34. NESSUNO TROVA LA PIOGGIA ROMANTICA

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POV CHEN


Pioveva. E non una pioggerella estiva, ma un vero e proprio diluvio. Ero affacciato alla porta della mia camerata e guardavo gli altri ragazzi che correvano di qua e di là: chi completamente fradicio, chi con i libri in testa per proteggerla, chi metteva gli strumenti più piccoli sotto i vestiti per non farli bagnare. Io avevo già fatto sia la mia lezione mattutina di canto che le prove con i ragazzi, perciò non avevo la minima intenzione di uscire dalla camera per il resto della giornata.
Sbuffai annoiato: odiavo la pioggia perché impediva di fare qualunque cosa.
Anche se era divertente vedere tutti correre, infangarsi, bagnarsi.
Stavo ridacchiando per un ragazzino che era finito dritto dritto dentro un'enorme pozzanghera, quando una figura attirò la mia attenzione.
Sorrisi, riconoscendolo: era Xiumin e veniva verso di me. Probabilmente il mio ragazzo era la persona più intelligente in quel campo, perché era l'unico che camminava tranquillamente, protetto da un ombrello.
- Ciao - lo salutai, appena mi fu davanti - Credo tu sia l'unico che aveva un ombrello in valigia.
Xiumin rise ed entrammo nella mia stanza.
- Nessuno pensa mai che in estate può anche piovere - disse ridendo - Tu avevi portato un ombrello?
Ehm.. no.
- Ma certo! - esclamai con tutta la sicurezza possibile - Sarei stato un idiota a non farlo.
Xiumin scosse la testa: non mi aveva creduto. Era l'unico che riusciva a capire al volo se mentivo.
Per evitare di continuare il discorso, mi arrampicai sul mio letto, sopra quello di Suho.
- Non avevi altre lezioni oggi? - gli chiesi e mi spostai un po', perché potesse sedersi accanto a me. Ma Xiumin preferì sdraiarsi sul letto e, tirandomi per la maglia, mi costrinse a seguirlo.
- Niente lezioni, ho già finito tutto per oggi.
- Spero che domani non piova, odio questo tempo. - sbuffai, facendolo ridere.
- A me piace invece. È romantico.
Mi sollevai per guardarlo, appoggiando la testa alla mano.
- Scusa? Nessuno trova la pioggia romantica.
- Non è vero, è molto malinconica...
- Appunto.
- Triste...
- Appunto.
- Crea un'atmosfera particolare ed è romantico.
Lo guardai con un sopracciglio sollevato: - Mah, non mi hai convinto più di tanto.
Xiumin mi guardò con i suoi occhietti furbi.
- Se piove si può stare chiusi in camera.
Oh.
- A fare cosa? - lo presi in giro - È noioso stare in camera.
- Ah sì? - ghignò e mi diede un bacio sul mento, scendendo poi sul collo - Perciò ti stai annoiando ora qui con me?
Ma neanche un po'!
Ridacchiai: - Okay okay, hai vinto! Usare la pioggia come scusa per stare chiusi in camera non è una cattiva idea.
Mi accoccolai contro di lui e restammo qualche minuto in silenzio, ad ascoltare la pioggia che batteva forte sul tetto e sulle finestre della camerata.
- Xiumin?
- Dimmi.
- Sarà sempre così? Quando saremo nella stessa scuola saremo sempre così uniti e felici?
- Certo che lo saremo - rispose lui, passandomi le dita tra i capelli - Sarà sempre così, Chen. Sto bene insieme a te e non voglio che niente cambi.
Chiusi gli occhi e sorrisi: ero la persona più felice al mondo.
Io e Xiumin avevamo programmato tutto per l'inizio dell'anno scolastico: avevamo fatto domanda nella stessa scuola di canto e danza ed eravamo stati accettati entrambi. Perciò l'avremmo frequentata insieme e, in estate, saremmo tornati qui, al Sound Music Camp.
Iniziammo a parlare dei nostri progetti, di quello che avremmo fatto e visto, del periodo felice che stava per aprirsi davanti a noi. Ma, improvvisamente, la porta della camera di spalancò, facendoci sussultare.
- Non voglio vedere niente...
Dal borbottìo seccato, era Baekhyun.
- Ehi Baek - mi sollevai un po' e vidi il mio amico che cercava dei vestiti asciutti nell'armadio - Tutto bene?
- Fanculo! - sbottò lui - Che brutta giornata! Ero tutto infangato, perciò mi sono fatto una doccia. Ma ora guarda, sono bagnato di nuovo!
Xiumin, accanto a me, cercava di non ridere e mimò con le labbra "Non ha l'ombrello".
- Ma voi non badate a me - continuò lui - Fate pure le vostre cose sconce.
Arrossii e gli lanciai un cuscino.
- Non stavamo facendo niente di quello che pensi! - esclamai, cercando di evitare lo sguardo di Xiumin.
- Certo certo... - disse lui, poco convinto, ed iniziò a cambiarsi.
- È vero - dissi - Stavamo solo parlando dell'anno scolastico. Di ciò che faremo a scuola insieme.
Baekhyun si bloccò con un braccio dentro e uno fuori dalla maglietta.
- Andrete a scuola insieme?
Annuii, sorridendo felice: - Siamo stati accettati dalla stessa scuola e, inoltre, la prossima estate torneremo qui entrambi. Non è fantastico?
Il viso di Baekhyun si scurì di colpo: - Insieme.
- Già - ripetei titubante - Insieme.
Mi scambiai un'occhiata con Xiumin, che era confuso come me. Entrambi avevamo intuito che c'era qualcosa che non andava.
- Baek, stai bene? Sei strano.
Il mio amico non mi rispose e finì di vestirsi. Era così silenzioso che mi preoccupai ancora di più.
- Baek, ascolta...
- Spero che siate felici passando tutto quel tempo insieme. - sbottò e lo guardammo, sorpresi dal suo tono.
- Si può sapere cos'hai?!
- No. - disse, prima di prendere il suo zaino ed uscire dalla camera, sbattendo la porta così forte che temetti ci sarebbe crollato tutto addosso.
- Era arrabbiato - disse Xiumin confuso - Chissà per cosa.
Mi passai una mano sul viso e tornai a sdraiarmi accanto a lui.
- È inutile insistere, se vorrà confidarsi sa che siamo qui per lui. Se vedrò che peggiora lo costringerò con la forza a parlare con me.
Il mio ragazzo mi sorrise e mi baciò dolcemente: - Sei un buon amico. Ma ora io e te dobbiamo parlare di una cosa importante.
Tutti i miei sensi si misero in allerta: di cosa voleva parlare? Dovevo preoccuparmi o no?
- Volevo chiederti..
- Sì?
Respira Chen, magari non è niente di brutto.
- Hai intenzione di frequentare il corso di danza anche a scuola?
Mi pietrificai: Come? Danza? Ma neanche per idea!
- Non scherzare - dissi, ridendo - Non ci penso nemmeno!
- Ah. - Xiumin sembrò esserci rimasto male, così alzai lo sguardo verso di lui.
- Xiumin, ti prego, non voglio fare la figura dell'idiota anche nella nuova scuola.
- Ti sbagli - mi disse lui, sorridendo - Non faresti la figura dell'idiota, perché sei migliorato tantissimo quest'estate.
- Ma non sono bravo.
- Lo sei, invece. Credo che potresti migliorare ancora di più e passare da "ballerino quantomeno decente" a "buon ballerino". Ci sarà da lavorare molto e, se vorrai, io sarò pronto ad aiutarti. Ma credo che sia sbagliato buttare al vento tutto il lavoro che hai e abbiamo fatto qui, tutte le sveglie all'alba, il sudore e la fatica, tutti i piccoli miglioramenti che hai fatto, tutti gli errori che sei riuscito a correggere. So che ballare non è la tua grande passione, ma vedo nel tuo sguardo che la ami nonostante tutto, anche se dici il contrario. Perciò, secondo me, dovresti iscriverti anche al corso di danza.
Restai in silenzio, pensieroso.
In effetti quell'estate avevo lavorato come un pazzo, avevo faticato tanto e i miglioramenti erano arrivati. Ormai il professor Eunhyuk non mi guardava più come se fossi un insetto nel suo ramen, ora mi trattava come uno qualunque dei suoi bravissimi studenti.
I miei voti miglioravano poco a poco e, dovevo ammetterlo, ballare mi divertiva parecchio. Anche durante le prove per il saggio finale era bellissimo: ballare e cantare mi piaceva davvero tanto.
Mi misi seduto sul letto: - Credi che sarei in grado di affrontare quelle lezioni?
Xiumin si sollevò, appoggiandosi ai gomiti: - Credo che tu possa fare qualunque cosa. Perché lo credo? Perché te l'ho visto fare quest'estate. Ti ho visto passare dalla totale incapacità nella danza, all'essere coordinato e preciso. Hai fatto cose su cui, lo ammetto, non avrei mai scommesso. Sei in grado di affrontare tutto ciò che ti si para davanti, Chen.
Scacciai le lacrime e sorrisi: - Grazie. Ma se non dovessi farcela...
- Ti aiuterò io. E, non so se lo sai, ma nella nostra scuola verranno anche Seulgi e Jongin. Perciò, se avrai bisogno, ci sarà tutta la tua squadra di soccorso pronta ad aiutarti.

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