Capitolo 9

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Al< Daniel!> esclamo sorpresa: cosa ci fa qui?! <che ci fai qui?>
Da< stavo andando a casa di mia madre per poi andare ad una festa... vuoi un passaggio?> mi chiede e io annuisco e salgo di nuovo sulla sua auto.
Al< grazie..> gli dico impacciata: non sono abituata a ringrazie
Da<figurati... allora.. dove ti porto?> mi chiede quando vediamo il cartello con su scritto "benvenuti a..."
Al< che CAZZO di nome è Jacksonville?!> esclamo leggendo il cartello: Daniel in risposta scoppia a ridere
Al< Che c'è?! Una ragazza non può chiedere?!> mi giustifico seccata guardandolo, e lui si morde il labbro per non ridere
Da< certo che può.... ma tu lo fai in un modo..> mi dice per poi ridacchiare
Al< cos'hanno che non va i miei modi?!> gli chiedo subito io
Da< be'..... c'è da lavorarci su... insomma, una ragazza come te non dovrebbe parlare in questo modo..> dice lui, indeciso sul dirmi queste cose o No. Io mi avvicino a lui
Al< COME me come?> gli chiedo con fare provocante... Lo so. So che starete confermando i vostri sospetti sul fatto che sia una puttana... ma presto o tardi comincerò anche io a pensarlo credo...
Si avvicina anche lui, siamo a pochi centimentri di distanza l'uno dall'altro e lui si lecca quelle labbra rosee. Poi mi sorride: ha uno di quei sorrisi che ti trasportano con loro, di quelli che ti fanno dimenticare tutto il resto... sorrido a mia volta, ma poi mi allontano e Daniel ridacchia.
Al< che hai da ridacchiare?>gli chiedo  scocciata
Da< niente niente..> mi risponde scuotendo la testa con il sorriso stampato in viso. <solo che sei strana.> mi dice sorridendo
Al< hey, non sono io che morivo dalla voglia di baciarti!> ribatto sarcastica
Da< hai sempre la risposta pronta eh?> mi chiede subito lui
Al< una delle mie molte qualità..> dico tirandomi indietro i capelli con finto compiacimento. Poi scoppiano entrambi a ridere.

•dopo 15 minuti•
Da< eccoci, siamo a casa mia.> dice spegnendo il motore: la casa è una villetta color verde pastello, talmente chiaro che con la luce del sole sembra splendere...
Al< wow. Dovevo portare gli occhiali da sole!> esclamo ridacchiando
Da<sì scusa... mia madre e le sue fasi...> mi risponde e io lo guardo interrogativa
Al< in che senso?> gli chiedo
Da<aspetta e vedrai!> mi risponde con un ghigno stampato in faccia.
Non appena entriamo in casa mi rendi conto che non è molto grande ma è accogliente. Una cosa che noto in particolare sono le pareti: sono Bordeaux con delle pennellate gialle di qua e di là....
Al< interessante scelta di pittura..> dico per rompere il ghiaccio
Da<già.. quando sono partito non c'erano queste pennellate gialle..> risponde lui e io soffoco una risata.
Me< hey Dan!> ci interrompe una ragazza che somiglia molto a Daniel, stessi capelli e stessi occhi, però le lentiggini le coprono il viso. Indossa uno strano grembiule da muratore che ha tutto sporco di giallo.
Da< hey Meggy! Ha cambiato di nuovo idea vero...> ricambia il saluto Daniel
Me< già! È da stamattina che mi ha obbligata a lavorare! Ora che sei arrivato mi darai il cambio lo sai vero?!> risponde la ragazza. Io mi schiarisco la voce per ricordare della mia esistenza su questo pianeta.
Da<Meg, lei è Alaska!> mi presenta Daniel
Me< ciao Alaska, scusa se non mi sono presentata, sono Maggie!> mi sorride
Al< ciao!> le porgo la mano ma lei esita <che c'è? Hai paura dei germi? Sono pulita,te lo assicuro.> le chiedo sarcasticamente e lei ridacchia.
Me< un bel caratterino eh?! Andremo proprio d'accordo noi due! Comunque ho esitato perchè non ti volevo sporcare.> risponde sorridente e mi mostra le mani sporche di pittura
Al<tranquilla,non ho paura di sporcarmi le mani!>dico e le stringo la mano.
Da< Alaska ti faccio fare il giro della casa?> mi chiede Daniel e annuisco. Mi guida attraverso i corridoi e mi mostra le stanze, per ultimo il salotto perchè è in "ristrutturazione"...
Non appena entriamo sento un odore di vernice fresca che mi ricorda quando giocavo con Jarry... questo pensiero mi intristisce subito, ma tutti i miei pensieri svaniscono quando una donna di mezza età alta e atletica mi si presenta davanti e mi abbraccia senza motivo...
Al<okay... è stato strano..> mi esce quando la donna scioglie l'abbraccio
Re< ciao Cara! Che bello averti qui! Come ti chiami? Da quanto state insieme?> mi copre subiti di domande
Al< mi chiamo Alaska, e grazie per la sua gentilezza... ma io e Daniel non stiamo insieme..> spiego io ma lei sembra non sentire
Re< io sono Regina, ma chiamami mamma.. o Reg... come vuoi!>dice poi torna su una scala intenta a dipingere. Io guardo Daniel che mi guarda con aria innocente e confusa quanto me.
Re< ragazzi mi date una mano?> Ci chiede Regina
Da< non so mamma..> comincia lui ma lo interrompo
Al< certo Regina.. ne saremmo felici!> dico e Daniel mi fulmina con lo sguardo. Io trattengo una risata.
Re< grazie mille Alaska! Andate a cambiarvi...> dice e facciamo come dice:per fortuna avevo portato una salopette comoda!

