L'omicidio

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Ci sono al mondo misteri che non possono essere risolti

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Ci sono al mondo misteri che non possono essere risolti.

Quello che da mesi tormentava Sebastian era l'omicidio dei genitori di Alexander e Alexia, due ragazzi che conosceva benissimo.

La sua mente tornò a quel giorno.

Lavorava in polizia da sei anni.

Avevano ricevuto una chiamata al 911 per via di un omicidio.

Quando giunsero a destinazione capì che vi abitava, ma doveva essere freddo, doveva capire cosa fosse successo.

Varcata la soglia trovò, seduti sulle scale, due ragazzi, fratelli gemelli, in lacrime con del sague non loro sui pantaloni.

Fece il giro della casa, raccolse e numerò ogni prova e le affidò a Erik, che perplesso gli domandò: «Cosa farai adesso?»

«Proteggerò entrambi fino a quando non risolveremmo questo caso» rispose lui sicuro di sé.

Si avvicinò ai due ragazzi e s'inginocchiò davanti a loro: «Avete toccato altro oltre al sangue che per errore avete nei pantaloni?»

«Possiamo darveli e darvi le impronte digitali. La cosa è piena delle nostre...» rispose Alexander asciugandosi gli occhi.

«Grazie ragazzi» rispose lui tranquillamente.

Una donna si avvicinò loro: «Jane, vai con Alexia e porta una busta dove possa mettere i suoi pantaloni» lei annuì e la seguì nella sua stanza dove la ragazza si cambiò.

Jane mise il pantalone nella busta e lasciò che Alexia si rivestisse.

Intanto Alexander faceva la stessa cosa con la presenza di Sebastian a pochi passi di distanza.

Tornati al piano di sotto i due ragazzi, si presero per mano.

«Sebastian dovremmo trovare un posto dove stare potrebbe servirci la scena del crimine» disse Erik.

Sebastian li osservò per un attimo, ma Alexander domandò: «Possiamo prendere delle cose per poterci cambiare?»

«Certamente» disse Erik sorridendo loro.

I due misero in una valigia tutto l'occorrente e tornarono al piano di sotto.

«Lavoreremmo su questo luogo ancora per qualche giorno, poi potrette tornare» aggiunse Erik senza troppi giri di parole.

Sebastian pensò a lungo, ma poi disse: «Erik, li porto a casa mia»

«Va bene...» rispose il ragazzo alla richiesta del fratello, ma nessuno di loro era a conoscenza del fatto che Alexander aveva con sé qualcosa che poteva essergli utile per le indagini, ma al momento era troppo sconvolto anche solo per pensare a quella chiave e quel codice di quattro cifre che apriva un cassetto nascosto.

Sebastian portò i due ragazzi a casa sua e diede loro la stanza degli ospiti con il letto matrimoniale.

Dopo aver mangiato i due andarono a letto si addormentarono.

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