Capitolo 1

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Alaska si trova come ogni giorno, ormai, nel vialetto su cui si affaccia il retro del locale nel quale ultimamente passava gran parte del suo tempo, con compagnie poco affidabili, senza che le importasse granchè. Ciò che le importava era che ogni volta, semplicemente sedendosi al bancone, trovava almeno un ragazzo pronto ad offrirle da bere.
Quindi, ciò che le interessava era bere gratuitamente, senza però -ovviamente- promettere nulla: raramente un ragazzo che le offriva da bere otteneva wualcosa più di un "grazie" e un "ci vediamo".

•Alaska's pov•
Ogni tanto, mentre abbandono unk dei ragazzi che mi offrono da bere, mi rendo conto di non avere un cuore -o per lo meno, di averlo di ghiaccio-, ma alla fine mi lascio scivolare il pensiero di dosso: è da tutta la vita che la gente si sofferma al mio aspetto estetico.
Anche a scuola, sono semplicemente Alaska "la ribelle sexy" che tutti vogliono, della quale tutti conoscono il nome.
Sgattaiolando a casa, poi, entrando dalla finestra, mi preparo velocemente per andare a scuola. "È indifferente cosa metta, comunque tutti gli sguardi saranno puntati su di me" mi trovo a pensare, quindi indosso i primi jeans strappati che trovo e un dolcevita, utile per coprirmi dal vento che si infrange ad alta velocità.

 "È indifferente cosa metta, comunque tutti gli sguardi saranno puntati su di me" mi trovo a pensare, quindi indosso i primi jeans strappati che trovo e un dolcevita, utile per coprirmi dal vento che si infrange ad alta velocità

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Mi avvio poi verso il mio garage -o meglio- il garage di mia madre e del suo stupido marito ricco sfondato.
Tiro su la saracinesca, solo per venire accolta dalla visione meravigliosa della mia Nevada 750, nera come il carbone, che mi attende, impaziente di essere messa su strada.

Il motore ruggisce non appena giro la chiave, poi con una sgommata lascio il garage, volando sull'asfalto che mi porta a scuola; qui rallento, alla ricerca di un parcheggio, che trovo poco dopo

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Il motore ruggisce non appena giro la chiave, poi con una sgommata lascio il garage, volando sull'asfalto che mi porta a scuola; qui rallento, alla ricerca di un parcheggio, che trovo poco dopo. Spegno il motore e tolgo il casco ancora a cavallo del sedile tanto comodo, pronta per una nuova giornata di scuola.

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Matthew, d'altra parte, era un ragazzo mattiniero, che aveva la sua routine tranquilla: doccia, colazione con la famiglia e scuola.

•Matthew's pov•
Questa mattina, in piedi prima del solito, riesco a godermi qualche minuto in piú di doccia calda, per poi -come al solifo- scendere a fare colazione con la mia famiglia.
Finisco tutti i pancake che mio padre ha gentilmente preparato, poi prendo la giacca ed esco sulla strada, dove trovo ad attendermi la mia macchina nuova, una bellissima jeep nera, regalatami per il 18 compleanno.

𝐒𝐡𝐮𝐭 𝐮𝐩 𝐚𝐧𝐝 𝐤𝐢𝐬𝐬 𝐦𝐞 // 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐰 𝐃𝐚𝐝𝐝𝐚𝐫𝐢𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora