Eravamo entrambi giovani quando ti ho visto per la prima volta, chiudendo i miei occhi il flashback inizia:
Vedo le luci, vedo la festa, gli abiti da ballo, vedo te che ti fai strada fra la gente.
Sei bellissimo illuminato dalla luce della luna piena che è testimone dei nostri cuori che battono all'unisono e ci fanno innamorare ad ogni passo.
Ti avvicini a me con un sorriso smagliante sul volto, ma mio padre si mette tra di noi: "Stai lontano da mio figlio"
Una pugnalata al cuore...
Il tuo sorriso si spegne...
Due pugnalate al cuore...
Ti volti per andartene...
Tre pugnalate al cuore...
Ti seguo di corsa sorprendendo mio padre che cerca di bloccarmi, però, mi libero dalla sua presa e tu raggiungo.
Piango sulla scalinata dicendoti: "Portami da qualche parte dove possiamo stare soli, aspetterò, tutto ciò che ci resta da fare è scappare, è una storia d'amore la nostra devi solo dire sì"
Mi sorridi ed iniziamo la nostra relazione clandestina.
Giorno dopo giorno vado di nascosto in giardino per vederti.
Siamo silenziosi perchè se lo venissero a sapere ci ucciderebbero e distesi sull'erba in una radura nascosta osserviamo le stelle che risplendono alte nel cielo.
Lasciamo in un angolo lontano da noi questa brutta e dolorosa situazione che ci terrebbe sempre lontani.
Questo amore è difficile ma è reale, non dobbiamo avere paura prima o poi usciremmo da questo casino.
Siamo stanchi, però, di aspettare.
La nostra fiducia in un futuro luminoso vacilla, ci fa sentire piccoli ed indifesi.
Ci lasciamo cadere nel baratro di non ritorno dell'amore che ci porta a fare pazzie ed i nostri corpi s'indeboliscono sempre di più mentre cessiamo di mangiare. Vivere lontani, ma anche così vicini senza poterci amare, toccare, baciare come tutti gli altri amanti ci fa male.
Cercano sempre di dirci come dobbiamo sentirci e la nostra voglia di vivere si spegne.
Ci vendiamo ancora una volta, ti abbraccio borbottando: "Mi sento così solo. Ti ho aspettato per giorni, ma non sei mai venuto"
Mi guardi sorridendo e mi sciolgo, ma poi t'inginocchi davanti a me porgendomi un anello: "Sposami. Non dobbiamo più sentirci soli. Ho parlato con tuo padre, non vuole vederti morire. Ha accettato il nostro amore"
Mi metti l'anello al dito e sorrido prima di gettarmi al tuo collo e baciarti come non ti ho mai baciato.
Eravamo entrambi giovani quando ci siamo incontrati la prima volta, ma poi siamo invecchiati amandoci superando tanti ostacoli.
STAI LEGGENDO
Raccolta storie BoyLove 2
RomansSeconda raccolta delle storie che ho scritto sull'amore omosessuale