Mi sveglio sudato!
Un altro terribile incubo, mi fa male il petto, e mi torna il mente tutto quello che era successo qualche ora fa. E' notte fonda saranno a malapena le tre.
Tutti i pensieri e mi ero quasi scordato di Vanessa, la guardo e vedo che dorme beatamente accanto a me. Decido di andare via e di lasciarla qui, non si spaventerà al mio risveglio. Se mi chiederà cosa fosse successo quella sera le risponderò che era svenuta.
Non voglio che si ricordi di me come un cretino che ha rischiato la vita! Poi per cosa per stupidaggini!
Mi alzo e vedo la maglietta non solo intrisa di sudore ma anche di sangue, vado in bagno e mi cambio la fasciatura, la ferita non ha un bel aspetto, ma non mi importa. Prendo una maglia pulita bianca, metto le scarpe con una lentezza incredibile, e piano piano esco senza fare rumore, come se non ci fossi mai stato li!
mi incammino verso il quartier generale, per andare avanti con la storia.
La notte fresca forse dovevo prendere una felpa, fa un po' freddo a quest'ora, stringo le spalle e metto le mani ben in tasca, e cerco di accelerare il passo per scaldarmi un po'.
Nella mia testa un sacco di pensieri, ripenso all'incubo dal quale mi sono svegliato, era cosi reale, Vanessa che veniva picchiata a sangue perché ha disubbidito al padre. Li davanti a me, e io che non potevo fare niente, divisi da un vetro e per quanto potessi infrangerci sopra i miei pugni non si rompeva, era cosi doloroso, e lei che continuava a soffrire ingiustamente, le facevano del male, e io per tutti gli sforzi che potevo fare non riuscivo a fare niente.
E' come se il camino non finisse mai, ma riesco a intravedere il palazzo, era davvero lontano, non mi ricordavo avessi fatto così tanta strada, forse nella corsa non mi sono accorto di niente.
Manca poco per arrivare, ma alla destra di quel palazzo una piccola casa con la porta spalancata. Attira la mia attenzione, perché dovrebbe essere aperta, tutto ordinato, ma quella porta non è come la precisione di tutto questo!
Entro con molta cautela, non so cosa mi possa trovare davanti, un passo lungo il muro, piano piano. Sento un rumore, niente di forte, arriva da una alla mia destra, mi avvicino e cerco di origliare, ma non capisco, mi sporgo e vedo Edward che parla con un uomo che non riesco a vedere, girato e con il cappuccio in testa.
"Li ho sparato ieri sera, ora dobbiamo trovare un altro ragazzo che abbia le stesse capacita di Gregor" le parole di Edward mi fanno ribollire il sangue nelle vene, io non sono più Gregor sono Wide, l'uomo gli risponde "Perché devi farli fuori sempre tutti?" e gli risponde "Perché nessuno di loro è chi voglio davvero!" "Ma se non dai abbastanza tempo a quei ragazzi di scoprire le proprie potenzialità non ce la ferrano mai!"
Altre potenzialità, chissà quanti altri poteri potrei avere, mi devo allenare per scoprirli tutti.
"Edward non puoi continuare cosi, ti cercherò un ultimo ragazzo, poi non mi importerà di tutta questa storia, non mi troverai più!" "Va bene, ma devi trovare un ragazzo come Gregor!" Cavolo ancora quel nome! IO NON SONO GREGOR; riprese a parlare "Ieri prima di ucciderlo ho visto una scintilla nei occhi di Vanessa come se avesse visto in lui qualcosa di grande, ma non so dirti cosa, non riesco a leggere la mente di mia figlia e quel ragazzo aveva cosi tanti pensieri che non li capivo, ora non potrà far casino nella testa di mia figlia" sembra che la conversazione stia terminando. Mi metto sotto al tavolo per non farmi vedere, e libero la testa da qualsiasi cosa possa esserci!"
Se ne vanno ed entro nella stanza, mi siedo su una poltrona di pelle nera che ha attirato la mia attenzione, mi ci siedo sento tanto dolore, questo gioco non mi avrà morto, grazie a Vanessa sono sopravvissuto questa notte, ora sono in grado di farcela, sono forte, nessuno mi piegherà.
Penso ancora a Vanessa devo farlo per lei, lei ha molta fiducia in me, ha visto qualcosa che non avevo visto un barlume in me, e io lo faro diventare fuoco, sono un pazzo, un idea non posso essere percepito, ma puoi provare a vivermi, senza successo verrai travolto da me, questo è quello che sto diventando.
Mi alzo per entrare al quartier generale, mi fa male il petto, ma non ci faccio caso, Wade sta arrivando e non gli importa con quale violenza stravolgerà tutto, il mio unico pensiero.
Un passo dopo l'altro, sempre più fatica ma non mi arrendo! Non mi lascerò fermare da nulla, devo finire questo gioco. Devo farlo e basta!
Spazio autore
Scusate se il capitolo è breve, mi rifarò con il prossimo, promesso.
Mi do un obbligo da fare verso voi lettori un capitolo ogni due settimane al massimo, se riesco a scrivere di più postero prima, scusate se vi ho fatto attendere!
Buona lettura, commentate in tanti e lasciate tanti voti alla storia!

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L'Enigmista
ActionGregor Smith un ragazzo con un passato travolgente viene sottoposto a dei test per diventare l'erede di un super cattivo molto potente, perché avrà scelto proprio lui? neanche Gregor lo sa, sceglierà di giocare questo gioco sadico e violento o sarà...