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“Secondo me assomiglia a Lily – guarda, hanno lo stesso naso,” la voce di Sirius era bassa e intenerita mentre sfiorava con la punta delle dita la guancia del bambino stretto tra le sue braccia. Cecily trattenne a stento una risata, rannicchiata sul bracciolo del divano di casa di Lily e James. “Sir, lascia dormire il bambino,” gli rispose, passandomi stancamente una mano sul volto. “Inoltre, secondo me sembra solamente una –”
“Attenta a ciò che dici del tuo figlioccio,” disse Lily sorridendole e dandole un piccolo buffetto sulla nuca. L’altra arricciò le labbra divertita prima di stringersi tra le spalle, quindi si alzò raggiungendo Sirius, ancora intento a cullare il bambino con un sorriso dipinto sul volto: Cecily lo vedeva più rilassato dal giorno in cui Harry era nato. Sapere di essere il suo padrino lo aveva riempito di talmente tanta gioia da contagiare chiunque fosse nelle vicinanze. Le avvolse le spalle con il braccio libero, tenendosi il piccolo stretto contro il petto, e sorrise nuovamente.
“Il nostro figlioccio,” aggiunse con voce bassa, lasciando un piccolo bacio contro la tempia della ragazza. Lei sorrise a sua volta, passando le dita prima sulla guancia morbida del piccolo, poi ¬tra i capelli di Sirius.
“Riesco a immaginarvi così con un figlio vostro, sapete?” disse sovrappensiero James, passando accanto ai due. Di colpo il volto di Cecily si fece rosso ma non nascose un sorriso genuino mentre si stringeva a Sirius che si schiarì appena la voce e si voltò verso Lily impercettibilmente.
“C’è una cosa che vorrei chiederti, Cecy,” le mormorò, mentre l’altra li raggiungeva e prendeva il figlio tra le braccia – lui mugugnò appena, come se non volesse staccarsi dal corpo caldo e accogliente del padrino. “Ci penso da un po’, in realtà, ma non volevo correre troppo, o affrettare i tempi o –” chiuse per qualche istante gli occhi quindi si distaccò appena da lei, posandole le mani sulle spalle per poterla guardare in volto. Si inumidì le labbra, lasciando scivolare le dita lungo le sue braccia coperte dal leggero tessuto della maglia fino ad afferrare le sue mani. Al loro fianco sentì James dischiudere le labbra, come per parlare, e Lily tirargli una gomitata nel costato. “Quello che sto cercando di dirti è che sono innamorato di te in una maniera disarmante, credo sia quel tipo di amore che ti destabilizza, che a non esprimerlo rischi di star male, e sto cercando di esprimerlo ogni giorno in ogni modo che mi è possibile, anche se mi sembra di non riuscirci come vorrei e – Merlino, mi ero preparato un discorso dalla prima all’ultima parola e ora non riesco a ricordarne più nessuna,” rise nervosamente mentre Cecily sembrava come paralizzata, nonostante il sorriso rassicurante dipinto sul suo volto. Sirius tentò di riprendere dopo aver respirato a fondo, ma dei rapidi colpi contro la porta lo interruppero bruscamente. Imprecò, stringendo le mani della ragazza per pochi istanti prima di lasciarle andare. Harry aveva iniziato a piangere tra le braccia di James mentre Lily raggiungeva la porta a passo di carica borbottando tra sé e sé. Quel suono innervosito lasciò spazio a un silenzio inquietante dopo che la porta venne aperta: si sentiva dall’esterno il fiato corto di qualcuno che sembrava aver corso.
“Severus,” disse semplicemente Lily, con voce talmente bassa che nessuno parve sentirla – tranne Cecily. Lei si scostò bruscamente da Sirius, agguantando la bacchetta e raggiungendo l’amica all’ingresso. I due uomini si scambiarono un’occhiata prima di raggiungere le giovani, James stringendo e cullando Harry e Sirius facendo da scudo ai due. Lily sembrava paralizzata sulla porta, ma Cecily era come una furia davanti la figura ricurva di Severus Piton mentre gli puntava la bacchetta al collo.
“Non ho idea di cosa tu stia facendo qui,” stava dicendo, sibilando minacciosa. “Ma faresti meglio a tornare nel buco in cui ti sei rintanato con i tuoi simili prima che ti riduca in polvere.”
“So che può sembrare assurdo, ma sono qui per aiutare,” replicò. Gli tremava la voce, e il suo sguardo si scostava in maniera rapida da un punto all’altro finché non riuscì a trovare il volto di Lily. “Per favore,” aggiunse in un mormorio. Sirius passò al fianco della rossa per raggiungere la sua ragazza e, sorprendendo tutti, le fece abbassare la bacchetta, portandola appena indietro.
“Ti conviene sbrigarti ed essere convincente, o potrei anche decidere di farle fare quel che preferisce,” disse, freddo. Piton si sistemò gli abiti neri e i pochi capelli che erano sfuggiti davanti il volto.
“Ho sentito che hai un bel destro, Griffiths – continuo ad ammirare la tua determinazione,” sospirò, voltandosi quindi verso i Potter. Aveva il volto pallido e smunto, gli occhi arrossati e circondati da aloni neri – non aveva mai avuto un ottimo aspetto, ma sembrava non dormire da giorni. “Il Signore Oscuro è venuto a conoscenza di una profezia di Sibilla Cooman – ha a che fare con l’accrescimento del suo potere, o la sua caduta. E coinvolge voi,” parlò rapidamente, mentre il colore defluiva dal volto di Lily. “O meglio, lui crede si tratti di voi – di lui,” aggiunse, indicando Harry che si era riaddormentato tra le braccia del padre. James scosse il capo, un tremito nervoso a sollevargli un angolo delle labbra come se stesse per ridere ma dovesse per forza trattenersi.
“Cosa vuoi dire?” domandò dura Cecily, l’unica che sembrava essere ancora in grado di parlare o restare in piedi senza tremare, sebbene la sicurezza di poco prima stesse iniziando a svanire. Piton non distolse lo sguardo da Lily, anche se un piccolo tic lo costrinse a socchiudere l’occhio sinistro.
“Dovete nascondervi. Nascondere Harry, lui – non si farà fermare da niente,” disse l’uomo ricurvo, unendo le mani davanti il petto e voltandosi verso Cecily e Sirius. Lui le teneva una mano su una spalla, un po’ per trattenerla un po’ per sostenersi. “Devono stare al sicuro,” aggiunse con tono quasi disperato. Cecily si mosse in avanti quasi a rilento, e con un sonoro schiocco, Piton era scomparso.

silver&gold | sirius black [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora