.
- Sono qui per aiutarvi, perciò... - mi avvicinai al professore di danza e gli presi dalle mani il bersaglio - A questo ci penso io. Voi preparate gli archi e le frecce.
Quando si furono allontanati, bisticciando su dove mettere di preciso l'attrezzatura, mi concentrai per distanziare bene tutti i bersagli, in modo da non agevolare nessuno. Improvvisamente, dal bosco arrivò un rumore che mi fece sussultare. Guardai in quella direzione, aspettandomi di vedere muoversi uno scoiattolo o un uccellino, invece apparve Sehun.
- Ciao - mi salutò venendo verso di me.
- Che ci fai qui? Gli studenti non possono venire al lago mentre prepariamo i giochi per il torneo - dissi io, mentre mi guardavo intorno, terrorizzato che qualcuno vedesse Sehun.
Lui si fermò al limitare del bosco e si sedette su un grande ramo a terra.
- Facciamo tiro con l'arco?
- Non puoi stare qui, Sehun! - esclamai, guardandolo serio. La zona del lago era off limits agli studenti, mentre noi insegnanti organizzavamo tutto ciò che serviva per le prove. Questo evitava che si preparassero in anticipo allenandosi.
Se Leeteuk o uno degli altri professori avesse visto Sehun, sarebbe stato un guaio per lui: non gli avrebbero permesso di partecipare.
- Sono qui perché volevo parlarti di una cosa - disse lui, ignorando la mia preoccupazione.
Lo guardai interrogativo: - Non possiamo parlare qui.
Sehun annuì e si alzò, tornando da dov'era venuto, nel bosco. Rimasi un momento in dubbio su cosa fare, poi lasciai tutto e lo seguii.
- Sehun! - lo chiamai, ma non lo vedevo. Forse mi ero sbagliato e se n'era andato.
- Qui possiamo parlare.
Sussultai quando Sehun comparve alle mie spalle e ciò lo fece ridere.
- Smettila, mi hai spaventato - lo colpii scherzosamente su un braccio - Allora, di cosa volevi parlare?
Lui si appoggiò con la schiena al tronco di un albero.
- Riguarda il torneo. Io e Lay partecipiamo sempre insieme, anche se io non ci metto mai molto impegno. Stavolta, invece, voglio vincere.
Non capivo perché mi diceva tutto ciò, perciò rimasi in attesa che continuasse.
- Ho già parlato con Lay e lui è d'accordo. Ora devi saperlo anche tu.
- Di cosa stai parlando?
- Voglio vincere, per passare la giornata lontano dal campo, insieme a te.
Spalancai gli occhi, sorpreso: - Non capisco.
- Se vincerò, Leeteuk porterà me e Lay nella cittadina qui vicino. Poi Lay andrà per conto suo, e noi due passeremo la giornata insieme. Tu, però, devi inventare una scusa per raggiungerci. Non so, dì che magari ti serve qualcosa di preciso in città, o che devi spedire una lettera...
Misi le mani avanti, come a bloccare Sehun.
- Fermo, frena. Vuoi che io menta al direttore, per passare la giornata in giro con un mio studente?
Detto così chiaramente, suonava ancora peggio.
- Esattamente.
- È un appuntamento?
Sehun annuì senza esitazione e io arrossii come un ragazzino alla sua prima cotta. Non potevo fare quello che mi chiedeva: rischiavo di perdere il lavoro e lui di venire cacciato da uno dei campi musicali migliori del paese.
- Sehun, non credo sia una buona idea. E se il tuo amico fa la spia?
Sehun rise: - Lay è uno dei miei migliori amici e sa che mi piaci. Non farà la spia.
Arrossii per la confessione che aveva appena fatto, ma non potevo cedere: era troppo pericoloso.
- Luhan - Sehun mi prese la mano e mi tirò verso di sé. Io non osavo alzare lo sguardo dalle nostre mani unite.
- Accetta. So che qui non possiamo fare nulla di quello che ho in mente, ma forse lì sì. In fondo, saremo da soli, nessuno del campo ci vedrà.
Mi costrinsi a guardarlo in quei suoi occhi neri e profondi.
- E cosa vorresti fare lì? Passeggiare mano nella mano? Andare al cinema e poi a cena? Non possiamo Sehun, sei un mio studente.
Lui mi guardò deluso e serrò le labbra, lasciando andare la mia mano.
- Mi piaci Luhan e voglio avere la possibilità di conoscerti meglio. Ma se il vero problema è che io non interesso nello stesso modo a te, allora mi arrendo e non ti disturberò più.
Sospirai e mi coprii gli occhi con le mani. Sehun mi piaceva davvero tanto, ma la paura di essere scoperti e delle conseguenze mi frenava.
- E se non vinci? - chiesi in un sussurro.
Sehun prese le mie mani e mi costrinse a toglierle dal viso, poi si avvicinò di più a me.
- Se non vinco, troverò un altro modo per poter stare da soli senza correre rischi. Non sono un incosciente, so quali sarebbero le conseguenze se ci scoprissero. Però, non voglio nemmeno limitarmi a guardarti dal mio banco per tutta l'estate.
Accidenti, se non mi avesse già conquistato da giorni, sarei caduto ai suoi piedi in quel momento. Il mio cuore batteva fortissimo e mi ritrovai ad annuire.
- Ci sto. Inventerò una scusa per allontanarmi dal campo quel giorno. Se non vincerai, troveremo un altro modo.
Sehun sorrise e mi accarezzò una guancia con le dita.
- Il torneo è la nostra occasione, ma se andasse male ci nasconderemo nel bosco.
Sorrisi anch'io e chiusi gli occhi, godendomi quel contatto.
- Anche se tu vincessi, dovremmo cercare comunque un posto per stare da soli. Non credo che un'unica giornata insieme ci basterà.
Il sorriso di Sehun si fece così grande da illuminare tutto il suo viso. Poi, senza preavviso, prese il mio volto tra le mani e lo avvicinò al suo.
- Penso a te continuamente.
- Non correre troppo - dissi senza distogliere gli occhi dai suoi - Magari non sono così fantastico come pensi tu. Conoscendomi meglio, potrei non piacerti.
- Non credo sia possibile, Luhan.
Sehun avvicinava sempre di più le labbra alle mie e io chiusi gli occhi. Avevo provato ad opporre resistenza e a rifiutarlo: avevo fallito. Tutto ciò che volevo in quel momento era che, finalmente, mi baciasse.
Posò delicatamente le labbra sulle mie, un contatto minimo che, però, venne interrotto da delle voci che si avvicinavano.
- Ti ho detto che dobbiamo già preparare arco e frecce vicino ai bersagli - la voce di Jonghyun ci raggiunse e ci scostammo l'uno dall'altro.
- Sai cosa potremmo far usare ai ragazzi come bersaglio? Te. - c'era anche Eunhyuk ed era meglio che Sehun se ne andasse subito.
- Vattene Sehun, appena vedranno che non ci sono, mi verranno a cercare.
Sehun annuì e prese una mia mano, baciandola. Poi scomparì velocemente nel bosco, quasi senza fare rumore.
- Luhan!
Mi stavano già chiamando. Misi la mano che Sehun aveva baciato, all'altezza del cuore e lo sentii battere forte.
- Luhan!
Sospirai e tornai indietro, preparandomi ad una bella sgridata: avevo sistemato pochissimi bersagli.
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Sound Music Camp
Fanfiction"Studio canto da quando ne ho memoria. Credo che, sentita la mia bravura, i miei genitori avessero deciso che, visto che avevo un talento, era meglio sfruttarlo. Con il pianoforte, invece, ho iniziato a sei anni, solo perché non ritenevo che il pia...