Capitolo 3 - L'accordo

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CAPITOLO 3

L’ACCORDO

Harry POV

Holmes Chapel, 15 Settembre 2012

<< Non possiamo continuare a restarcene in disparte >> fece notare Liam.

Eravamo usciti dalle finestre dell’infermeria ed ora ci trovavamo all’ingresso della scuola, decisi a non lasciare che gli Angeli perseguitassero a combattere da soli contro gli Angeli Caduti ed i Demoni Rinnegati.

<< Noi andremo all’Inferno per informare i Generali e Lucifero di ciò che sta accadendo, voi due pensate a scoprire qualche nuova informazione sui Caduti e sui Rinnegati >> disse Zayn, indicando Louis e me.

<< Potremmo andare a casa di Watson e di Stewart per saperne di più >> proposi a Louis.

<< Mi sembra un’ottima idea, in fondo sono proprio loro ad aver avuto maggiori scontri con i nostri nemici >> concordò il mio amico.

<< Allora ci aggiorneremo sulle novità più tardi >> sentenziò Niall, sparendo avvolto dalle tenebre con Liam e Zayn.

<< Dividiamoci, così non perderemo troppo tempo con i due Angeli >> proferì Louis.

Asserii col capo e mi separai dal mio compagno, dirigendomi verso casa Stewart, il cui capofamiglia era l’Arcangelo Raphael; appena raggiunsi la porta d’ingresso, questa venne aperta da William – un ragazzo di sedici anni, capelli biondi ed occhi azzurri.

<< Sentivo puzza di Demone, ma non avrei mai immaginato che il mio sgradito ospite fossi proprio tu, Styles >> disse l’Angelo.

<< Sono qui per una questione che interessa tutti noi >> chiarii.

<< Sarebbe a dire? >> domandò William, diffidente.

<< Gli attacchi dei Caduti e dei Rinnegati >> risposi, stupendo il ragazzo per la mia conoscenza del loro segreto.

<< Entra, meglio parlarne lontani da orecchie indiscrete >> disse, scostandosi per lasciarmi passare.

<< Grazie >> proferii, varcando la soglia e seguendo il biondo in un accogliente e spazioso salotto.

***

Louis POV

<< Non riesco proprio a capacitarmi di avere un Demone – e più precisamente il figlio del Generale Infernale Tomlinson – davanti la porta di casa >> disse il sedicenne dai capelli neri e gli occhi marroni, che non accennava a voler collaborare.

<< Nemmeno io riesco a capire perché mi trovo a parlare con un moccioso – tra l’altro figlio dell’Arcangelo Michael – che non vuole comprendere che la questione per cui sono qui è di vitale importanza per tutti noi >> proferii, cercando di mantenere la calma.

Ecco perché non andavo d’accordo con la Light o con qualunque altro Angelo, i loro atteggiamenti distaccati e freddi riuscivano a mandarmi in bestia – eppure più di una volta avevo cercato di dimostrare a loro, soprattutto ad Artemis, che la nostra rivalità poteva essere accantonata per creare un rapporto amichevole e pacifico; purtroppo era stato tutto tempo, e fiato, sprecato.

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