La verità scritta in un tema

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Dean era uno studente del liceo di 24 anni

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Dean era uno studente del liceo di 24 anni.

Quel giorno come verifica d'Italiano doveva scrivere un tema.

La traccia era: "La mia vita in famiglia"

Il ragazzo lesse e rilesse più volte la traccia cercando qualcosa di bello da scrivere, ma alla fine optò per la verità mettendosi poco dopo a lavoro.

Titolo: La mia vita in famiglia.

Nome: Dean Black.

Data: 10/05/2000

La mia vita in famiglia, come posso descriverla?

Non saprei. Non è semplice da spiegare e seppure lo metto per iscritto potrebbero pensare che non sia vero, ma per una volta voglio essere sincero.

Mia madre è una donna snob, con la puzza sotto il naso che pensa di vivere in una famiglia perfetta.

Mio padre invece è l'uomo più bastardo della terra.

La sera rientra a casa da lavoro nervoso e trova divertente usarmi come valvola di sfogo.

Una sera mi ha picchiatto tanto forte da non potermi appoggiare a nessun mobile per settimane, ho smesso anche di chiedere aiuto perchè tanto lui fa insabbiare la cosa ed ogni volta che lo vengono a sapere mi picchia ancora più forte.

È una scelta drastica quella che mi sta spingendo a fare, eppure, sono stanco.

Spero sempre di chiudere gli occhi e non svegliarmi più, ma la mia speranza è vana se non faccio io questo passo.

Delle volte mi fermo a pensare ed alla mente mi torna in mente il volto di una delle poche persone che apprezza i miei sforzi, vorrei non essere un ragazzo e non vorrei essere piccolo d'età perchè forse se parlassi con questa persona potrei essere sincero, dirgli dei miei sentimenti, chiedergli aiuto, eppure, non lo faccio.

Mi piace, però, restare a guardarlo quando mette tutto sé stesso nelle spiegazioni della materia che ama.

È l'uomo più bello che abbia mai visto con i suoi capelli corvini e quegli occhiali che lo rendono dannatamente sexy.

Credo di aver divagato con la trama del tema, ma non importa.

Ormai non importa più far sapere la verità a qualcuno.

Ho scoperto che non potrò mai essere ricambiato da Lui quindi perchè lasciare non azzardata questa mossa?

Lo scriverò solo una volta...

Lo scriverò tra mille parole...

Lo scriverò perchè lui deve saperlo...

Lo scriverò perchè è la mia piccola luce nell'oscurità dell'oblio...

Professor Erik Winchester, dal primo momento che ha varcato la soglia della nostra aula, mi sono innamorato di lei. Non chiedo niente in cambio, non voglio che si senta in colpa per non aver capito cosa si celasse dietro la mia maschera di apatia. Nessuno lo sapeva, ma almeno una cosa del quale essere felice l'ho trovata: passare del tempo ad ascoltarla senza dovermi vergognare di essere interessato a qualcosa.

Quest'oggi porrò fine alla sofferenza che è la mia vita, prendendo il volo.

È stato un piacere conoscerla.

Il suono della campanella risvegliò il ragazzo.

La lezione era terminata e consegnò il foglio al professore per poi lasciare l'aula assieme agli altri, ma non andò alla lezione successiva, si diresse semplicemente fino al tetto del liceo e rimase lì per diverso tempo.

Non sapeva cosa stesse aspettando, ma pensava: Non è così semplice decidere di prendere il volo.

Erik prese il compito di Dean e lo lesse impallidendo.

Lasciò di corsa l'aula e salì sul tetto trovando il ragazzo davanti alla ringhierà del tetto.

«Dean! Fermati!» esclamò attirando la sua attenzione.

Il ragazzo si voltò a guardarlo e sorrise mestamente: «Professore, sono stanco. Non ho più la forza di lottare»

«Se me lo permetterai lotterò al tuo fianco» disse lui tendendogli la mano perchè potesse afferrarla.

Dean l'osservò per un attimo ed una voce gli disse: "Non è troppo tardi per lottare. C'è ancora una speranza"

Prese la mano dell'uomo che l'attirò a sé stringendolo in un caldo abbraccio.

«Sarò il tuo scudo da adesso in poi. Lotterò per te» disse Erik sollevandogli il volto per poi posargli un dolce bacio sulle labbra.

Quel gesto sorprese un po' il ragazzo, ma al momento non gl'importava il perchè l'avesse fatto semplicemente ricambiò cercando di trasmettere all'uomo tutto quello che al momento stava provando.

Quella giornata scolastica si era rivelata ricca di sorprese e non si era trasformata in tragedia unendo professore e studente in un unico essere.

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