POV BAEKHYUN
La sveglia. Il suo suono insistente era totalmente inutile quella mattina: ero sveglio già da un paio d'ore. La spensi per non disturbare i miei amici e saltai giù dal letto.
Ancora in pigiama, uscii dalla camerata e mi incamminai senza una meta precisa. Il mio cuore batteva all'impazzata nonostante la morsa che lo stringeva: ero eccitato e non vedevo l'ora di fare l'audizione, ma allo stesso tempo ero triste di lasciare il Sound Music Camp. Ogni angolo racchiudeva un ricordo: il falò mi ricordava la prima sera lì; l'ufficio del direttore mi ricordava quando io e Chanyeol ci eravamo arrampicati alla ricerca di Internet; la bacheca mi ricordava il torneo e il ballo...
Raggiunsi l'aula di canto ed aprii la porta, convinto di non trovare nessuno. Invece dentro c'era la professoressa Taeyeon.
- M-mi scusi - balbettai in imbarazzo, visto anche il mio abbigliamento ed i capelli arruffati - Volevo solo...
- Entra. - disse lei sorridendo ed io ubbidii.
- Domani mattina hai l'audizione, sei nervoso? - mi chiese, sedendosi su un banco.
La raggiunsi e mi sedetti accanto a lei: - Molto. Soprattutto perché è la mia ultima possibilità.
Lei annuì: - Capisco ma, Baekhyun, spero di averti insegnato bene quest'estate e sono sicura non fallirai. Inoltre...
Taeyeon ridacchiò, sistemandosi meglio sulla sedia: - Non so se l'hai notato, ma con te mi sono concentrata su delle tecniche per evitare l'errore che hai fatto alla prima audizione.
Sgranai gli occhi e riflettei: era vero. Non ci avevo fatto caso ma, pensandoci, Taeyeon si era spesso soffermata a darmi piccoli consigli e correggermi e tutto era ricollegabile all'errore che avevo fatto.
- M-ma...
- Leeteuk mi aveva detto cosa ti era successo - sorrise - Tutto ciò che hai fatto in quest'aula è stato una preparazione per l'audizione. Perciò sono sicura andrà bene.
Trattenni l'impulso di abbracciarla e sorrisi: - Ho scelto il Sound Music Camp perché c'era lei. Quando mi sono iscritto ho letto il suo nome e non ho nemmeno guardato il resto del sito.
Lei ridacchiò: - Grazie, ne sono onorata.
- Posso farle una domanda? - lei annuì, perciò presi coraggio - Lei era insegnante alla SAA, ma poi ha mollato. Perché?
La professoressa sorrise: - La vita alla SAA non faceva per me, ma non avevo il coraggio di andarmene per non deludere le persone intorno a me e me stessa. Però poi ho capito che dovevo fare ciò che il mio cuore mi consigliava, non dovevo fare una cosa solo perché credevo che quella fosse la mia strada. Io e i miei desideri eravamo le cose più importanti. La proposta di Leeteuk poi è arrivata nel momento perfetto e ho mollato la SAA di corsa.
La guardai, registrando bene le sue parole.
I miei desideri erano importanti.
Mi alzai e feci un piccolo inchino davanti a lei.
- Grazie, per tutto.
Taeyeon sorrise e mi augurò ancora una volta buona fortuna, poi mi affrettai a raggiungere la camera per vestirmi e dare inizio alla giornata.
I miei desideri erano importanti.
*
La mia partenza era prevista subito dopo pranzo: lo zaino era pronto e l'ansia era alle stelle.
Quel giorno era interamente dedicato alle prove generali del saggio: il palco e le sedie per gli spettatori erano già pronti, i gruppi o i solisti si alternavano sul palco per l'ultima grande prova.
Per mia fortuna i miei amici si erano esibiti poco prima di pranzo, così ero riuscito a vederli.
Che dire? Erano a dir poco spettacolari!
Cantavano e ballavano in un'armonia perfetta, nessuno era lasciato in un angolo e non c'era un vero protagonista. Lo erano tutti, uno per uno.
E Chanyeol, beh... il suo ballo non era malaccio. Certo, era un po' impacciato ma... al diavolo, era fantastico!
Nella magia dell'insieme i punti deboli di Chanyeol erano nascosti da Jongin, come i punti deboli di Sehun lo erano da Kyungsoo o quelli di Xiumin lo erano da Lay. Quello era il potere di essere un gruppo.
Dopo aver pranzato con i miei rumorosi ed eccitati amici, andai in camera per cambiarmi e prendere lo zaino. Stavo per uscire, quando mi fermai e mi voltai a dare un'occhiata alla stanza.
La mia valigia pronta era ancora lì, ma quel momento aveva un sentore di addio.
Quante mattine i ragazzi mi avevano dovuto svegliare con la forza, quanta fatica per imparare a farmi il letto da solo, quante risate e prese in giro tra quelle quattro mura. Feci un respiro profondo, godendomi ancora per qualche istante il silenzio confortante di quella camera, poi mi voltai ed uscii.
Non osavo nemmeno guardarmi intorno, per non scoppiare a piangere.
Vidi i ragazzi: erano in piedi a guardare un gruppo che si stava esibendo in quel momento e facevano commenti tra di loro.
Il primo ad accorgersi che mi stavo avvicinando fu Lay, che subito mi sorrise.
- Eccolo il nostro guerriero, pronto ad andare a conquistare la SAA!
Anche tutti gli altri si voltarono. Tutti tranne Chanyeol.
- Io sto per andare. - dissi con voce tremante e subito Chen mi strinse in un abbraccio.
- Sarai fantastico, Byun Baekhyun. Non ho dubbi.
Appena Chen mi liberò dalla sua presa, fui assalito da tutti gli altri.
Mi abbracciarono uno ad uno ed ognuno di loro mi disse che ce l'avrei fatta.
Per la prima volta in vita mia erano gli altri ad essere convinti che sarei stato in grado di fare qualcosa, mentre io nutrivo ancora qualche dubbio.
Quando anche l'ultimo della fila mi abbracciò, vidi che nel frattempo ci aveva raggiunti il professor Luhan.
E Chanyeol non si era ancora voltato.
- Possiamo partire? - mi chiese, controllando l'ora.
Io guardai la schiena del mio ragazzo, e lo fecero anche tutti gli altri
- Yeol?
Niente.
- Yeol, sto andando via.
Il silenzio era totale e gli altri iniziarono ad essere in imbarazzo.
- Chanyeol? - lo chiamai con voce tremante.
- Sta andando, Yeol. - disse Sehun e la sua voce sembrò avere effetto.
Chanyeol si voltò: lo sguardo basso e gli occhi arrossati.
- Ti accompagno alla macchina, okay? - mi chiese e io mi limitai ad annuire.
Ci incamminammo con il professor Luhan e io mi voltai un'ultima volta a salutare gli altri con la mano. Loro ricambiarono, sbracciandosi ed urlando i loro saluti.
Camminammo in silenzio: la mia mano sfiorava quella di Chanyeol, ma non osavo prenderla, per paura che poi non sarei più riuscito a lasciarla.
Ma, come sempre, lui sapeva ciò che avevo in testa e, infatti, la afferrò e la strinse forte. Quel gesto mi fece capire quanto anche lui stesse odiando quel momento.
Arrivati alla macchina, Luhan salì subito, per lasciarci un po' di privacy.
Chanyeol non mi aveva ancora guardato: teneva lo sguardo fisso a terra, ma io lo volevo guardare negli occhi. Volevo che i suoi occhioni gentili mi rimanessero impressi così da farmi coraggio durante l'audizione.
Presi il suo viso tra le mani e lo costrinsi a guardarmi.
- Credevo sarei stato io quello che avrebbe pianto e tu quello che mi consolava. - ridacchiai ed asciugai le lacrime che si erano formate agli angoli dei suoi occhi.
- Scusami, mi ero imposto di non piangere, ma... - sussurrò e posò la fronte sulla mia.
Restammo così per minuti che mi sembrarono, allo stesso tempo, interminabili e troppo brevi.
Fu lui il primo a trovare il coraggio di parlare: - Devi mettercela tutta e dare il massimo. Se lo farai, so che passerai quell'audizione.
- Ti volevo lì con me - bisbigliai, con voce tremante - Volevo che fossi al mio fianco. E avrei voluto fare il saggio con voi e...
Chanyeol mi interruppe, abbracciandomi forte, e io nascosi il viso sul suo petto.
- Ci rivediamo tra un paio di giorni - disse, appoggiando le labbra sulla mia fronte - E quando succederà sarai uno studente snob della SAA e io... io sarò un tuo insegnante.
Ridacchiai tra i singhiozzi e mi aggrappai alla sua maglia.
Perché era così difficile lasciarlo? Ci saremmo rivisti tra qualche giorno...
Lo era perché avrei voluto restare lì con lui e i miei amici. Lo era perché volevo che mi accompagnassero tutti all'audizione e facessero il tifo per me. Lo era perché non ero pronto a tornare nel mondo reale. Almeno, non senza il mio gigante accanto.
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Sound Music Camp
Hayran Kurgu"Studio canto da quando ne ho memoria. Credo che, sentita la mia bravura, i miei genitori avessero deciso che, visto che avevo un talento, era meglio sfruttarlo. Con il pianoforte, invece, ho iniziato a sei anni, solo perché non ritenevo che il pia...