L'Enigmista

8) Un novo inizio

Mi svegliai in un stanza con addosso un paio di mutande, le mani con le bende come un paio di giorni fa, mi sembrava di vivere la stessa cosa, però questa volta ho avuto un motivo serio per essere arrabbiato.

E così era tutto vero, la mia ragazza mi tradiva con il mio fratello, non ci posso credere, tradito dalle due persone ho amato di più, per loro avrei fatto tutto, a quanto pare loro si prendevano gioco di me.

Ora per colpa loro Gregor Smith non esiste più

Mi misi addosso una camicia nera e un paio di pantaloni dello stesso colore, solo le mie uniche amiche, le mie vans bordo, mi hanno accompagnato per lunghi giorni, le mie scarpe preferite, l'unica cosa che voglio lasciare nella mia vita, e ora non pensiamo più a quello che ero.

Ora che ero vestito come la notte, un paio di occhiali da sole sul naso per coprire i miei occhi, così nessuno potrà leggermi la mente. Prendo il marchio e monto in macchina, cambio zona, devo trovare il quartier generale. Con il rombo della mia macchina corro veloce e mi scordo dei miei problemi, ora il mio futuro è qui, è quello che mi possono offrire qui.

Dopo lungo tempo trovo quello che sembra il quartier generale, un palazzo altissimo, dal quale si dovrebbe vedere tutta questa citta, magari c'è anche tutta la tecnologia di quel pazzo ricco sfondato, chissà perché proprio io, sua figlia non andava bene per tenere questo impero?

Entro alla destra vedo l'ascensore, sono tentato di prenderlo e andare direttamente alla parte più alta di questo palazzo, ma voglio vedere cosa offre questo palazzo, esamino il piano terra!

Entro in un salotto, ben arredato, mi siedo su una poltrona nera, appoggio la testa, e di scatto sento un impulso che va a percuotere tutta la schiena, come se fosse un brivido, ma più forte, sento il ritmo accelerato, mi sento stanco, chiudo gli occhi e come per magia vedo questo stesso posto, ma pieno di gente, come se fossi li qualche anno prima, gente che va e che viene, musica soave, gente che rideva, sembrava felice, sul bancone, una ragazza uguale a Vanessa, è possibile sia lei? Non lo so, punto l'attenzione su di lei, la guardo vorrei dire qualcosa , ma non posso.

Guardo ogni dettaglio di quello che assomiglia di più a Vanessa, e dopo un po' noto che ha gli occhi verdi e non coloro nocciola come la ragazza che conosco, si avvicina, ha lo sguardo puntato su di me, non capisco lei mi vede ma questo è solo dentro la mia testa, si siede sulla poltrona davanti a me, e continua a guardarmi, e quando non ce la faccio a sostenere quello sguardo nel mio pensiero apro gli occhi.

Era come se mi fossi addormentato, ma ero consapevole, un incubo, controllo l'orologio ma non sembra esser passato molto tempo, come se esso si fosse fermato quando ho chiuso gli occhi per quell'istante. Sono sudato, il ritmo cardiaco a livelli altissimi, non capisco perché tutto questo, era solo un impulso di energia, forse non reggo tutto questo, menomale ora è tutto finito.

Era tutto così vero, mi alzo e guardo la sala, a un certo punto sento l'allarme della macchina, corro ed esco subito, cerco qualcuno, o la ragione per la quale suona, apro bene gli occhi, faccio il giro della macchina, e sul vetro della macchi infilato sotto i tergicristalli ce un foglietto ripiegato su se stesso più di una volta, lo apro completamente e sopra c'è scritto di rosso "Questo è solo inizio!"

Guardo ancora il foglietto, non capisco.

Ci deve essere qualcuno nei paraggi, mi metto a correre nei dintorni, come se fossi un matto, forse lo sono davvero, chiunque sia stato è stato più veloce di me, è stato più furbo allo stesso tempo.

Dopo ore perse a correre nella citta torno al quartier generale, con i polmoni che vanno a fuoco, il cuore che batte all'impazzata, i muscoli che non ce la fanno più, la camicia completamente mezza dal sudore, entro, ma prima di sedermi guardo che ore sono il tempo sono le 21:01, ora che sono seduto cercando di riprendere fiato, e quasi due giorni che non mangio niente, ma ora non ce la faccio ad alzarmi, devo colmarmi un po'.