> dice e facciamo come dice:per fortuna avevo portato una salopette comoda!

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Quando esco dal bagno vedo Daniel con la schiena poggiata al muro. Ha una t-shirt bianca e dei pantaloni della tuta del medesimo colore
Al< sembri un imbianchino.> gli dico ridacchiando e lui aggrotta le sopracciglia
Da< e tu una contadina... insomma, cos'è quella cosa?!> mi dice ridendo
Al< questa è la mia moda.> gli dico mettendomi in posa poi scoppio a ridere con Daniel.
Da< scendiamo?> mi chiede e annuisco: mi fa segno di precederlo , quindi arriviamo nel salotto dove ci aspetta sua madre.
Ci mostra come dobbiamo pennellate sulle pareti e posa una scala davanti a me.
Re< ecco qua. Alaska, tesoro, visto che sei più leggera sali tu sulla scala!> mi incita la madre di Daniel
Al< eh.... okay..> blatero per poi avvicinarmi insicura alla scala. E se non dovesse reggermi?
Da< tranquilla, la tengo io la scala.> mi tranquillizza Daniel. Tutto il mio terrore scompare e metto un piede dopo l'altro sui pioli della scala. Comincio a dipingere la parete di giallo, ma mi sento a disagio... sento uno sguardo addosso, di Daniel scommetto..
Al< tu laggiù, non godere troppo eh..> scherzo io e co  la coda dell'occhio lo vedo arrossire lievemente dove ci sono le lentiggini
Da<che stai dicendo?! Io sono un bravo ragazzo!> mi risponde lui e poi sento una cosa fredda strisciare lungo la mia gamba: MI HA APPENA DIPINTO LA GAMBA?!
Al<tu non hai fatto quello che penso che tu abbia fatto....vero?> sibilo io senza girarmi
Da< se intendi se ti ho dipinto la gamba allora... SÌ, è esattamente quello che ho fatto.> ribatte lui <insomma, ad Alaska non da fastidio sporcarsi un po'.. no?!> mi chiede sfidandomi: VUOLE LA GUERRA?! CHE GUERRA SIA!
Al< no ma certo...> rispondo, poi mi compare un ghigno sul viso: un'idea.
Al<ma mi sembra giusti equilibrare le cose non ti pare?> gli chiedo sarcasticamente, poi faccio "accidentalmente" cadere sui suoi capelli l'intero barattolo di vernice.
Al<ops...> dico ridendo come non mai
Da< tu... Come hai OSATO!> urla lui e io rido ancora di più. Rido talmente tanto che perdo la presa della scaletta e scivolo: sono già pronta a rompermi qualche osso quando sento due braccia forti prendermi al volo prima di fare una caduta pericolosa a terra.
Da< presa.>

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Ciao a tutti, scusate per l'inattività... ecco un nuovo capitolo e spero vi piaccia ...
~Vale 🍁

𝐒𝐡𝐮𝐭 𝐮𝐩 𝐚𝐧𝐝 𝐤𝐢𝐬𝐬 𝐦𝐞 // 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐡𝐞𝐰 𝐃𝐚𝐝𝐝𝐚𝐫𝐢𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora