Mi ripresi che era quasi sorto il sole e d'istinto iniziai a guardarmi intorno fin che non lo vidi... era accovacciato ai piedi del giaciglio che mi aveva preparato Broom ed accanto a lui giacevano i resti luccicanti del suo uovo.
Era piccolissimo, poco più grande del suo uovo, però era di un blù molto più luminoso e splendente di quello del suo uovo.
Dopo aver controllato il drago mi ricordai di ciò che era successo però al contrario della prima volta che c'era stato un bondi il polso non mi faceva male anzi sembrava in perfette condizioni, lo guardai e poco dopo mi accorsi che su di esso nella parte interna c'era una specie di sigillo argentato formato da due cerchi concentrici ed all'interno del secondo era pieno di linee che sembravano totalmente casuali ma non ero certo. Mi alzai e mi avvicinai all'unica finestra presente in quella stanza e guardando il cielo ancora scuro illuminato dai primi raggi rossastri del sole che sorgeva, mi ricordai di quello strano sogno che sembrava così vivido e reale da far paura.
Ero ancora perso nei miei pensieri, quando mi sentii toccare una spalla, era Broom e sembrava molto felice e stupito. Mi chiese cosa fosse successo e dopo che gli ebbi finito di raccontare quello straordinario avvenimento mi disse che era una cosa bellissima e che d'ora in poi toccava a me prendermi cura di quel piccolo esserino indifeso. Al quale non avevo ancora pensato un nome adatto e che appena uscito dall'uovo mi aveva spaventato ma allo stesso tempo mi aveva scaldato il cuore, ora giaceva lì raggomitolato, provabilmente assopito e non avevo neanche avuto il coraggio di accarezzare dopo ció che era successo durante la notte.
Broom mi chiese se lo stessi ascoltando ed ovviamente come una oggetto inanimato non gli risposi perché ero troppo preso dal mio drago. Broom mi riscosse chiamandomi ma subito si accorse che ero incantato dal drago e strattonandomi mi disse: < Visto che sto parlando al vuoto mi puoi dire cosa vuoi fare? Rimanere per sempre a guardarlo a distanza senza mai avere il coraggio di avvicinarti o vuoi almeno tentare? >, < Voglio provare ma... ho paura >, gli risposi d'istinto.
Broom sembrava contrariato e non poco ma sembrò capire e mentre si allontanava disse: < Partiamo fra un paio d'ore quindi decidi in fretta e quando lo avrai fatto vieni in cucina per far colazione, ti aspetto lì >, e se ne andò.
Rimasi lì a fissarlo fin che lui si volto verso di me ed iniziò a fissarmi, aveva dei bellissimi occhi azzurri proprio come le sue scaglie, e in quello sguardo angelico trovai il coraggio di avvicinarmi ed iniziai ad accarezzarlo, subito notai che gli piaceva essere coccolato e mi ricordai che non gli avevo dato ancora un nome e con questo pensiero inziai a dirne alcuni, Calis, Antis e cosi via, però ogni volta che ne pronunciavo uno lui si ritraeva come a negare il nome appena pronunciato ed allora mi venne il dubbio che non fosse un maschio ma bensi una femmina ed allora dissi: < Ti chiamerò Galartis >, sembrò piacergli perché non si ritrasse ed allora seppi che si sarebbe chiamata così.ANGOLO AUTORE:
Spero che la storia vi stia piacendo e se è così mettete una stellina. Ricordatevi anche sono sempre ben accatti consigli e critiche.